L’eziopatogenesi di diverse malattie di natura sistemica, incluse le neuro-degenerazioni, è chiaramente multifattoriale. Lo stress ossidativo è un evento chiave nella patogenesi della neurodegenerazione, come pure una complessa serie di reazioni tossiche quali la neurotossicità glutammatergica, la ridotta espressione di fattori trofici, l’espressione di proteine pro-apoptopiche e i processi di natura infiammatoria. La radice di liquirizia (Glicyrrhiza glabra L.) è una tra le droghe più antiche e largamente usate nel mondo, mentre al contrario poca attenzione è stata rivolta alle parti aeree della pianta. Recentemente è stato caratterizzato il metaboloma secondario di foglie di liquirizia siciliana, contenente svariati composti diidrostilbenici mai prima isolati1. Questi nuovi diidrostilbeni hanno attirato la nostra attenzione per le loro interessanti caratteristiche strutturali, simili ad altre molecole, quali il resveratrolo e l’oleocantale, ben note per le loro proprietà biologiche (in particolare anti-infiammatorie). Come indagine preliminare, si è deciso dunque di sottoporre alcuni di questi diidrostilbeni al test per l'attività anti-infiammatoria basato sulla misura del rapporto di inibizione COX1/COX-2. L’azione inibente degli stilbeni in esame sull’attività e sull’espressione di COX-1 e COX-2 è stata valutata in vitro determinando la formazione di TBX2 in sangue intero non addizionato con anticoagulanti e la formazione di PGE2 stimolata da LPS in sangue intero eparinizzato ed addizionato con aspirina. Inoltre è stata determinata l’attività protettiva di questi stilbeni contro l’azione mutagena in vitro della 4-nitroquinolina-N-ossido nel SOS Chromotest su Escherichia coli PQ372. Dai risultati ottenuti si evince che gli stilbeni in esame sono dotati di buona attività antinfiammatoria e presentano un maggiore efficacia nei confronti della COX-2 piuttosto che della COX-1. Inoltre, essi hanno un’azione antigenotossica particolarmente evidente e paragonabile a quella del trolox, la quale è chiaramente correlabile alla loro capacità antiossidante, visto che aumenta con il numero di gruppi OH. Sono già stati effettuati test preliminari sulla tossicità e le proprietà antinfiammatorie su umani, e sono attualmente in corso studi di integrazione dei citati fitocomplessi in opportune matrici edibili. I preparati alimentari derivati si configurano come candidati nel campo della prevenzione e del trattamento, esclusivamente via alimentazione, di disordini la cui eziologia è riconducibile a processi infiammatori ed ossidativi.

Fitocomplessi da foglie di liquirizia (glycyrrhiza glabra l.) ad attivita’ anti-infiammatoria come ingredienti per preparati alimentari ad alto valore protettivo

SAIJA, Antonina;CRISTANI, Mariateresa;CIMINO, Francesco;TROMBETTA, Domenico;
2011-01-01

Abstract

L’eziopatogenesi di diverse malattie di natura sistemica, incluse le neuro-degenerazioni, è chiaramente multifattoriale. Lo stress ossidativo è un evento chiave nella patogenesi della neurodegenerazione, come pure una complessa serie di reazioni tossiche quali la neurotossicità glutammatergica, la ridotta espressione di fattori trofici, l’espressione di proteine pro-apoptopiche e i processi di natura infiammatoria. La radice di liquirizia (Glicyrrhiza glabra L.) è una tra le droghe più antiche e largamente usate nel mondo, mentre al contrario poca attenzione è stata rivolta alle parti aeree della pianta. Recentemente è stato caratterizzato il metaboloma secondario di foglie di liquirizia siciliana, contenente svariati composti diidrostilbenici mai prima isolati1. Questi nuovi diidrostilbeni hanno attirato la nostra attenzione per le loro interessanti caratteristiche strutturali, simili ad altre molecole, quali il resveratrolo e l’oleocantale, ben note per le loro proprietà biologiche (in particolare anti-infiammatorie). Come indagine preliminare, si è deciso dunque di sottoporre alcuni di questi diidrostilbeni al test per l'attività anti-infiammatoria basato sulla misura del rapporto di inibizione COX1/COX-2. L’azione inibente degli stilbeni in esame sull’attività e sull’espressione di COX-1 e COX-2 è stata valutata in vitro determinando la formazione di TBX2 in sangue intero non addizionato con anticoagulanti e la formazione di PGE2 stimolata da LPS in sangue intero eparinizzato ed addizionato con aspirina. Inoltre è stata determinata l’attività protettiva di questi stilbeni contro l’azione mutagena in vitro della 4-nitroquinolina-N-ossido nel SOS Chromotest su Escherichia coli PQ372. Dai risultati ottenuti si evince che gli stilbeni in esame sono dotati di buona attività antinfiammatoria e presentano un maggiore efficacia nei confronti della COX-2 piuttosto che della COX-1. Inoltre, essi hanno un’azione antigenotossica particolarmente evidente e paragonabile a quella del trolox, la quale è chiaramente correlabile alla loro capacità antiossidante, visto che aumenta con il numero di gruppi OH. Sono già stati effettuati test preliminari sulla tossicità e le proprietà antinfiammatorie su umani, e sono attualmente in corso studi di integrazione dei citati fitocomplessi in opportune matrici edibili. I preparati alimentari derivati si configurano come candidati nel campo della prevenzione e del trattamento, esclusivamente via alimentazione, di disordini la cui eziologia è riconducibile a processi infiammatori ed ossidativi.
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