Attraverso la narrazione delle vicende politiche, economiche, culturali e artistiche che caratterizzano la città di Messina tra XV e XV secolo il libro mira a individuare quegli elementi di novità che segnano il trapasso tra Medioevo ed Età moderna nella convinzione che la città dello Stretto, la Sicilia e il Mezzogiorno continentale siano pienamente partecipi delle temperie umanistico rinascimentale che costituisce, a sua volta, uno dei caratteri di fondo del nuovo evo in Europa. In particolare, il volume si apre affrontando il tema della formazione di Antonello da Messina, che gran parte della storiografia ha ritenuto, un po’ troppo sommariamente ad avviso di chi scrive, ascrivibile ad ambienti culturali non siciliani, ritenendo così l’Isola avulsa – almeno nel Quattrocento – dai fermenti rinascimentali. L’autore, sulla scorta dell’insegnamento di un grande storico della letteratura italiana come Carlo Dionisotti nonché di studi più recenti, rigetta un’immagine unilineare del Rinascimento e richiama l’attenzione sulla polverizzazione delle esperienze letterarie, artistiche, politiche e sulla pluralità dei percorsi con cui città e territori contribuiscono alla koiné dell’Umanesimo e del Rinascimento. Inoltre, procede alla disamina dei compensi ricevuti da Antonello e degli artisti operanti nella Sicilia orientale per rilevare come la figura del grande artista fosse comunque apprezzata nella sua città natale. Nel percorso di ricerca si prosegue poi a delineare il contesto artistico e culturale di Messina tra Quattrocento e Cinquecento per poi soffermarsi a descrivere la trama urbanistica della città dello stretto e l’ambiente naturale che la circonda. I capitoli centrali del libro sono dedicati alle attività produttive e al commercio marittimo che fanno della Messina quattrocentesca e cinquecentesca una delle realtà più dinamiche dell’Europa mediterranea, per affrontare nella parte finale del volume la narrazione delle vicende politiche ed affrontare il dibattito sul ruolo che giocarono i ceti politici siciliani e messinesi e sulle loro strategie di interazione e di integrazione con una statualità in fieri di cui furono parte. La città di Messina è, inoltre, costantemente posta in relazione con la Calabria, in particolare con la Calabria Meridionale (la cosiddetta Calabria Ultra), a cui peraltro l’autore dedica un apposito paragrafo del libro (pp. 143-148) Più complessivamente il libro intende verificare alcuni temi che sono stati e sono ancora oggi centrali nel dibattito sulla difficile modernizzazione della Sicilia e del Mezzogiorno italiano. Per portare avanti la ricerca, durata quasi un decennio e poi sfociata nella realizzazione di questo libro, si è proceduto all’individuazione e alla compulsazione di una cospicua serie di documenti conservati presso l’Archivo General de Simancas (Valladolid), l’Archivo Histórico Nacional (Madrid), l’Archivio di Stato di Palermo, l’Archivio di Stato di Messina, l’Archivio di Stato di Torino, la Biblioteca Comunale di Palermo, la Biblioteca Nacional de España (Madrid) le a Biblioteca Regionale Universitaria di Messina. Inoltre è stata necessaria un’ampia consultazione del materiale bibliografico per poter così procedere ad una serrata interlocuzione con la storiografia sul tema.

Messina tra Umanesimo e Rinascimento. Il "caso" Antonello, la cultura le élites politiche, le attività produttive

BOTTARI, Salvatore
2010-01-01

Abstract

Attraverso la narrazione delle vicende politiche, economiche, culturali e artistiche che caratterizzano la città di Messina tra XV e XV secolo il libro mira a individuare quegli elementi di novità che segnano il trapasso tra Medioevo ed Età moderna nella convinzione che la città dello Stretto, la Sicilia e il Mezzogiorno continentale siano pienamente partecipi delle temperie umanistico rinascimentale che costituisce, a sua volta, uno dei caratteri di fondo del nuovo evo in Europa. In particolare, il volume si apre affrontando il tema della formazione di Antonello da Messina, che gran parte della storiografia ha ritenuto, un po’ troppo sommariamente ad avviso di chi scrive, ascrivibile ad ambienti culturali non siciliani, ritenendo così l’Isola avulsa – almeno nel Quattrocento – dai fermenti rinascimentali. L’autore, sulla scorta dell’insegnamento di un grande storico della letteratura italiana come Carlo Dionisotti nonché di studi più recenti, rigetta un’immagine unilineare del Rinascimento e richiama l’attenzione sulla polverizzazione delle esperienze letterarie, artistiche, politiche e sulla pluralità dei percorsi con cui città e territori contribuiscono alla koiné dell’Umanesimo e del Rinascimento. Inoltre, procede alla disamina dei compensi ricevuti da Antonello e degli artisti operanti nella Sicilia orientale per rilevare come la figura del grande artista fosse comunque apprezzata nella sua città natale. Nel percorso di ricerca si prosegue poi a delineare il contesto artistico e culturale di Messina tra Quattrocento e Cinquecento per poi soffermarsi a descrivere la trama urbanistica della città dello stretto e l’ambiente naturale che la circonda. I capitoli centrali del libro sono dedicati alle attività produttive e al commercio marittimo che fanno della Messina quattrocentesca e cinquecentesca una delle realtà più dinamiche dell’Europa mediterranea, per affrontare nella parte finale del volume la narrazione delle vicende politiche ed affrontare il dibattito sul ruolo che giocarono i ceti politici siciliani e messinesi e sulle loro strategie di interazione e di integrazione con una statualità in fieri di cui furono parte. La città di Messina è, inoltre, costantemente posta in relazione con la Calabria, in particolare con la Calabria Meridionale (la cosiddetta Calabria Ultra), a cui peraltro l’autore dedica un apposito paragrafo del libro (pp. 143-148) Più complessivamente il libro intende verificare alcuni temi che sono stati e sono ancora oggi centrali nel dibattito sulla difficile modernizzazione della Sicilia e del Mezzogiorno italiano. Per portare avanti la ricerca, durata quasi un decennio e poi sfociata nella realizzazione di questo libro, si è proceduto all’individuazione e alla compulsazione di una cospicua serie di documenti conservati presso l’Archivo General de Simancas (Valladolid), l’Archivo Histórico Nacional (Madrid), l’Archivio di Stato di Palermo, l’Archivio di Stato di Messina, l’Archivio di Stato di Torino, la Biblioteca Comunale di Palermo, la Biblioteca Nacional de España (Madrid) le a Biblioteca Regionale Universitaria di Messina. Inoltre è stata necessaria un’ampia consultazione del materiale bibliografico per poter così procedere ad una serrata interlocuzione con la storiografia sul tema.
2010
Istituto di Studi Storici Gaetano Salvemini - Messina
9788849827927
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