I criteri per la progettazione, l’omologazione e l’impiego delle barriere di sicurezza stradale, sono stabiliti dal D.M. n. 223 del 18.02.92 e successive modifiche ed aggiornamenti. La normativa prevede, inoltre, una classificazione delle barriere secondo il livello di contenimento ed impone un limite superiore al valore dell’indice ASI (Acceleration Severity Index), parametro calcolato in base alle componenti dell’accelerazione in un punto significativamente vicino al baricentro del veicolo [1, 2]. Nell’ambito del presente lavoro particolare attenzione è stata rivolta alla modellazione numerica delle barriere. Il modello agli elementi finiti di una barriera autostradale con fascia a tripla onda, e due distanziali, uno a parallelogramma ed uno a scorrimento, correntemente utilizzata sulla rete viaria italiana, è stato realizzato utilizzando il software Rhinoceros per la modellazione geometrica ed i preprocessors Femap ed Hypermesh per quella numerica. Il modello è stato “importato” all’interno del codice di calcolo Radioss per analizzarne il comportamento ad impatto. Sono stati presi in considerazione i singoli componenti delle barriere (fascia, distanziale, paletto, organi di giunzione e collegamento tra le varie parti). Particolare attenzione è stata rivolta al distanziale, che rappresenta l’elemento chiave della barriera, in quanto consente di trasferire al paletto e quindi al suolo, l’energia sviluppata durante l’impatto veicolo – fascia. Sono state analizzate mediante simulazione numerica l’interazione paletto-suolo e differenti modalità di modellazione degli organi di collegamento tra fascia, distanziale e paletto [3, 4]. Per la simulazione numerica, mediante Radioss, è stato considerato l’impatto di un corpo deformabile (in parte) di massa equivalente ad un’auto di piccola cilindrata. Mediante l’analisi numerica sono stati determinati, ai fini della classificazione della severità degli impatti, l’indice ASI. Inoltre i modelli numerici sono stati validati mediante prove sperimentali di impatto su barriere prototipo, opportunamente strumentate.
MODELLAZIONE NUMERICA DI SOLUZIONI INNOVATIVE PERBARRIERE STRADALI
FILARDI, VINCENZO;GUGLIELMINO, Eugenio;
2006-01-01
Abstract
I criteri per la progettazione, l’omologazione e l’impiego delle barriere di sicurezza stradale, sono stabiliti dal D.M. n. 223 del 18.02.92 e successive modifiche ed aggiornamenti. La normativa prevede, inoltre, una classificazione delle barriere secondo il livello di contenimento ed impone un limite superiore al valore dell’indice ASI (Acceleration Severity Index), parametro calcolato in base alle componenti dell’accelerazione in un punto significativamente vicino al baricentro del veicolo [1, 2]. Nell’ambito del presente lavoro particolare attenzione è stata rivolta alla modellazione numerica delle barriere. Il modello agli elementi finiti di una barriera autostradale con fascia a tripla onda, e due distanziali, uno a parallelogramma ed uno a scorrimento, correntemente utilizzata sulla rete viaria italiana, è stato realizzato utilizzando il software Rhinoceros per la modellazione geometrica ed i preprocessors Femap ed Hypermesh per quella numerica. Il modello è stato “importato” all’interno del codice di calcolo Radioss per analizzarne il comportamento ad impatto. Sono stati presi in considerazione i singoli componenti delle barriere (fascia, distanziale, paletto, organi di giunzione e collegamento tra le varie parti). Particolare attenzione è stata rivolta al distanziale, che rappresenta l’elemento chiave della barriera, in quanto consente di trasferire al paletto e quindi al suolo, l’energia sviluppata durante l’impatto veicolo – fascia. Sono state analizzate mediante simulazione numerica l’interazione paletto-suolo e differenti modalità di modellazione degli organi di collegamento tra fascia, distanziale e paletto [3, 4]. Per la simulazione numerica, mediante Radioss, è stato considerato l’impatto di un corpo deformabile (in parte) di massa equivalente ad un’auto di piccola cilindrata. Mediante l’analisi numerica sono stati determinati, ai fini della classificazione della severità degli impatti, l’indice ASI. Inoltre i modelli numerici sono stati validati mediante prove sperimentali di impatto su barriere prototipo, opportunamente strumentate.Pubblicazioni consigliate
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