In ogni tempo il passaggio generazionale è stato contrassegnato da una consegna di saperi, di deposito valoriale ed esperienziale, affidata alle famiglie e poi ad altre e sempre più strutturate agenzie educative, in vista della creazione di quei ponti che hanno modellato la continuità e il cambiamento. Questa oscillazione fra tradizione ed innovazione sembra oggi nella tarda modernità essersi pericolosamente arrestata al punto in cui all’eccessivo progresso tecnologico non corrisponde una adeguata capacità di traghettare <il nuovo nell’antico>. L’incapacità di mettere in comunicazione il <nuovo> e <l’antico> è emerso ed emerge costantemente dalla messa in crisi delle agenzie educative, sempre meno capaci di intercettare i <bisogni> delle nuove generazioni e di tradurli in disegni di vita sensati, forse anche alla luce di un più diffuso e generalizzato smarrimento e disorientamento etico. È sempre più evidente come questa nuova <emergenza educativa> richieda la necessità di ripensare strategie o nuove modalità di intervento attraverso cui ri-creare quei ponti interrotti fra le generazioni passate e quelle a venire. Infatti solo Se l’educazione è orientata alla promozione di persone, è possibile scardinare <quell’analfabetismo affettivo> che rende incapaci di leggere le proprie emozioni e di scrivere la trama della propria esistenza dentro un orizzonte plurale. In questa ottica che lega chi educa e chi è educato in un rapporto di reciprocità, in cui ciascuno ha qualcosa da imparare da un altro, la comunicazione diventa l’apertura di uno spazio comune in cui l’educazione diventa un percorso di crescita reciproca.

Dalla navigazione alla narrazione: l'educazione e il suo ethos nell'epoca dei nativi digitali.

COSTANZO, Giovanna
2013-01-01

Abstract

In ogni tempo il passaggio generazionale è stato contrassegnato da una consegna di saperi, di deposito valoriale ed esperienziale, affidata alle famiglie e poi ad altre e sempre più strutturate agenzie educative, in vista della creazione di quei ponti che hanno modellato la continuità e il cambiamento. Questa oscillazione fra tradizione ed innovazione sembra oggi nella tarda modernità essersi pericolosamente arrestata al punto in cui all’eccessivo progresso tecnologico non corrisponde una adeguata capacità di traghettare . L’incapacità di mettere in comunicazione il e è emerso ed emerge costantemente dalla messa in crisi delle agenzie educative, sempre meno capaci di intercettare i delle nuove generazioni e di tradurli in disegni di vita sensati, forse anche alla luce di un più diffuso e generalizzato smarrimento e disorientamento etico. È sempre più evidente come questa nuova richieda la necessità di ripensare strategie o nuove modalità di intervento attraverso cui ri-creare quei ponti interrotti fra le generazioni passate e quelle a venire. Infatti solo Se l’educazione è orientata alla promozione di persone, è possibile scardinare che rende incapaci di leggere le proprie emozioni e di scrivere la trama della propria esistenza dentro un orizzonte plurale. In questa ottica che lega chi educa e chi è educato in un rapporto di reciprocità, in cui ciascuno ha qualcosa da imparare da un altro, la comunicazione diventa l’apertura di uno spazio comune in cui l’educazione diventa un percorso di crescita reciproca.
2013
9788867601127
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