OBIETTIVI Il “Decision Making” rappresenta un momento peculiare nella gestione del paziente politraumatizzato. La scelta corretta nell’approccio di questi pazienti non sempre è facile; l’ordine e la modalità di trattamento delle lesioni multiple sono condizionati dallo status clinico, dalle risorse disponibili e dalla possibilità di attenersi alle linee guida ATLS (Advanced Trauma Life Support). Scopo di questa presentazione è riferire la strategia nella gestione dei pazienti con politrauma in uso nella nostra Unità Operativa Complessa (U.O.C.), che tende ad eliminare quei fattori che possono condizionare e rallentare il processo decisionale, esponendo il paziente a rischio di mortalità. MATERIALI E METODI Il modello proposto ed attuato presso il nostro centro per la gestione del politrauma, prevede una figura di coordinamento “Team-Leader” identificata nel medico (preferibilmente di area chirurgica) che prende in carico il paziente; questi, coordinerà il Trauma Team, sarà responsabile del processo decisionale, valutandone le priorità sulla base della patologia d'organo e soprattutto gestendo diagnostica e ed il coinvolgimento di altri specialisti non appartenenti al Trauma Team; infine scioglierà il Team quando la presenza contemporanea di tutti i membri risulterà non essere più necessaria e deciderà l’area di ricovero. Nel periodo Gennaio 2007 - Dicembre 2011, presso la nostra U.O.C. abbiamo registrato 159841 accessi totali, con una percentuale di 0,18% (286 casi) relativa ad accessi per politrauma. I pazienti politraumatizzati (identificati all’arrivo con il codice colore di priorità) sono stati presi in carico dal Trauma Team che ne ha valutato la gravità utilizzando l’Injury Severity Score (ISS) e la probabilità di sopravvivenza (Ps) con il metodo Trauma and Injury Severity Score (TRISS). RISULTATI I 286 politraumatizzati osservati nel periodo presentavano età variabile tra 9 e 99 anni ed erano prevalentemente di sesso maschile ( 213M/73F). La gravità delle condizioni cliniche, valutate con il metodo ISS, nel 64% dei casi ha raggiunto un score >25 (lesioni severe). I ricoveri nei reparti di competenza sono stati effettuati in un periodo variabile tra 45-120 minuti dall’ingresso in Pronto Soccorso (PS). La mortalità precoce (avvenuta in Area Rossa in un tempo variabile tra 5-15 minuti dall’accoglienza) è stata del 2,1% (6 casi) in pazienti con Ps<0,25 (decesso inevitabile). CONCLUSIONI L’approccio tradizionale al politraumatizzato, basato sulla valutazione iniziale da parte di un solo medico con successiva richiesta di intervento da parte dei diversi consulenti, comporta un notevole rallentamento dell’iter decisionale. Approcciare il politraumatizzato in Team fin dal momento del suo ingresso in ospedale, “Team approach”, offre l’opportunità di fornire al paziente le competenze necessarie a trattare efficacemente le lesioni potenzialmente letali, di assicurare in tempi rapidi l’iter diagnostico–terapeutico più idoneo e di avere un potere decisionale che supera le contraddizioni di consulenze multiple. L’elemento di forza, nel modello che garantisce maggiore efficienza al Team, è l’identificazione della figura di coordinamento (Team-Leader) che detta il timing per le azioni di tutti i professionisti coinvolti stabilendo le priorità diagnostico-terapeutiche necessarie al raggiungimento di esiti positivi, riducendo i tempi di gestione, l’incidenza di lesioni misconosciute, casi di invalidità e mortalità nelle prime ore del trauma.

Il “decision making” nella gestione del politrauma: esperienza personale

FAMA', FAUSTO;MURABITO, LETIZIA MARIA;BECCARIA, Antonio;GIOFFRE', Maria
2012-01-01

Abstract

OBIETTIVI Il “Decision Making” rappresenta un momento peculiare nella gestione del paziente politraumatizzato. La scelta corretta nell’approccio di questi pazienti non sempre è facile; l’ordine e la modalità di trattamento delle lesioni multiple sono condizionati dallo status clinico, dalle risorse disponibili e dalla possibilità di attenersi alle linee guida ATLS (Advanced Trauma Life Support). Scopo di questa presentazione è riferire la strategia nella gestione dei pazienti con politrauma in uso nella nostra Unità Operativa Complessa (U.O.C.), che tende ad eliminare quei fattori che possono condizionare e rallentare il processo decisionale, esponendo il paziente a rischio di mortalità. MATERIALI E METODI Il modello proposto ed attuato presso il nostro centro per la gestione del politrauma, prevede una figura di coordinamento “Team-Leader” identificata nel medico (preferibilmente di area chirurgica) che prende in carico il paziente; questi, coordinerà il Trauma Team, sarà responsabile del processo decisionale, valutandone le priorità sulla base della patologia d'organo e soprattutto gestendo diagnostica e ed il coinvolgimento di altri specialisti non appartenenti al Trauma Team; infine scioglierà il Team quando la presenza contemporanea di tutti i membri risulterà non essere più necessaria e deciderà l’area di ricovero. Nel periodo Gennaio 2007 - Dicembre 2011, presso la nostra U.O.C. abbiamo registrato 159841 accessi totali, con una percentuale di 0,18% (286 casi) relativa ad accessi per politrauma. I pazienti politraumatizzati (identificati all’arrivo con il codice colore di priorità) sono stati presi in carico dal Trauma Team che ne ha valutato la gravità utilizzando l’Injury Severity Score (ISS) e la probabilità di sopravvivenza (Ps) con il metodo Trauma and Injury Severity Score (TRISS). RISULTATI I 286 politraumatizzati osservati nel periodo presentavano età variabile tra 9 e 99 anni ed erano prevalentemente di sesso maschile ( 213M/73F). La gravità delle condizioni cliniche, valutate con il metodo ISS, nel 64% dei casi ha raggiunto un score >25 (lesioni severe). I ricoveri nei reparti di competenza sono stati effettuati in un periodo variabile tra 45-120 minuti dall’ingresso in Pronto Soccorso (PS). La mortalità precoce (avvenuta in Area Rossa in un tempo variabile tra 5-15 minuti dall’accoglienza) è stata del 2,1% (6 casi) in pazienti con Ps<0,25 (decesso inevitabile). CONCLUSIONI L’approccio tradizionale al politraumatizzato, basato sulla valutazione iniziale da parte di un solo medico con successiva richiesta di intervento da parte dei diversi consulenti, comporta un notevole rallentamento dell’iter decisionale. Approcciare il politraumatizzato in Team fin dal momento del suo ingresso in ospedale, “Team approach”, offre l’opportunità di fornire al paziente le competenze necessarie a trattare efficacemente le lesioni potenzialmente letali, di assicurare in tempi rapidi l’iter diagnostico–terapeutico più idoneo e di avere un potere decisionale che supera le contraddizioni di consulenze multiple. L’elemento di forza, nel modello che garantisce maggiore efficienza al Team, è l’identificazione della figura di coordinamento (Team-Leader) che detta il timing per le azioni di tutti i professionisti coinvolti stabilendo le priorità diagnostico-terapeutiche necessarie al raggiungimento di esiti positivi, riducendo i tempi di gestione, l’incidenza di lesioni misconosciute, casi di invalidità e mortalità nelle prime ore del trauma.
2012
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