Frutto delle recenti conquiste di quel gruppo di Scienze (sia antiche, che moderne) definite Nanoscienze, le Nanotecnologie registrano, in tutto il mondo, una sempre più diffusa e variegata applicazione nel contesto sociale. Gli Autori, nell’affrontare la complessa tematica, analizzano i processi su cui esse si basano, ne descrivono le possibili applicazioni e valutano i possibili effetti sugli ecosistemi. Attraverso un’attenta revisione della letteratura scientifica sull’argomento, e mediante contatti telematici con Ricercatori nazionali e stranieri, viene descritta l’evoluzione storica della Nanotecnologia e la sua applicazione, fino ai giorni nostri, nel mondo dell’Industria. La manipolazione della materia a livello atomico e molecolare (dell’ordine di un miliardesimo di metro, 10-9) consente la costruzione di materiali nanostrutturati secondo due processi. Il primo, “Bottom up” (cioè dal basso verso l’alto), che parte dalle nanoparticelle le quali vengono assemblate per costruire le nanostrutture, viene sfruttato soprattutto nella Chimica, nella Biologia e nella Medicina. Il secondo, “Top down” (cioè dall’alto verso il basso), parte, invece, dal materiale bulk per ridurne le dimensioni a livello nanometrico: esso trova un’ampia applicazione nell’Elettronica. Indipendentemente dal processo utilizzato, il comune vantaggio della nanotecnologia risiede nella possibilità di costruire nanostrutture (oggetti, dispositivi, materiali e macchine) che, senza che ne venga alterata la composizione chimica, presentano sensazionali proprietà meccaniche, elettriche, ottiche e magnetiche in grado di garantire applicazioni assai vantaggiose. Gli studi più intensi e fruttuosi si sono registrati nel versante dei Nanorinforzanti per la creazione di nanocompositi, quali il Biossido di titanio, i Nanotubi di carbonio, le Nanopolveri d’argento, i P.O.S.S. (Polyhedral Oligomeric Silsesquioxane), ecc. Gli Autori specificano le tipologie di proprietà conferite ai materiali nanostrutturati e presentano una carrellata di applicazioni in molti settori dell’Industria: Ingegneria dei materiali, Informatica, Elettronica, Edilizia, Farmaceutica e Medica, Alimentare, Automobilistica, Sportiva, Tessile, Cosmetica, Energia ed Illuminazione, Aerospaziale. Contestualmente, vengono considerati gli eventuali effetti sugli ecosistemi ed i possibili rischi per l’uomo. Alla luce degli studi condotti, ed in considerazione degli interessi multidisciplinari che caratterizzano le nanotecnologie, gli Autori ritengono condivisibile la fiducia e l’ottimismo che anima la maggior parte degli studiosi. Per non sottovalutare i rischi segnalati per alcune nanoparticelle di sintesi (come le nanofibre di carbonio), ritengono importanti le verifiche sull’impatto ambientale, come testimoniato dagli studi promossi dall’Ufficio Federale svizzero o dalla creazione di un apposito Laboratorio a Rovigo in Italia.

Nanotecnologie nell’Industria e sostenibilità ambientale.

DELIA, Santi Antonino
Conceptualization
;
LAGANA', Pasqualina
Writing – Original Draft Preparation
2010-01-01

Abstract

Frutto delle recenti conquiste di quel gruppo di Scienze (sia antiche, che moderne) definite Nanoscienze, le Nanotecnologie registrano, in tutto il mondo, una sempre più diffusa e variegata applicazione nel contesto sociale. Gli Autori, nell’affrontare la complessa tematica, analizzano i processi su cui esse si basano, ne descrivono le possibili applicazioni e valutano i possibili effetti sugli ecosistemi. Attraverso un’attenta revisione della letteratura scientifica sull’argomento, e mediante contatti telematici con Ricercatori nazionali e stranieri, viene descritta l’evoluzione storica della Nanotecnologia e la sua applicazione, fino ai giorni nostri, nel mondo dell’Industria. La manipolazione della materia a livello atomico e molecolare (dell’ordine di un miliardesimo di metro, 10-9) consente la costruzione di materiali nanostrutturati secondo due processi. Il primo, “Bottom up” (cioè dal basso verso l’alto), che parte dalle nanoparticelle le quali vengono assemblate per costruire le nanostrutture, viene sfruttato soprattutto nella Chimica, nella Biologia e nella Medicina. Il secondo, “Top down” (cioè dall’alto verso il basso), parte, invece, dal materiale bulk per ridurne le dimensioni a livello nanometrico: esso trova un’ampia applicazione nell’Elettronica. Indipendentemente dal processo utilizzato, il comune vantaggio della nanotecnologia risiede nella possibilità di costruire nanostrutture (oggetti, dispositivi, materiali e macchine) che, senza che ne venga alterata la composizione chimica, presentano sensazionali proprietà meccaniche, elettriche, ottiche e magnetiche in grado di garantire applicazioni assai vantaggiose. Gli studi più intensi e fruttuosi si sono registrati nel versante dei Nanorinforzanti per la creazione di nanocompositi, quali il Biossido di titanio, i Nanotubi di carbonio, le Nanopolveri d’argento, i P.O.S.S. (Polyhedral Oligomeric Silsesquioxane), ecc. Gli Autori specificano le tipologie di proprietà conferite ai materiali nanostrutturati e presentano una carrellata di applicazioni in molti settori dell’Industria: Ingegneria dei materiali, Informatica, Elettronica, Edilizia, Farmaceutica e Medica, Alimentare, Automobilistica, Sportiva, Tessile, Cosmetica, Energia ed Illuminazione, Aerospaziale. Contestualmente, vengono considerati gli eventuali effetti sugli ecosistemi ed i possibili rischi per l’uomo. Alla luce degli studi condotti, ed in considerazione degli interessi multidisciplinari che caratterizzano le nanotecnologie, gli Autori ritengono condivisibile la fiducia e l’ottimismo che anima la maggior parte degli studiosi. Per non sottovalutare i rischi segnalati per alcune nanoparticelle di sintesi (come le nanofibre di carbonio), ritengono importanti le verifiche sull’impatto ambientale, come testimoniato dagli studi promossi dall’Ufficio Federale svizzero o dalla creazione di un apposito Laboratorio a Rovigo in Italia.
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