OBIETTIVI: Nonostante sia trascorso più di un secolo da quando Semmelweiss osservò gli effetti di una cattiva igiene delle mani degli operatori sanitari sulle puerpere, ancora oggi tale pratica viene in molti casi disattesa, pur rappresentando un punto cruciale per la prevenzione delle ICA e la diffusione di microorganismi resistenti. Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono misure efficaci per la prevenzione della trasmissione degli agenti infettivi e, quindi, anche per la prevenzione delle infezioni collegate alle manovre assistenziali. Il lavaggio di routine prevede l’impiego di acqua per rimuovere lo sporco visibile, materiale organico e flora transitoria; assumono un ruolo importante losfregamento e il risciacquo, mentre non ha significato sulla rimozione della flora residente e transitoria la temperatura dell’acqua anche se è riconosciuto il potere sgrassante dell’acqua calda (WHO, 2009). Di notevole importanza la condizione igienica anche delle mani degli OSA (Operatori del Settore Alimentare) in attività presso Strutture Sanitarie. METODI: L’osservazione è stata effettuata analizzando i report esitati, da novembre 2006 a maggio 2012, sulle condizioni igieniche delle mani di personale operante in strutture sanitarie con varie mansioni, durante le loro attività di routine. Sono stati effettuati complessivamente 267 prelievi mediante apposizione dei polpastrelli su piastra di PCA per 60 secondi. Gli operatori, a seconda della loro qualifica, sono stati suddivisi in: Medici, Biologi, Infermieri, OSS, Tecnici di laboratorio, Fisioterapisti, OSA. RISULTATI: Sul totale dei 267 prelievi, 256 sono risultati Conformi (95,8%) e 11 Non Conformi (4.2%). Per una più attenta interpretazione dei giudizi, è stata creata una “Scala di valutazione” con i parametri ottimo, buono, accettabile, insufficiente, carente, scadente, formulata sulla base della tipologia di germi isolati, della quantità riscontrata e, soprattutto, della mansione svolta e delle condizioni operative al momento del prelievo. I germi isolati sono stati: A. baumanni; A. junii; A. faecalis; F. oryzihabitans; P. chlororaphis; P. fluorescens; P. stutzeri; S. aureus; S. maltophilia; S. multivorum, S. warneri. CONCLUSIONI: Le esperienze fatte ed il riscontro di microrganismi spesso associati a Infezioni Ospedaliere, oltre a confermare i timori sugli errori nel lavaggio delle mani e sui rischi di immediate ricontaminazioni, inducono a non abbassare mai la guardia e stimolano l’interesse per la ricerca di sorgenti di infezione per lo più insospettate. A conclusione della loro esperienza, gli Autori riportano delle tabelle di limiti microbici da loro utilizzate per la formulazione dei giudizi e ne propongono l’adozione.

Il controllo igienico delle mani in operatori di strutture sanitarie.

GIOFFRE', MARIA EUFEMIA;MELCARNE, LUCIA;MINUTOLI, ELEONORA;STILO, ALESSIA;DELIA, Santi Antonino;LAGANA', Pasqualina
2012-01-01

Abstract

OBIETTIVI: Nonostante sia trascorso più di un secolo da quando Semmelweiss osservò gli effetti di una cattiva igiene delle mani degli operatori sanitari sulle puerpere, ancora oggi tale pratica viene in molti casi disattesa, pur rappresentando un punto cruciale per la prevenzione delle ICA e la diffusione di microorganismi resistenti. Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono misure efficaci per la prevenzione della trasmissione degli agenti infettivi e, quindi, anche per la prevenzione delle infezioni collegate alle manovre assistenziali. Il lavaggio di routine prevede l’impiego di acqua per rimuovere lo sporco visibile, materiale organico e flora transitoria; assumono un ruolo importante losfregamento e il risciacquo, mentre non ha significato sulla rimozione della flora residente e transitoria la temperatura dell’acqua anche se è riconosciuto il potere sgrassante dell’acqua calda (WHO, 2009). Di notevole importanza la condizione igienica anche delle mani degli OSA (Operatori del Settore Alimentare) in attività presso Strutture Sanitarie. METODI: L’osservazione è stata effettuata analizzando i report esitati, da novembre 2006 a maggio 2012, sulle condizioni igieniche delle mani di personale operante in strutture sanitarie con varie mansioni, durante le loro attività di routine. Sono stati effettuati complessivamente 267 prelievi mediante apposizione dei polpastrelli su piastra di PCA per 60 secondi. Gli operatori, a seconda della loro qualifica, sono stati suddivisi in: Medici, Biologi, Infermieri, OSS, Tecnici di laboratorio, Fisioterapisti, OSA. RISULTATI: Sul totale dei 267 prelievi, 256 sono risultati Conformi (95,8%) e 11 Non Conformi (4.2%). Per una più attenta interpretazione dei giudizi, è stata creata una “Scala di valutazione” con i parametri ottimo, buono, accettabile, insufficiente, carente, scadente, formulata sulla base della tipologia di germi isolati, della quantità riscontrata e, soprattutto, della mansione svolta e delle condizioni operative al momento del prelievo. I germi isolati sono stati: A. baumanni; A. junii; A. faecalis; F. oryzihabitans; P. chlororaphis; P. fluorescens; P. stutzeri; S. aureus; S. maltophilia; S. multivorum, S. warneri. CONCLUSIONI: Le esperienze fatte ed il riscontro di microrganismi spesso associati a Infezioni Ospedaliere, oltre a confermare i timori sugli errori nel lavaggio delle mani e sui rischi di immediate ricontaminazioni, inducono a non abbassare mai la guardia e stimolano l’interesse per la ricerca di sorgenti di infezione per lo più insospettate. A conclusione della loro esperienza, gli Autori riportano delle tabelle di limiti microbici da loro utilizzate per la formulazione dei giudizi e ne propongono l’adozione.
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