Il presente studio è volto ad approfondire, dalla prospettiva del giuslavorista, l’indagine sulla causa nei contratti di lavoro al fine di riaprire una riflessione, da tempo sopita, ed alleggerire la “tensione” tra la struttura e la funzione tipica dell’istituto, da un lato, e la sua funzione reale ed effettiva, dall’altro. L’attenzione è rivolta in primo luogo ad una ricostruzione dei più significativi contributi sullo studio della causa anche alla luce dei più recenti apporti giurisprudenziali. L’obiettivo ultimo è quello di tracciare un itinerario di viaggio “alternativo” ma “ragionato” funzionale a riscoprire l’operatività dell’elemento causale con la consapevolezza di toccare una delle questioni più dibattute dalla dottrina civilistica e tenendo conto delle varianti della dottrina lavoristica. L’analisi delle diverse tipologie contrattuali (atipiche, flessibili e speciali) e lo studio del peculiare atteggiarsi di “patologie e rimedi”, che caratterizzano il panorama della materia lavoristica divengono terreno di “sperimentazione” privilegiata per provare la “tenuta” di questa nuova “lettura pratica” sulla causa, laddove per la pluralità di forme, tipi e collegamenti negoziali neppure le applicazioni giurisprudenziali più ardite hanno ancora saputo fornire momenti di costruttiva riflessione. Per tale via si perviene all’ulteriore tentativo di individuare concretamente “in che modo” la causa possa operare come forma di controllo (nel doppio ruolo di limite interno ed esterno al contratto) all’autonomia delle parti e come tecnica di limitazione dei poteri privati, funzionale ad assicurare l’integrazione tra prestazione ed organizzazione. L’ottica contrattualistica prescelta, la rilettura dei principi costituzionali (art. 4 e 41) e la riconsiderazione del possibile ruolo che la causa in concreto può assumere nell’attuale fase di “liquidità ” del diritto del lavoro, pervaso dai caratteri della transitorietà e della spasmodica accelerazione, si prestano a costituire cornice per la ricostruzione di più “moderni assetti” della materia che non siano solo strumentali o di mera copertura della diseguaglianza che, sul piano sociale, certamente il lavoro implica.
LA CAUSA NEI CONTRATTI DI LAVORO
MARCIANO', ANGELA
2012-01-01
Abstract
Il presente studio è volto ad approfondire, dalla prospettiva del giuslavorista, l’indagine sulla causa nei contratti di lavoro al fine di riaprire una riflessione, da tempo sopita, ed alleggerire la “tensione” tra la struttura e la funzione tipica dell’istituto, da un lato, e la sua funzione reale ed effettiva, dall’altro. L’attenzione è rivolta in primo luogo ad una ricostruzione dei più significativi contributi sullo studio della causa anche alla luce dei più recenti apporti giurisprudenziali. L’obiettivo ultimo è quello di tracciare un itinerario di viaggio “alternativo” ma “ragionato” funzionale a riscoprire l’operatività dell’elemento causale con la consapevolezza di toccare una delle questioni più dibattute dalla dottrina civilistica e tenendo conto delle varianti della dottrina lavoristica. L’analisi delle diverse tipologie contrattuali (atipiche, flessibili e speciali) e lo studio del peculiare atteggiarsi di “patologie e rimedi”, che caratterizzano il panorama della materia lavoristica divengono terreno di “sperimentazione” privilegiata per provare la “tenuta” di questa nuova “lettura pratica” sulla causa, laddove per la pluralità di forme, tipi e collegamenti negoziali neppure le applicazioni giurisprudenziali più ardite hanno ancora saputo fornire momenti di costruttiva riflessione. Per tale via si perviene all’ulteriore tentativo di individuare concretamente “in che modo” la causa possa operare come forma di controllo (nel doppio ruolo di limite interno ed esterno al contratto) all’autonomia delle parti e come tecnica di limitazione dei poteri privati, funzionale ad assicurare l’integrazione tra prestazione ed organizzazione. L’ottica contrattualistica prescelta, la rilettura dei principi costituzionali (art. 4 e 41) e la riconsiderazione del possibile ruolo che la causa in concreto può assumere nell’attuale fase di “liquidità ” del diritto del lavoro, pervaso dai caratteri della transitorietà e della spasmodica accelerazione, si prestano a costituire cornice per la ricostruzione di più “moderni assetti” della materia che non siano solo strumentali o di mera copertura della diseguaglianza che, sul piano sociale, certamente il lavoro implica.Pubblicazioni consigliate
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