Un’attendibile analisi dell’evoluzione dei fenomeni idrometeorologici nello spazio e nel tempo, richiede una scelta delle stazioni di misura adeguata per numero e per ubicazione. Tale problema è tornato di viva attualità con la crescente diffusione di reti in telemisura, che impongono di rivedere i criteri adottati nella impostazione delle reti tradizionali, sia in relazione alla necessità di ridurre i costi d’installazione e di esercizio dei nuovi strumenti di misura, sia in relazione ai nuovi compiti di monitoraggio in tempo reale di fenomeni idrometeorologici estremi quali piene e siccità. Scopo del presente studio è la messa a punto di una metodologia che consenta di valutare l’idoneità di una rete di stazioni pluviometriche e termometriche da utilizzare per il monitoraggio delle siccità, verificando che gli errori di stima della variabile monitorata, in un qualsiasi punto dell’area in esame, siano contenuti entro valori ritenuti accettabili. L’approccio adottato si basa sull’uso di tecniche geostatistiche che permettono di esprimere la varianza dell’errore di stima in funzione della densità delle stazioni e della loro distribuzione sul territorio. In particolare, per la precipitazione è stata adottata la tecnica del kriging ordinario, mentre per la temperatura è stata predisposta una metodologia che, prendendo spunto da tecniche d’interpolazione cosiddette di detrending, consente di tenere conto della forte dipendenza funzionale tra la grandezza considerata e l’altitudine. La metodologia sviluppata è stata applicata alle reti di stazioni pluviometriche e termometriche in telemisura del Servizio Tecnico Idrografico Regionale della Sicilia. I risultati dell’analisi hanno consentito di valutare e confrontare gli errori di stima corrispondenti a diverse configurazioni delle reti al fine di individuare una rete minima di stazioni necessarie per il monitoraggio della siccità in Sicilia.

Definizione delle reti di misura delle precipitazioni e delle temperature con l'impiego di tecniche geostatistiche

BONACCORSO, Brunella;
2002-01-01

Abstract

Un’attendibile analisi dell’evoluzione dei fenomeni idrometeorologici nello spazio e nel tempo, richiede una scelta delle stazioni di misura adeguata per numero e per ubicazione. Tale problema è tornato di viva attualità con la crescente diffusione di reti in telemisura, che impongono di rivedere i criteri adottati nella impostazione delle reti tradizionali, sia in relazione alla necessità di ridurre i costi d’installazione e di esercizio dei nuovi strumenti di misura, sia in relazione ai nuovi compiti di monitoraggio in tempo reale di fenomeni idrometeorologici estremi quali piene e siccità. Scopo del presente studio è la messa a punto di una metodologia che consenta di valutare l’idoneità di una rete di stazioni pluviometriche e termometriche da utilizzare per il monitoraggio delle siccità, verificando che gli errori di stima della variabile monitorata, in un qualsiasi punto dell’area in esame, siano contenuti entro valori ritenuti accettabili. L’approccio adottato si basa sull’uso di tecniche geostatistiche che permettono di esprimere la varianza dell’errore di stima in funzione della densità delle stazioni e della loro distribuzione sul territorio. In particolare, per la precipitazione è stata adottata la tecnica del kriging ordinario, mentre per la temperatura è stata predisposta una metodologia che, prendendo spunto da tecniche d’interpolazione cosiddette di detrending, consente di tenere conto della forte dipendenza funzionale tra la grandezza considerata e l’altitudine. La metodologia sviluppata è stata applicata alle reti di stazioni pluviometriche e termometriche in telemisura del Servizio Tecnico Idrografico Regionale della Sicilia. I risultati dell’analisi hanno consentito di valutare e confrontare gli errori di stima corrispondenti a diverse configurazioni delle reti al fine di individuare una rete minima di stazioni necessarie per il monitoraggio della siccità in Sicilia.
2002
8877403403
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