Introduzione. Nonostante la capacità di svolgere un esercizio fisico migliore dopo il trapianto renale, il livello di attività fisica rimane al di sotto della norma. L’esercizio migliora le prestazioni fisiche ed in seguito al trapianto si dimostra capace di ridurre o attenuare gli effetti collaterali dell’immunosoppressione. Uno di questi effetti collaterali è il diabete mellito. Scopo dello studio è dimostrare un’associazione tra intensità dell’esercizio fisico, stato nutrizionale e diabete mel- lito post-trapianto (DMPT). Materiali e Metodi. Per tale motivo abbiamo arruolato 54 pazienti con trapian- to renale allo scopo di valutare gli effetti dell’attività fisica sulla stato nutrizionale e sull’insorgenza del DMPT. L’età media era di 54.5 (range fra 22 e 79) 34 maschi, BMI era compreso nei limiti di normalità nel 57.40%, nessuno aveva un BMI sotto 19, nel 42.60% avevano un range di sovrappeso (sopra 26). A tutti i pazienti è stato somministrato un questionario sull’attività fisica. Risultati. In base al punteggio del questionario, è stato possibile identificare 3 gruppi di pazienti, attività lieve (da 0 a 8 punti), moderata (da 9 a 15 punti) o intensa ( > 16 punti). In oltre il 50% dei pazienti viene praticato esercizio fisico di intensità da lieve a moderata. La correlazione tra il punteggio dell’attività fisica e il BMI non ha evidenziato una correlazione tra attività fisica lieve e moderata e modificazione del BMI verso il range della normalità. Peraltro si osservava una minore prevalenza del diabete mellito de novo nei pazienti con attività fisica moderata e intensa rispetto ai soggetti che effettuavano attività fisica lieve. Conclusioni. L’esercizio iniziato subito dopo il trapianto può portare un impor- tante risultato per la riabilitazione della funzione muscolare del paziente, e mi- gliorare lo stato nutrizionale. Inoltre, una regolare attività fisica potrebbe ridurre o attenuare gli effetti dell’immunosoppressione, come l’insorgenza di diabete.

Ruolo dell’attività fisica nei riguardi dello stato nutrizionale e dellinsorgenza di diabete mellito de-novo in pazienti nefrotrapiantati

SANTORO, Domenico;SATTA, ersilia;COSTANTINO, Giuseppe;SAVICA, Vincenzo;BELLINGHIERI, Guido
2010-01-01

Abstract

Introduzione. Nonostante la capacità di svolgere un esercizio fisico migliore dopo il trapianto renale, il livello di attività fisica rimane al di sotto della norma. L’esercizio migliora le prestazioni fisiche ed in seguito al trapianto si dimostra capace di ridurre o attenuare gli effetti collaterali dell’immunosoppressione. Uno di questi effetti collaterali è il diabete mellito. Scopo dello studio è dimostrare un’associazione tra intensità dell’esercizio fisico, stato nutrizionale e diabete mel- lito post-trapianto (DMPT). Materiali e Metodi. Per tale motivo abbiamo arruolato 54 pazienti con trapian- to renale allo scopo di valutare gli effetti dell’attività fisica sulla stato nutrizionale e sull’insorgenza del DMPT. L’età media era di 54.5 (range fra 22 e 79) 34 maschi, BMI era compreso nei limiti di normalità nel 57.40%, nessuno aveva un BMI sotto 19, nel 42.60% avevano un range di sovrappeso (sopra 26). A tutti i pazienti è stato somministrato un questionario sull’attività fisica. Risultati. In base al punteggio del questionario, è stato possibile identificare 3 gruppi di pazienti, attività lieve (da 0 a 8 punti), moderata (da 9 a 15 punti) o intensa ( > 16 punti). In oltre il 50% dei pazienti viene praticato esercizio fisico di intensità da lieve a moderata. La correlazione tra il punteggio dell’attività fisica e il BMI non ha evidenziato una correlazione tra attività fisica lieve e moderata e modificazione del BMI verso il range della normalità. Peraltro si osservava una minore prevalenza del diabete mellito de novo nei pazienti con attività fisica moderata e intensa rispetto ai soggetti che effettuavano attività fisica lieve. Conclusioni. L’esercizio iniziato subito dopo il trapianto può portare un impor- tante risultato per la riabilitazione della funzione muscolare del paziente, e mi- gliorare lo stato nutrizionale. Inoltre, una regolare attività fisica potrebbe ridurre o attenuare gli effetti dell’immunosoppressione, come l’insorgenza di diabete.
2010
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