Perché occuparsi di formazione nei luoghi della detenzione? E' possibile coltivare percorsi educativi in carcere? Le risposte ai quesiti possono essere rintracciate all'interno del testo 'Coltivare percorsi formativi'; un volume che intende affrontare tali tematiche prendendo in esame la questione dell'emancipazione di donne e di uomini reclusi, spesso dimenticati dalla società e ancora troppo poco al centro degli interessi pedagogici. Il testo propone una riflessione sui possibili percorsi di formazione in carcere a partire dall'educazione formale come la scuola, e non formale come laboratori e corsi di varia natura quali: teatro, scrittura auto-biografica e orticoltura come dispositivi di coltivazione di sé. Il volume intende mettere in discussione il modello penitenziario tradizionale per promuovere il carcere a un luogo di cura, di formazione e di emancipazione. Si tratta di una vera e propria sfida educativa che si avvale di progetti d’inclusione sociale come via privilegiata per un’educazione di comunità e alla cittadinanza attiva anche - e soprattutto - in prospettiva del 'fine pena' per il reinserimento nella società.
Coltivare percorsi formativi. La sfida dell'emancipazione in carcere
BENELLI, Caterina
2012-01-01
Abstract
Perché occuparsi di formazione nei luoghi della detenzione? E' possibile coltivare percorsi educativi in carcere? Le risposte ai quesiti possono essere rintracciate all'interno del testo 'Coltivare percorsi formativi'; un volume che intende affrontare tali tematiche prendendo in esame la questione dell'emancipazione di donne e di uomini reclusi, spesso dimenticati dalla società e ancora troppo poco al centro degli interessi pedagogici. Il testo propone una riflessione sui possibili percorsi di formazione in carcere a partire dall'educazione formale come la scuola, e non formale come laboratori e corsi di varia natura quali: teatro, scrittura auto-biografica e orticoltura come dispositivi di coltivazione di sé. Il volume intende mettere in discussione il modello penitenziario tradizionale per promuovere il carcere a un luogo di cura, di formazione e di emancipazione. Si tratta di una vera e propria sfida educativa che si avvale di progetti d’inclusione sociale come via privilegiata per un’educazione di comunità e alla cittadinanza attiva anche - e soprattutto - in prospettiva del 'fine pena' per il reinserimento nella società.Pubblicazioni consigliate
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