Il saggio analizza il rapporto -fin qui poco esplorato- tra vicende storiche, opere storiografiche ed espressioni proverbiali correnti nella Grecia antica. Si procede dunque preliminarmente ad una campionatura dei proverbi di 'consistenza' storica conservati nelle due principali raccolte (ovvero le 'Centurie' di Zenobio e Diogeniano) e se ne colgono le diverse tipologie ed origini da apoftegmi di personaggi illustri, da 'pagine d'autore', dall'uso e dal buon senso comune. Si affonda poi l'analisi su un particolare proverbio che serba traccia della esistenza di schiavi 'comprati col sale', la cui valutazione si biforca nell'accentuazione della convenienza del costo e del mezzo di acquisto (il sale, appunto) o nell'equivalenza tout court con un'origine 'barbara' e segnatamente trace. Lungi dal considerare il nesso 'haloneton andrapodon' come esemplato sul corrispettivo 'argyroneton andrapodon', coniato e circolante sulla scena comica in una pièce di Menandro (come sostenuto dal Buehler), si dimostra che la prassi del baratto tra beni come il vino, il sale, pellami e schiavi è antica e vitale come attestano Omero, Erodoto, nonché altre espressioni proverbiali che conservano memoria di microstorie legate alla commercializzazione del sale, apprezzato e richiesto soprattutto in ambiti distanti dalle coste, a vocazione agro-pastorale (come, ad esempio, le aree trace e pontica da cui scaturì l’esegesi ‘etnica’).
"Schiavo comprato col sale": Zen. prov. 2, 12. Riflessioni sul tema
RACCUIA, Carmela
2012-01-01
Abstract
Il saggio analizza il rapporto -fin qui poco esplorato- tra vicende storiche, opere storiografiche ed espressioni proverbiali correnti nella Grecia antica. Si procede dunque preliminarmente ad una campionatura dei proverbi di 'consistenza' storica conservati nelle due principali raccolte (ovvero le 'Centurie' di Zenobio e Diogeniano) e se ne colgono le diverse tipologie ed origini da apoftegmi di personaggi illustri, da 'pagine d'autore', dall'uso e dal buon senso comune. Si affonda poi l'analisi su un particolare proverbio che serba traccia della esistenza di schiavi 'comprati col sale', la cui valutazione si biforca nell'accentuazione della convenienza del costo e del mezzo di acquisto (il sale, appunto) o nell'equivalenza tout court con un'origine 'barbara' e segnatamente trace. Lungi dal considerare il nesso 'haloneton andrapodon' come esemplato sul corrispettivo 'argyroneton andrapodon', coniato e circolante sulla scena comica in una pièce di Menandro (come sostenuto dal Buehler), si dimostra che la prassi del baratto tra beni come il vino, il sale, pellami e schiavi è antica e vitale come attestano Omero, Erodoto, nonché altre espressioni proverbiali che conservano memoria di microstorie legate alla commercializzazione del sale, apprezzato e richiesto soprattutto in ambiti distanti dalle coste, a vocazione agro-pastorale (come, ad esempio, le aree trace e pontica da cui scaturì l’esegesi ‘etnica’).Pubblicazioni consigliate
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