L’affermazione della supremazia britannica nel commercio marittimo passa anche attraverso la conquista dei mercati mediterranei. Il Settecento, da questo punto di vista, vede gli inglesi lucidamente protesi a consolidare il proprio ruolo nel Mediterraneo occidentale ed a contrastare l’egemonia francese in quello orientale. La Sicilia, posta al centro del Mare Nostrum, è un’ideale angolo visuale per osservare il confronto tra le due potenze. Questa ricerca si muove su un duplice livello: accanto all’attenzione per la saldatura tra politica di potenza ed espansione commerciale britannica, mette a fuoco anche episodi e tenta di evidenziare alcune modalità della presenza inglese nella più grande isola del Mediterraneo. Ne consegue l’attenzione per l’attività dei mercanti e dei consoli, per la loro organizzazione in un territorio che li vede stranieri ma in cui al contempo hanno radicato i loro interessi. Inoltre, in una prospettiva di lungo periodo, sono presi in considerazione i traffici marittimi tanto attraverso le rotte della navigazione d’altura, quanto il lucroso carrying trade interno allo stesso Mediterraneo, in cui gli inglesi si inseriscono senza, però, riuscire a rendere marginali i concorrenti. Le fonti su cui si basa questa ricerca sono state reperite presso i National Archives (ex Public Record Office) e alla British Library di Londra, in Haus-Hof und Staatsarchiv di Vienna, in Archivo General de Simancas (Valladolid), e ancora in Archivio di Stato di Messina, Archivio di Stato di Napoli, Archivio di Stato di Palermo, Archivio di Stato di Ragusa e Sezione di Modica, e nella Biblioteca Regionale Universitaria di Messina.
Nel Mediterraneo dal Mare del Nord. La presenza commerciale inglese nella Sicilia del Settecento
BOTTARI, Salvatore
2012-01-01
Abstract
L’affermazione della supremazia britannica nel commercio marittimo passa anche attraverso la conquista dei mercati mediterranei. Il Settecento, da questo punto di vista, vede gli inglesi lucidamente protesi a consolidare il proprio ruolo nel Mediterraneo occidentale ed a contrastare l’egemonia francese in quello orientale. La Sicilia, posta al centro del Mare Nostrum, è un’ideale angolo visuale per osservare il confronto tra le due potenze. Questa ricerca si muove su un duplice livello: accanto all’attenzione per la saldatura tra politica di potenza ed espansione commerciale britannica, mette a fuoco anche episodi e tenta di evidenziare alcune modalità della presenza inglese nella più grande isola del Mediterraneo. Ne consegue l’attenzione per l’attività dei mercanti e dei consoli, per la loro organizzazione in un territorio che li vede stranieri ma in cui al contempo hanno radicato i loro interessi. Inoltre, in una prospettiva di lungo periodo, sono presi in considerazione i traffici marittimi tanto attraverso le rotte della navigazione d’altura, quanto il lucroso carrying trade interno allo stesso Mediterraneo, in cui gli inglesi si inseriscono senza, però, riuscire a rendere marginali i concorrenti. Le fonti su cui si basa questa ricerca sono state reperite presso i National Archives (ex Public Record Office) e alla British Library di Londra, in Haus-Hof und Staatsarchiv di Vienna, in Archivo General de Simancas (Valladolid), e ancora in Archivio di Stato di Messina, Archivio di Stato di Napoli, Archivio di Stato di Palermo, Archivio di Stato di Ragusa e Sezione di Modica, e nella Biblioteca Regionale Universitaria di Messina.Pubblicazioni consigliate
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