Il volume dedito alla Goethe-Rezeption in Italia nel primo Novecento, con particolare attenzione fra l’altro al periodo del ventennio nero, cerca di suffragare l’idea di una strumentalizzazione fascista del poeta di Weimar che sarebbe riscontrabile in un gran numero di iniziative a tal riguardo sia in forma celebrativa, come ad esempio i festeggiamenti del centenario (1932), sia in forma di pubblicazioni di carattere scientifico, quale la voce su Goethe nella “Enciclopedia Italiana”. Ma, in realtà, la tesi non convince, il materiale tirato in campo dall’autrice non contiene in nessun caso elementi che denotano una appropriazione specificamente fascista, trattandosi regolarmente di espressioni a proposito del poeta tedesco che in qualsiasi altro contesto politico avrebbero potuto assumere le forme che allora avevano assunto. In definitiva, con la mole dei materiali che tratta – apprezzabile di per sé in quanto davvero vasta –, il lavoro fornisce degli spunti con i quali si potrebbe, invece, dimostrare l’esatto contrario di quanto sostenuto dalla Schmeißner, il fatto cioè che ben poco Goethe si presta ad una manipolazione ideologica come, del resto, si è pure verificato nel caso della stessa Germania nazista.

Recensione a Katrin Schmeißner: "Goethe è tedesco ma è anche nostro"

LINDER, Jutta Marianne
2011-01-01

Abstract

Il volume dedito alla Goethe-Rezeption in Italia nel primo Novecento, con particolare attenzione fra l’altro al periodo del ventennio nero, cerca di suffragare l’idea di una strumentalizzazione fascista del poeta di Weimar che sarebbe riscontrabile in un gran numero di iniziative a tal riguardo sia in forma celebrativa, come ad esempio i festeggiamenti del centenario (1932), sia in forma di pubblicazioni di carattere scientifico, quale la voce su Goethe nella “Enciclopedia Italiana”. Ma, in realtà, la tesi non convince, il materiale tirato in campo dall’autrice non contiene in nessun caso elementi che denotano una appropriazione specificamente fascista, trattandosi regolarmente di espressioni a proposito del poeta tedesco che in qualsiasi altro contesto politico avrebbero potuto assumere le forme che allora avevano assunto. In definitiva, con la mole dei materiali che tratta – apprezzabile di per sé in quanto davvero vasta –, il lavoro fornisce degli spunti con i quali si potrebbe, invece, dimostrare l’esatto contrario di quanto sostenuto dalla Schmeißner, il fatto cioè che ben poco Goethe si presta ad una manipolazione ideologica come, del resto, si è pure verificato nel caso della stessa Germania nazista.
2011
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