Il gold-standard nel trattamento del tumore prostatico organoconfinato è la prostatectomia radicale open o laparoscopica.. Scopo dello studio è riportare la nostra esperienza iniziale delle due metodiche , valutando in particolare alcuni parametri standard (tempi operatori, di ospedalizzazione, di catetere, perdite ematiche complicanze e risultati oncologici). Materiali e Metodi: Sono entrati nello studio 54 pazienti, divisi in due gruppi, il primo costituito dalle prime 27 prostatectomie radicali open (RRP) eseguite da novembre 1996 a dicembre 1998 ed il secondo costituito dalle prime 27 prostatectomie radicali laparoscopiche. (VLRRP) eseguite da marzo 2005 a dicembre 2006 L’età media è stata 64.8 (49-71) per il primo gruppo(RRP) e 66 anni (53-74) per il secondo (VLRRP), (p 0,27).). Il PSA preoperatorio mediano è stato 17,5 (4.7-45) ng/ml nel primo gruppo vs 8.4 ng /ml (3.3-28.2) nel secondo (p 0,0005); il Gleason score pre-operatorio mediano è stato 6,4 (4-9) vs 6 (2- 8) (p 0,069); lo stadio clinico era per RRP 1T1a, 17T1c, 7 T2a, 2 T2b e per la VLRRP 18 T2a, 9 T2b (TNM 1997). Sono stati valutati: il tempo operatorio (escludendo il tempo impiegato per la linfadenectomia che è stata eseguita solo nel gruppo di chirurgia aperta) le perdite ematiche, la durata dell’ospedalizzazione, del cateterismo, le complicanze (stenosi, incontinenza, impotenza) ed i margini chirurgici. Risultati: Il tempo operatorio è stato di 172’ nel primo gruppo vs 220’ nel secondo (p 0,0036). Le perdite ematiche sono state di 830 vs 750 ml rispettivamente nel I e nel II gruppo (p 0,249), l’ospedalizzazione è stata di 13,8 vs 11,8 giorni (p 0,2), il catetere è stato rimosso dopo 17,5 giorni nei pazienti del gruppo I e dopo 12,1 nel gruppo II (p 0,01). Riguardo alle complicanze le stenosi sono state il 29% nel primo gruppo ed il 3,7% nel secondo gruppo, la continenza è stata del 93% vs il 29% la potenza è stata valutata solo nel gruppo sottoposto a laparoscopia, perché nessun intervento nerve sparring è stato effettuato nel primo gruppo. Riguardo infine alla radicalità oncologica intesa come percentuale di margini chirurgici positivi nessuna differenza statisticamente significativa si è registrata fra i due gruppi con una lievemente più alta percentuale di margini positivi nella serie di pazienti sottoposti a laparoscopia 26,9 vs 23,1%. Conclusioni: L’esperienze iniziali laparoscopiche riportate da molti autori, hanno di fatto sempre evidenziato i migliori risultati a favore della laparoscopia in termini di sanguinamento, tempi di ospedalizzazione, durata del cateterismo e ciò è stato confermato nella nostra casistica. Nessuna differenza si è registrata riguardo all’incidenza di margini chirurgici positivi, così come riportato anche nella nostra esperienza. Un dato controverso nella nostra casistica è dato dalle percentuali di pazienti con stenosi e continenza, estremamente bassa è infatti la percentuale di stenosi nella serie laparoscopica rispetto alla serie chirurgica, e ciò è apparentemente in contrasto con i dati riguardanti la continenza nettamente a favore della chirurgia aperta. Infine un dato in lieve controtendenza è dato dai tempi operatori, che, a differenza delle esperienze riportate in letteratura, non sono molto differenti nella nostra casistica fra chirurgia e laparoscopia, e ciò potrebbe trovare una spiegazione nell’uso costante della video camera in chirurgia endoscopica ed endourologica.
PROSTATECTOMIA RADICALE LAPAROSCOPICA VERSUS TECNICA OPEN: ESPERIENZE INIZIALI A CONFRONTO
INFERRERA, Antonino;MAGNO, Carlo;MORGIA, Giuseppe
2007-01-01
Abstract
Il gold-standard nel trattamento del tumore prostatico organoconfinato è la prostatectomia radicale open o laparoscopica.. Scopo dello studio è riportare la nostra esperienza iniziale delle due metodiche , valutando in particolare alcuni parametri standard (tempi operatori, di ospedalizzazione, di catetere, perdite ematiche complicanze e risultati oncologici). Materiali e Metodi: Sono entrati nello studio 54 pazienti, divisi in due gruppi, il primo costituito dalle prime 27 prostatectomie radicali open (RRP) eseguite da novembre 1996 a dicembre 1998 ed il secondo costituito dalle prime 27 prostatectomie radicali laparoscopiche. (VLRRP) eseguite da marzo 2005 a dicembre 2006 L’età media è stata 64.8 (49-71) per il primo gruppo(RRP) e 66 anni (53-74) per il secondo (VLRRP), (p 0,27).). Il PSA preoperatorio mediano è stato 17,5 (4.7-45) ng/ml nel primo gruppo vs 8.4 ng /ml (3.3-28.2) nel secondo (p 0,0005); il Gleason score pre-operatorio mediano è stato 6,4 (4-9) vs 6 (2- 8) (p 0,069); lo stadio clinico era per RRP 1T1a, 17T1c, 7 T2a, 2 T2b e per la VLRRP 18 T2a, 9 T2b (TNM 1997). Sono stati valutati: il tempo operatorio (escludendo il tempo impiegato per la linfadenectomia che è stata eseguita solo nel gruppo di chirurgia aperta) le perdite ematiche, la durata dell’ospedalizzazione, del cateterismo, le complicanze (stenosi, incontinenza, impotenza) ed i margini chirurgici. Risultati: Il tempo operatorio è stato di 172’ nel primo gruppo vs 220’ nel secondo (p 0,0036). Le perdite ematiche sono state di 830 vs 750 ml rispettivamente nel I e nel II gruppo (p 0,249), l’ospedalizzazione è stata di 13,8 vs 11,8 giorni (p 0,2), il catetere è stato rimosso dopo 17,5 giorni nei pazienti del gruppo I e dopo 12,1 nel gruppo II (p 0,01). Riguardo alle complicanze le stenosi sono state il 29% nel primo gruppo ed il 3,7% nel secondo gruppo, la continenza è stata del 93% vs il 29% la potenza è stata valutata solo nel gruppo sottoposto a laparoscopia, perché nessun intervento nerve sparring è stato effettuato nel primo gruppo. Riguardo infine alla radicalità oncologica intesa come percentuale di margini chirurgici positivi nessuna differenza statisticamente significativa si è registrata fra i due gruppi con una lievemente più alta percentuale di margini positivi nella serie di pazienti sottoposti a laparoscopia 26,9 vs 23,1%. Conclusioni: L’esperienze iniziali laparoscopiche riportate da molti autori, hanno di fatto sempre evidenziato i migliori risultati a favore della laparoscopia in termini di sanguinamento, tempi di ospedalizzazione, durata del cateterismo e ciò è stato confermato nella nostra casistica. Nessuna differenza si è registrata riguardo all’incidenza di margini chirurgici positivi, così come riportato anche nella nostra esperienza. Un dato controverso nella nostra casistica è dato dalle percentuali di pazienti con stenosi e continenza, estremamente bassa è infatti la percentuale di stenosi nella serie laparoscopica rispetto alla serie chirurgica, e ciò è apparentemente in contrasto con i dati riguardanti la continenza nettamente a favore della chirurgia aperta. Infine un dato in lieve controtendenza è dato dai tempi operatori, che, a differenza delle esperienze riportate in letteratura, non sono molto differenti nella nostra casistica fra chirurgia e laparoscopia, e ciò potrebbe trovare una spiegazione nell’uso costante della video camera in chirurgia endoscopica ed endourologica.Pubblicazioni consigliate
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