Introduzione Nei contesti ad alto rischio necessita gestire lo stress. Fronteggiarlo correttamente, senza incorrere in valutazioni e comportamenti disfunzionali, può modificare in senso positivo la situazione emergenziale. La valutazione, l'apprendimento e il training delle capacità di coping del personale prima dell'intervento sono propedeutici all’efficacia e un maggiore benessere dell'operatore. Obiettivi Scopo del presente lavoro è indagare sulle diverse modalità di coping e rilevare eventuali differenze nelle strategie abituali di fronteggiamento dello stress tra operatori volontari dell’emergenza con pregressa esperienza in ambiente ad alto rischio e non. Metodologia La ricerca ha previsto la somministrazione del questionario Coping Orientations to the Problems Experienced – COPE a 120 volontari dell’emergenza con compiti di sicurezza e umanitari, suddivisi in due gruppi: il primo, aspiranti operatori senza alcuna esperienza sul campo (n= 43), il secondo, in territorio estero, con esperienza in contesti ad alto rischio (n= 77). Risultati e Conclusioni I due sottocampioni si distinguono per alcune dimensioni relative al costrutto indagato. Si evidenzia un maggior ricorso a strategie focalizzate sul problema funzionali e disfunzionali da parte del sottocampione con pregressa esperienza operativa (p>0,05). Sembra che l’esperienza concreta dello stress aumenti la frequenza di emissione di comportamenti disfunzionali di fronteggiamento (ad es. negazione o ricorso a droghe o alcool). Da ciò operativamente, la necessità di strutturare piani di Ricerca-Azione quali training di abituazione allo stress e di acquisizione di strategie di coping più efficaci prima dell'immissione in contesti di emergenza.

COPE e contesti ad alto rischio

2013-01-01

Abstract

Introduzione Nei contesti ad alto rischio necessita gestire lo stress. Fronteggiarlo correttamente, senza incorrere in valutazioni e comportamenti disfunzionali, può modificare in senso positivo la situazione emergenziale. La valutazione, l'apprendimento e il training delle capacità di coping del personale prima dell'intervento sono propedeutici all’efficacia e un maggiore benessere dell'operatore. Obiettivi Scopo del presente lavoro è indagare sulle diverse modalità di coping e rilevare eventuali differenze nelle strategie abituali di fronteggiamento dello stress tra operatori volontari dell’emergenza con pregressa esperienza in ambiente ad alto rischio e non. Metodologia La ricerca ha previsto la somministrazione del questionario Coping Orientations to the Problems Experienced – COPE a 120 volontari dell’emergenza con compiti di sicurezza e umanitari, suddivisi in due gruppi: il primo, aspiranti operatori senza alcuna esperienza sul campo (n= 43), il secondo, in territorio estero, con esperienza in contesti ad alto rischio (n= 77). Risultati e Conclusioni I due sottocampioni si distinguono per alcune dimensioni relative al costrutto indagato. Si evidenzia un maggior ricorso a strategie focalizzate sul problema funzionali e disfunzionali da parte del sottocampione con pregressa esperienza operativa (p>0,05). Sembra che l’esperienza concreta dello stress aumenti la frequenza di emissione di comportamenti disfunzionali di fronteggiamento (ad es. negazione o ricorso a droghe o alcool). Da ciò operativamente, la necessità di strutturare piani di Ricerca-Azione quali training di abituazione allo stress e di acquisizione di strategie di coping più efficaci prima dell'immissione in contesti di emergenza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11570/2555228
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