INTRODUZIONE: La cistectomia radicale con derivazione urinaria ortotopica rappresenta il gold standard nel trattamento dei carcinomi infiltranti della vescica. Tuttavia in casi selezionati può essere utile mettere in atto dei protocolli di risparmio d'organo("bladder sparing"): tali protocolli prevedono un approccio multidisciplinare che consiste in un trattamento chirurgico della neoplasia (TUR/cistectomia parziale), complementarizzato dalla chemioterapia sistemica(CT) e dalla radioterapia (RT). MATERIALI E METODI: Dal febbraio 1992 al dicembre 1994, 16 pazienti,14 uomini e 2 donne, eta media 71,1 anni (range 5978), dopo essere stati sottoposti a TUR completa o cistectomia parziale sono stati stadiati (TNM 1992) 9 T2, 7 T3a, 7 GII, 9 GIII. Tutti i pazienti erano Nx M0 (N0 M0 clinico). Tutti hanno rifiutato un secondlook chirurgico. Pertanto sono stati sottoposti a 3 cicli di CT + 3 cicli di RT secondo il seguente schema: cisplatino 80 mg/m2(giorno1)+metotrexate 30 mg/m2 e vinblastina 4mg/m2(giorni 18) per 3 settimane (1, 3, 5); radioterapia a 5054 Gray frazionati giornalmente (settimane 467). Tutti hanno eseguito: followup endoscopico trimestrale; RX Urografia annuale; TC totalbody annuale. RISULTATI: Ad un follow up medio di 167,25 mesi (range 148186) la sopravvivenza globale è stata del 31,25%, di cui il 60% e stato sottoposto a cistectomia per progressione di malattia; il 40% invece sopravvive con la propria vescica. Il 27,27% dei pazienti che hanno conservato la vescica hanno avuto una sopravvivenza media di 86,4 mesi. Il tasso di progressione è stato dell'87,5 % di questi il 68,75 % ha subito cistectomia radicale di salvataggio. La sopravvivenza media dopo progressione nei pazienti che hanno rifiutato la cistectomia di salvataggio è stata di 11 mesi. I pazienti che hanno subito cistectomia di salvataggio hanno avuto una sopravvivenza media di 47,72 mesi. Lo stadio patologico dopo cistectomia di salvataggio è risultato più severo rispetto allo stadio.patologico di partenza [ pT4 N0 M0 18,18%; pT4 N1 M0 9%; pT3b N0M0 54,54 %; pT3b N1 M0 9%; vs T2G3 54,5 %, T3aG3 18,18%, T3b G3 27,27% ]. Gli effetti collaterali della CT sono stati modesti: 6 pazienti con leucopenia(2 grado IV); 8 con nauseavomito (rado IIIII) 2 piastrinopenia e 2 anemia (grado III). Per la RT il 37,5 % ha manifestato disuria moderata DISCUSSIONE: La cistectomia radicale rappresenta il gold standard offrendo ottime possibilità di guarigione dalla neoplasia con buon QoL. Con tale protocollo da noi utilizzato i risultati a lungo termine (168 mesi) sono stati non entusiasmanti (la sopravvivenza globale dei pazienti sottoposti a bladder sparing è stata del 12,5 %.). La chemioradioterapia integrata applicata secondo il nostro schema di trattamento è comunque ben tollerato dai pazienti. MESSAGGIO CONCLUSIVO: Considerando l'intervallo medio di progressione e il tasso di progressione, consigliamo tale approccio trimodale nei pazienti con coomorbidità severe e bassa aspettativa di vita per altre patologie concomitanti

LA CHEMIORADIOTERAPIA INTEGRATA COME TRATTAMENTO BLADDER SPARING NEL CARCINOMA VESCICALE INFILTRANTE: RISULTATI LONGTERM A 16 ANNI DI FOLLOWUP

MAGNO, Carlo;MORGIA, Giuseppe
2008-01-01

Abstract

INTRODUZIONE: La cistectomia radicale con derivazione urinaria ortotopica rappresenta il gold standard nel trattamento dei carcinomi infiltranti della vescica. Tuttavia in casi selezionati può essere utile mettere in atto dei protocolli di risparmio d'organo("bladder sparing"): tali protocolli prevedono un approccio multidisciplinare che consiste in un trattamento chirurgico della neoplasia (TUR/cistectomia parziale), complementarizzato dalla chemioterapia sistemica(CT) e dalla radioterapia (RT). MATERIALI E METODI: Dal febbraio 1992 al dicembre 1994, 16 pazienti,14 uomini e 2 donne, eta media 71,1 anni (range 5978), dopo essere stati sottoposti a TUR completa o cistectomia parziale sono stati stadiati (TNM 1992) 9 T2, 7 T3a, 7 GII, 9 GIII. Tutti i pazienti erano Nx M0 (N0 M0 clinico). Tutti hanno rifiutato un secondlook chirurgico. Pertanto sono stati sottoposti a 3 cicli di CT + 3 cicli di RT secondo il seguente schema: cisplatino 80 mg/m2(giorno1)+metotrexate 30 mg/m2 e vinblastina 4mg/m2(giorni 18) per 3 settimane (1, 3, 5); radioterapia a 5054 Gray frazionati giornalmente (settimane 467). Tutti hanno eseguito: followup endoscopico trimestrale; RX Urografia annuale; TC totalbody annuale. RISULTATI: Ad un follow up medio di 167,25 mesi (range 148186) la sopravvivenza globale è stata del 31,25%, di cui il 60% e stato sottoposto a cistectomia per progressione di malattia; il 40% invece sopravvive con la propria vescica. Il 27,27% dei pazienti che hanno conservato la vescica hanno avuto una sopravvivenza media di 86,4 mesi. Il tasso di progressione è stato dell'87,5 % di questi il 68,75 % ha subito cistectomia radicale di salvataggio. La sopravvivenza media dopo progressione nei pazienti che hanno rifiutato la cistectomia di salvataggio è stata di 11 mesi. I pazienti che hanno subito cistectomia di salvataggio hanno avuto una sopravvivenza media di 47,72 mesi. Lo stadio patologico dopo cistectomia di salvataggio è risultato più severo rispetto allo stadio.patologico di partenza [ pT4 N0 M0 18,18%; pT4 N1 M0 9%; pT3b N0M0 54,54 %; pT3b N1 M0 9%; vs T2G3 54,5 %, T3aG3 18,18%, T3b G3 27,27% ]. Gli effetti collaterali della CT sono stati modesti: 6 pazienti con leucopenia(2 grado IV); 8 con nauseavomito (rado IIIII) 2 piastrinopenia e 2 anemia (grado III). Per la RT il 37,5 % ha manifestato disuria moderata DISCUSSIONE: La cistectomia radicale rappresenta il gold standard offrendo ottime possibilità di guarigione dalla neoplasia con buon QoL. Con tale protocollo da noi utilizzato i risultati a lungo termine (168 mesi) sono stati non entusiasmanti (la sopravvivenza globale dei pazienti sottoposti a bladder sparing è stata del 12,5 %.). La chemioradioterapia integrata applicata secondo il nostro schema di trattamento è comunque ben tollerato dai pazienti. MESSAGGIO CONCLUSIVO: Considerando l'intervallo medio di progressione e il tasso di progressione, consigliamo tale approccio trimodale nei pazienti con coomorbidità severe e bassa aspettativa di vita per altre patologie concomitanti
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