Nella psicologia sperimentale lo studio dei processi cognitivi viene attuato attraverso differenti metodologie. Una di quelle più frequentemente usate e maggiormente fruttuose è il reversal-shift che consiste in un graduale apprendimento di due o più indici discriminativi di diverso valore: taluni positivi, altri negativi. In questa ricerca si intende verificare in quanto tempo e con quali modalità il soggetto si adegui alla nuova situazione ed apprenda la nuova discriminazione. Molti autori sottolineano che la possibilità di attuare tale processo è strettamente legata a fattori mediazionali che hanno origine dalla ricchezza linguistica del soggetto. In individui con gravi difficoltà linguistiche il reversal-shift risulta infatti assai più difficoltoso. Nella nostra ricerca abbiamo messo a confronto appunto bambini normali e bambini culturalmente svantaggiati di 6-7 anni, ipotizzando che gli svantaggiati avrebbero avuto una performance diversa rispetto ai normali. I risultati ottenuti hanno confermato le nostre ipotesi.
La metodologia del reversal shift per lo studio dell'apprendimento dei concetti nei bambini svantaggiati
LARCAN, Rosalba;
1979-01-01
Abstract
Nella psicologia sperimentale lo studio dei processi cognitivi viene attuato attraverso differenti metodologie. Una di quelle più frequentemente usate e maggiormente fruttuose è il reversal-shift che consiste in un graduale apprendimento di due o più indici discriminativi di diverso valore: taluni positivi, altri negativi. In questa ricerca si intende verificare in quanto tempo e con quali modalità il soggetto si adegui alla nuova situazione ed apprenda la nuova discriminazione. Molti autori sottolineano che la possibilità di attuare tale processo è strettamente legata a fattori mediazionali che hanno origine dalla ricchezza linguistica del soggetto. In individui con gravi difficoltà linguistiche il reversal-shift risulta infatti assai più difficoltoso. Nella nostra ricerca abbiamo messo a confronto appunto bambini normali e bambini culturalmente svantaggiati di 6-7 anni, ipotizzando che gli svantaggiati avrebbero avuto una performance diversa rispetto ai normali. I risultati ottenuti hanno confermato le nostre ipotesi.Pubblicazioni consigliate
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