Per rifiuto scolastico si intendono dei comportamenti per cui i soggetti di età compresa tra i 5 e i 17 anni si rifiutano di frequentare la scuola e/o hanno difficoltà a rimanere in classe per tutte le ore di lezione. E' un problema più frequente di quanto sembri, interessando circa il 28% di bambini e adolescenti. Spesso, almeno inizialmente, viene affrontato solo dai genitori e dagli insegnanti, il più delle volte con strategie inadeguate e con senso di impotenza, e se lasciato non trattato, può diventare cronico, con evidente ritardo di apprendiemnto per il minore. Ricerche cliniche indicano che i bambini o adolescenti tendono a rifiutare di andare a scuola per vari motivi: per evitatre situazioni o oggetti che determinano sintomi fisici spiacevoli o disagio, per esempio viaggiare in autobus, andare in palestra, oggetti della classe, luogo della scuola, insegnanti, presidi o compagni che sono verbalmente o fisicamente aggressivi, ecc.; per evitare situazioni sociali o di giudizio a scuola che risultano spiacevoli al bambino o all'adolescente, come interrogazioni, compiti in classe, recite, gare sportive, ecc.; per ricevere attenzioni da genitori o da figure significative, da cui ha difficoltà ha staccarsi (ansia di separazione); per avere ronforzi extrascolastici potenti che rendono più piacevole il non andare a scuola, come stare a casa a vedere la TV o giocare ai videogiochi, o uscire con coetanei o fare uso di droghe o alcol. Tutti questi motivi rendono il rifiuto scolastico un disturbo multiforme, che necessita di un approccio adeguato da parte di operatori competenti che sappiano individuare i vari aspetti del problema e definire le strategie terapeutiche più adeguate ai singoli casi. Nel presente studio si presentano vari casi clinici mettendo in evidenza le difficoltà di approccio, improntate spesso sull'urgenza di ricondurre il minore a scuola in tempi brevi, e le strategie utilizzate, che devono sempre essere diversificate e tailorizzate a ogni singolo caso.

Rifiuto scolastico: strategie di intervento per un disturbo multiforme.

2012-01-01

Abstract

Per rifiuto scolastico si intendono dei comportamenti per cui i soggetti di età compresa tra i 5 e i 17 anni si rifiutano di frequentare la scuola e/o hanno difficoltà a rimanere in classe per tutte le ore di lezione. E' un problema più frequente di quanto sembri, interessando circa il 28% di bambini e adolescenti. Spesso, almeno inizialmente, viene affrontato solo dai genitori e dagli insegnanti, il più delle volte con strategie inadeguate e con senso di impotenza, e se lasciato non trattato, può diventare cronico, con evidente ritardo di apprendiemnto per il minore. Ricerche cliniche indicano che i bambini o adolescenti tendono a rifiutare di andare a scuola per vari motivi: per evitatre situazioni o oggetti che determinano sintomi fisici spiacevoli o disagio, per esempio viaggiare in autobus, andare in palestra, oggetti della classe, luogo della scuola, insegnanti, presidi o compagni che sono verbalmente o fisicamente aggressivi, ecc.; per evitare situazioni sociali o di giudizio a scuola che risultano spiacevoli al bambino o all'adolescente, come interrogazioni, compiti in classe, recite, gare sportive, ecc.; per ricevere attenzioni da genitori o da figure significative, da cui ha difficoltà ha staccarsi (ansia di separazione); per avere ronforzi extrascolastici potenti che rendono più piacevole il non andare a scuola, come stare a casa a vedere la TV o giocare ai videogiochi, o uscire con coetanei o fare uso di droghe o alcol. Tutti questi motivi rendono il rifiuto scolastico un disturbo multiforme, che necessita di un approccio adeguato da parte di operatori competenti che sappiano individuare i vari aspetti del problema e definire le strategie terapeutiche più adeguate ai singoli casi. Nel presente studio si presentano vari casi clinici mettendo in evidenza le difficoltà di approccio, improntate spesso sull'urgenza di ricondurre il minore a scuola in tempi brevi, e le strategie utilizzate, che devono sempre essere diversificate e tailorizzate a ogni singolo caso.
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