Da sempre ci si è meravigliati e stupiti di fronte al mistero e alla bellezza del creato, come per la convinzione di essere parte di un sistema più complesso. Eppure gli effetti dello strapotere dell’uomo sulla natura sono sotto gli occhi di tutti, non solo nel tecnicismo e nell’industrializzazione pervasiva, ma sopratutto negli innumerevoli disastri e nei processi di degenerazione ambientali che si sono spalancati e che provocano tardive preoccupazioni. Interrogarsi su queste questioni significa per Max Horkheimer non solo cogliere la natura meccanizzata e l'umanità alienata, ma chiedersi come restituire all’uomo uno sguardo religioso che gli consenta di stare in un orizzonte etico più ampio, che impone obblighi e responsabilità condivise nei confronti dell’umanità intera e anche del creato. Se la scienza e la tecnica impegnate nella manipolazione dell'uomo e della natura hanno smarrito l’attenzione e la cura della vita, alla <teologia del totalmente altro>, alla teologia della nostalgia viene offerto il compito di difendere la memoria della sacralità della vita e di diventare occasione per indicare limiti e prospettive, così da ricordare alla scienza che deve rimanere intatto l’interrogativo sul senso dell’esistenza. In questo ri-affacciarsi della verità di fede alla problematiche che la scienza pone, <la teologia diventa attuale> se prospetta ed indica una via per l’etica, quando ricorda che solidarietà e amore fraterno dovrebbero essere il fondamento di ogni agire umano responsabile.

Nostalgia e teologia. Verso un'ecologia della speranza e della "resistenza" in Max Horkheimer.

COSTANZO, Giovanna
2013-01-01

Abstract

Da sempre ci si è meravigliati e stupiti di fronte al mistero e alla bellezza del creato, come per la convinzione di essere parte di un sistema più complesso. Eppure gli effetti dello strapotere dell’uomo sulla natura sono sotto gli occhi di tutti, non solo nel tecnicismo e nell’industrializzazione pervasiva, ma sopratutto negli innumerevoli disastri e nei processi di degenerazione ambientali che si sono spalancati e che provocano tardive preoccupazioni. Interrogarsi su queste questioni significa per Max Horkheimer non solo cogliere la natura meccanizzata e l'umanità alienata, ma chiedersi come restituire all’uomo uno sguardo religioso che gli consenta di stare in un orizzonte etico più ampio, che impone obblighi e responsabilità condivise nei confronti dell’umanità intera e anche del creato. Se la scienza e la tecnica impegnate nella manipolazione dell'uomo e della natura hanno smarrito l’attenzione e la cura della vita, alla , alla teologia della nostalgia viene offerto il compito di difendere la memoria della sacralità della vita e di diventare occasione per indicare limiti e prospettive, così da ricordare alla scienza che deve rimanere intatto l’interrogativo sul senso dell’esistenza. In questo ri-affacciarsi della verità di fede alla problematiche che la scienza pone, se prospetta ed indica una via per l’etica, quando ricorda che solidarietà e amore fraterno dovrebbero essere il fondamento di ogni agire umano responsabile.
2013
9788867800049
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