Oggi la violenza contro le donne è un fenomeno riconosciuto come violenza di genere e violazione fondamentale dei diritti umani dalla comunità internazionale. Nel dicembre 1993, all’Assemblea degli Stati Generali dell’Unione (New York), le Nazioni Unite dichiarano l’urgenza di eliminare la violenza contro le donne al fine di garantire la possibilità di godere il diritto alla libertà, alla sicurezza, all’uguaglianza, all’integrità e alla dignità; si riconosce il legame fra disparità di potere ed esercizio della violenza, identificando la violenza come uno strumento che, di fatto, mantiene e rafforza questa disparità. Al Concilio di Europa (1997) un gruppo di specialisti, che lavora per combattere la violenza sulle donne, ha redatto il rapporto finale della sua attività nel quale si evidenzia che la violenza di genere viene riconosciuta come violazione fondamentale dei diritti umani; alcune forme di violenza si trovano in molte culture (stupro, violenza domestica, incesto), altre sono specifiche di alcuni contesti (mutilazioni sessuali, omicidi a causa della dote); spesso la violenza agita contro le donne è una combinazione di diversi tipi di violenze (fisica, sessuale, psicologica, economica); violenze diverse possono essere fra loro connesse; la posizione di uomini e donne rispetto a questo fenomeno non è equivalente: le donne sono più vittime rispetto agli uomini che risultano responsabili; alcune forme di violenza vengono agite quasi esclusivamente sulle donne (stupro). E’ importante parlare di questo fenomeno soprattutto a scopo preventivo per giungere insieme ai giovani ad una costruzione consapevole del proprio sé e dell’altro. Il confronto fra i due generi permette di trovarsi l’uno di fronte all’altra, di raccontarsi e di affidarsi ad un ascoltatore (Borghi, 2003). Attraverso il confronto è possibile acquisire una lettura dei fenomeni sociali e culturali più consapevole e quindi un modo per stimolare un processo di costruzione dell’identità più cosciente. Il lavoro sulla differenza “ad es. fra mondo maschile e mondo femminile” rappresenta la chiave d’accesso per tutte le differenze (Burr, 2000).

Lo studio delle differenze di genere per favorire processi di crescita delle misure preventive / Gender Differences to promote social polizie of prevention.

CAVALLARI, BARBARA;FANARA, GIUSI;NICOTINA, ANTONIO
2011-01-01

Abstract

Oggi la violenza contro le donne è un fenomeno riconosciuto come violenza di genere e violazione fondamentale dei diritti umani dalla comunità internazionale. Nel dicembre 1993, all’Assemblea degli Stati Generali dell’Unione (New York), le Nazioni Unite dichiarano l’urgenza di eliminare la violenza contro le donne al fine di garantire la possibilità di godere il diritto alla libertà, alla sicurezza, all’uguaglianza, all’integrità e alla dignità; si riconosce il legame fra disparità di potere ed esercizio della violenza, identificando la violenza come uno strumento che, di fatto, mantiene e rafforza questa disparità. Al Concilio di Europa (1997) un gruppo di specialisti, che lavora per combattere la violenza sulle donne, ha redatto il rapporto finale della sua attività nel quale si evidenzia che la violenza di genere viene riconosciuta come violazione fondamentale dei diritti umani; alcune forme di violenza si trovano in molte culture (stupro, violenza domestica, incesto), altre sono specifiche di alcuni contesti (mutilazioni sessuali, omicidi a causa della dote); spesso la violenza agita contro le donne è una combinazione di diversi tipi di violenze (fisica, sessuale, psicologica, economica); violenze diverse possono essere fra loro connesse; la posizione di uomini e donne rispetto a questo fenomeno non è equivalente: le donne sono più vittime rispetto agli uomini che risultano responsabili; alcune forme di violenza vengono agite quasi esclusivamente sulle donne (stupro). E’ importante parlare di questo fenomeno soprattutto a scopo preventivo per giungere insieme ai giovani ad una costruzione consapevole del proprio sé e dell’altro. Il confronto fra i due generi permette di trovarsi l’uno di fronte all’altra, di raccontarsi e di affidarsi ad un ascoltatore (Borghi, 2003). Attraverso il confronto è possibile acquisire una lettura dei fenomeni sociali e culturali più consapevole e quindi un modo per stimolare un processo di costruzione dell’identità più cosciente. Il lavoro sulla differenza “ad es. fra mondo maschile e mondo femminile” rappresenta la chiave d’accesso per tutte le differenze (Burr, 2000).
2011
978-88-7587-640-1
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