Il nome di A. Monti, ufficiale bresciano dell’esercito imperiale asburgico passato dalla parte della rivoluzione nazionale nel 1848, è legato soprattutto alla gloriosa e sfortunata missione diplomatico-militare che vide impegnato questo giovane patriota italiano in Ungheria durante la breve esperienza indipendentista magiara del 1849. Dopo aver intavolato trattative con Kossuth (rivelatesi alla fine inutili a causa della disfatta piemontese a Novara), Monti organizzò una propria “Legione” in Ungheria, raccogliendo un consistente numero di prigionieri e disertori dell'esercito austriaco di nazionalità italiana e affiancando così l’armata nazionale ungherese nell’ultima fase della guerra contro l’Austria. L’infelice esito della guerra causò lo scioglimento della Legione e la fuga della maggior parte dei suoi componenti in terra ottomana. Solo dopo lunghi mesi di trattative diplomatiche i pochi reduci della Legione, e tra questi lo stesso Monti, poterono avere il permesso di rientrare in Italia, accolti dallo Stato piemontese. Non ne risultarono però benefici al povero Monti, il quale, accusato di aver agito incautamente in Ungheria non rispettando le direttive del nuovo governo di Torino, non ebbe riconosciuti i gradi guadagnati sul campo e venne, di fatto, congedato dal servizio attivo. Tutto ciò compromise definitivamente la sua già provata condizione fisica, portandolo rapidamente alla morte.
MONTI Alessandro
FORNARO, Pasquale
2012-01-01
Abstract
Il nome di A. Monti, ufficiale bresciano dell’esercito imperiale asburgico passato dalla parte della rivoluzione nazionale nel 1848, è legato soprattutto alla gloriosa e sfortunata missione diplomatico-militare che vide impegnato questo giovane patriota italiano in Ungheria durante la breve esperienza indipendentista magiara del 1849. Dopo aver intavolato trattative con Kossuth (rivelatesi alla fine inutili a causa della disfatta piemontese a Novara), Monti organizzò una propria “Legione” in Ungheria, raccogliendo un consistente numero di prigionieri e disertori dell'esercito austriaco di nazionalità italiana e affiancando così l’armata nazionale ungherese nell’ultima fase della guerra contro l’Austria. L’infelice esito della guerra causò lo scioglimento della Legione e la fuga della maggior parte dei suoi componenti in terra ottomana. Solo dopo lunghi mesi di trattative diplomatiche i pochi reduci della Legione, e tra questi lo stesso Monti, poterono avere il permesso di rientrare in Italia, accolti dallo Stato piemontese. Non ne risultarono però benefici al povero Monti, il quale, accusato di aver agito incautamente in Ungheria non rispettando le direttive del nuovo governo di Torino, non ebbe riconosciuti i gradi guadagnati sul campo e venne, di fatto, congedato dal servizio attivo. Tutto ciò compromise definitivamente la sua già provata condizione fisica, portandolo rapidamente alla morte.Pubblicazioni consigliate
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