Già nella prima metà del V sec. a.C. su monete della Sicilia e dell’Italia Meridionale, si registra la presenza delle Personificazioni delle Città, protettrici soprannaturali e loro incarnazioni divinizzate. L’A. esamina le iconografie della Personificazione della Città di Himera e ricostruisce il profilo ideologico dell’intera categoria delle Divinità poliadiche. Strettamente correlata ad 'Himeros', la “bramosia amorosa” che spinge gli esseri all’unione sessuale e alla generazione, Himera appare ipostasi di Afrodite. Attributi peculiari di Himera e delle dee della Città sono la fascia e la coppa, corrispondenti rispettivamente all’ ‘insegna della carica’ e al ‘calice del sacrificio’, che le dee offrono a colui che aspira, o che esse scelgono quali governanti. L’analisi diacronica dei tipi monetali evidenzia come la “storia iconica” delle Divinità poliadiche si sia incrociata nel tempo con quella delle 'Tychai poleos' orientali e delle 'Fortunae' italiche, e significativamente anche con quella delle Regine (Basilissai) ellenistiche e delle Imperatrici (Augustae) romane. Assimilate ad Aphrodite o a Venus Genetrix, le Personificazioni delle Città e le donne della Casa Regale hanno “incarnato” la Collettività governata, assumendo il ruolo della Nymphe, cioè della Sposa, e facendo assumere al Governante quello dello Sposo/Amante. In tale ruolo la Collettività ha non solo assicurato la continuità e la legittimità del potere politico, ma come Dea ‘regale’ e dispensatrice della regalità ha indicato al Governante l’atteggiamento di “servizio” da tenere nella gestione del potere politico.
Ninfa o dea? L’ideologia della personificazione della Città nell’iconografia monetale,
CALTABIANO, Maria
2012-01-01
Abstract
Già nella prima metà del V sec. a.C. su monete della Sicilia e dell’Italia Meridionale, si registra la presenza delle Personificazioni delle Città, protettrici soprannaturali e loro incarnazioni divinizzate. L’A. esamina le iconografie della Personificazione della Città di Himera e ricostruisce il profilo ideologico dell’intera categoria delle Divinità poliadiche. Strettamente correlata ad 'Himeros', la “bramosia amorosa” che spinge gli esseri all’unione sessuale e alla generazione, Himera appare ipostasi di Afrodite. Attributi peculiari di Himera e delle dee della Città sono la fascia e la coppa, corrispondenti rispettivamente all’ ‘insegna della carica’ e al ‘calice del sacrificio’, che le dee offrono a colui che aspira, o che esse scelgono quali governanti. L’analisi diacronica dei tipi monetali evidenzia come la “storia iconica” delle Divinità poliadiche si sia incrociata nel tempo con quella delle 'Tychai poleos' orientali e delle 'Fortunae' italiche, e significativamente anche con quella delle Regine (Basilissai) ellenistiche e delle Imperatrici (Augustae) romane. Assimilate ad Aphrodite o a Venus Genetrix, le Personificazioni delle Città e le donne della Casa Regale hanno “incarnato” la Collettività governata, assumendo il ruolo della Nymphe, cioè della Sposa, e facendo assumere al Governante quello dello Sposo/Amante. In tale ruolo la Collettività ha non solo assicurato la continuità e la legittimità del potere politico, ma come Dea ‘regale’ e dispensatrice della regalità ha indicato al Governante l’atteggiamento di “servizio” da tenere nella gestione del potere politico.Pubblicazioni consigliate
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