SCOPO DEL LAVORO: Il nervegrafting dopo prostatectomia radicale nasce negli anni '90 dagli studi di Walsh sui ratti. La tecnica originale prevedeva il prelievo del n. surale per un tratto di circa 10 cm e l'impianto mono/bilaterale per pts ad alto rischio oncologico, in cui non era stato possibile attuare una chirurgia nervesparing. Il razionale era dettato dalla possibilità di ripristinare una continuità nervosa lì dove era stata interrotta dalla chirurgia radicale allargata. MATERIALI E METODI: Dall'Aprile al Settembre 2002 abbiamo trattato 18 pts con RRP nerve grafting. Il n. utilizzato è stato il cutaneo mediale antibrachiale o brachiale interno, ramo sensitivo del tronco secondario mediale più simile per calibro ai n. erigendi e per la possibilità di prelievo in contemporanea alla prostatectomia con conseguente risparmio di tempo. L'età media dei pazienti era di 66.5 anni (5371). Tutti erano stati studiati preoperatoriamente con NPTR test, IIEF5 (23±1) e FIC test (10 mcg PGE1) ai fini di una corretta valutazione andrologica. L'IIEF5 è stato ripetuto a 6, 12, 18, 24, 36, 48 e 60 mesi. Tutti i pts venivano sottoposti a trattamento riabilitativo con PGE1 e sildenafil per 6 mesi con inizio della terapia alla rimozione del catetere. Il gruppo di studio è stato chiuso temporaneamente per la verifica dei risultati. RISULTATI: 14 pts valutabili su 18 (1 in CT per K gastrico, 1 perso al followup e 2 in progressione di terapia e in terapia ormonale o RT). 2/14 (14.2%) hanno avuto un graft monolaterale, 12/14 (85.8%) bilaterale. Nei 12 pts sottoposti a impianto bilaterale a 12 mesi, 2 pts (16%) erano potenti; 1 pts (8.4%) presentava erezioni spontanee ma non desiderava avere rapporti e 8 pts (66.6%) non presentavano alcuna erezione spontanea né capacità penetrativa se non supportata da farmacoprotesi. A 24 mesi: 25% potenti, 16.6% potenti con sildenalfil, 8.4% presentava erezioni spontanee ma non desiderava avere rapporti; 50% potenti con farmacoprotesi. A 60 mesi 3/12 pts (25%) erano potenti, 1 pts (8.4%) potente con 5PDEi; 8/12 pts (66.6%) non potenti; tra questi 8 pts, 5 avevano abbandonato l'uso di farmacoprotesi. L'IIEF5 a 24 mesi era 9±2 per i non potenti, 20±1 per i potenti. A 36 mesi è stato rispettivamente di 8±2 e 21±1; a 48 mesi di 6±1 e 22±1; a 60 mesi di 3±2 e 21±1. I 2 pts con grafting monolaterale non avevano alcuna attività erettile. In nessun pts si è riportata una ipoestesia o disconfort dell'arto superiore sede del prelievo; non si è avuto inoltre nessun neuroma doloroso o eritema cutaneo. 2 pts hanno avvertito una modesta sensazione di prurito. A 60 mesi in 3/14 pts (21.4%) vi è stato un accorciamento del pene e in 1/14 (7.1%) si è verificato un incurvamento ventrale. DISCUSSIONE: In base ai risultati ottenuti dal nostro studio, riteniamo che la chirurgia nervegrafting non abbia mostrato risultati particolarmente soddisfacenti. Probabilmente, in futuro, un suo uso potrà essere ipotizzato in associazione con le procedure nervesparing per migliorarne il tasso di potenza postRRP.

PROSTATECTOMIA RADICALE NERVEGRAFTING: LONG TERM FOLLOW UP A 5 ANNI

MAGNO, Carlo;MORGIA, Giuseppe
2008-01-01

Abstract

SCOPO DEL LAVORO: Il nervegrafting dopo prostatectomia radicale nasce negli anni '90 dagli studi di Walsh sui ratti. La tecnica originale prevedeva il prelievo del n. surale per un tratto di circa 10 cm e l'impianto mono/bilaterale per pts ad alto rischio oncologico, in cui non era stato possibile attuare una chirurgia nervesparing. Il razionale era dettato dalla possibilità di ripristinare una continuità nervosa lì dove era stata interrotta dalla chirurgia radicale allargata. MATERIALI E METODI: Dall'Aprile al Settembre 2002 abbiamo trattato 18 pts con RRP nerve grafting. Il n. utilizzato è stato il cutaneo mediale antibrachiale o brachiale interno, ramo sensitivo del tronco secondario mediale più simile per calibro ai n. erigendi e per la possibilità di prelievo in contemporanea alla prostatectomia con conseguente risparmio di tempo. L'età media dei pazienti era di 66.5 anni (5371). Tutti erano stati studiati preoperatoriamente con NPTR test, IIEF5 (23±1) e FIC test (10 mcg PGE1) ai fini di una corretta valutazione andrologica. L'IIEF5 è stato ripetuto a 6, 12, 18, 24, 36, 48 e 60 mesi. Tutti i pts venivano sottoposti a trattamento riabilitativo con PGE1 e sildenafil per 6 mesi con inizio della terapia alla rimozione del catetere. Il gruppo di studio è stato chiuso temporaneamente per la verifica dei risultati. RISULTATI: 14 pts valutabili su 18 (1 in CT per K gastrico, 1 perso al followup e 2 in progressione di terapia e in terapia ormonale o RT). 2/14 (14.2%) hanno avuto un graft monolaterale, 12/14 (85.8%) bilaterale. Nei 12 pts sottoposti a impianto bilaterale a 12 mesi, 2 pts (16%) erano potenti; 1 pts (8.4%) presentava erezioni spontanee ma non desiderava avere rapporti e 8 pts (66.6%) non presentavano alcuna erezione spontanea né capacità penetrativa se non supportata da farmacoprotesi. A 24 mesi: 25% potenti, 16.6% potenti con sildenalfil, 8.4% presentava erezioni spontanee ma non desiderava avere rapporti; 50% potenti con farmacoprotesi. A 60 mesi 3/12 pts (25%) erano potenti, 1 pts (8.4%) potente con 5PDEi; 8/12 pts (66.6%) non potenti; tra questi 8 pts, 5 avevano abbandonato l'uso di farmacoprotesi. L'IIEF5 a 24 mesi era 9±2 per i non potenti, 20±1 per i potenti. A 36 mesi è stato rispettivamente di 8±2 e 21±1; a 48 mesi di 6±1 e 22±1; a 60 mesi di 3±2 e 21±1. I 2 pts con grafting monolaterale non avevano alcuna attività erettile. In nessun pts si è riportata una ipoestesia o disconfort dell'arto superiore sede del prelievo; non si è avuto inoltre nessun neuroma doloroso o eritema cutaneo. 2 pts hanno avvertito una modesta sensazione di prurito. A 60 mesi in 3/14 pts (21.4%) vi è stato un accorciamento del pene e in 1/14 (7.1%) si è verificato un incurvamento ventrale. DISCUSSIONE: In base ai risultati ottenuti dal nostro studio, riteniamo che la chirurgia nervegrafting non abbia mostrato risultati particolarmente soddisfacenti. Probabilmente, in futuro, un suo uso potrà essere ipotizzato in associazione con le procedure nervesparing per migliorarne il tasso di potenza postRRP.
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