L’obiettivo del presente studio è stato quello di valutare l’eventuale infestazione da ectoparassiti in esemplari di Boops (B) boops pescati nelle acque del Golfo di Augusta (SR). Tale specie è diffusa lungo le coste atlantiche europee ed è di frequente riscontro nell’area mediterranea. B. boops vive in banchi formati da numerosi esemplari che alternano, inoltre, l’attività notturna a quella diurna, in relazione alla stagione ed ai siti in cui vivono. I banchi di individui con taglia uniforme permangono in mare aperto, stazionando in profondità nella stagione invernale. All’esordio della primavera si avvicinano alle coste e gli esemplari più piccoli penetrano anche all’interno di porti, tendendo ad ammassarsi nelle imboccature o nelle darsene. Il presente studio è stato condotto su 30 esemplari di Boops boops. I singoli soggetti, dopo un primo esame visivo, sono stati pesati e misurati; i dati ottenuti sono stati messi a confronto con quelli relativi ad un lotto di pesci della stessa specie, prelevati presso il Golfo di Catania, durante lo stesso periodo. Solo gli esemplari pescati nel Golfo di Augusta erano infestati da ectoparassiti. Tali esemplari mostravano un’ipertrofia della lingua che impediva la chiusura della bocc; inoltre, appariva un forte pallore delle branchie, associato alla presenza di un liquido di aspetto sieroso all’interno dei visceri addominali. Le dimensioni ed il peso erano di gran lunga inferiori agli indici medi riscontrati negli individui non infestati. I parassiti asportati dalla cavità buccale e dalle branchie, dopo un esame morfologico mediante stereomicroscopio e microscopia elettronica a scansione, sono stati classificati come Isopodi appartenenti ai generi Gnathia e Ceratothoa. I parassiti adulti, di ambedue i generi, hanno dimensioni molto ridotte (3-5 mm), vivono in gallerie marine preformate, in fondali fangosi o in spugne e madrepore. Gli esemplari giovani sono parassiti ematofagi di pinne, branchie e della cavità orale di pesci neritici, aderiscono saldamente alla lingua, nutrendosi anche di tessuti e fluidi corporei. La femmina incuba le uova fecondate all'interno di un marsupio; i giovani, non ancora completamente sviluppati, restano liberi nelle prime fasi di vita; dopo la metamorfosi, divengono parassiti ematofagi della muscosa buccale o della cute dei pesci. Le infestazioni massive possono determinare lesioni desquamative, emaciazione, flogosi acuta dei tessuti parassitati e, sovente, anche necrosi. La presenza dei parassiti adulti nella cavità buccale dei pesci interferisce con la capacità di alimentarsi; a ciò consegue uno stress cronico, con ritardo nell’accrescimento; tali fenomeni danneggiano il pescato in quanto le carni risultano scadenti sotto il profilo nutrizionale. Inoltre, è ipotizzabile che tali parassiti, al pari di altri, alberghino varie specie batteriche (enterococchi, stafilococchi, etc.). Se tale ipotesi fosse confermata, non sarebbe da escludere che i germi possano raggiungere la muscolatura, con potenziale detrimento della qualità delle carni. Gli isopodi acquatici, quindi, potrebbero costituire un problema per l’igiene, la qualità e la commerciabilità dei pesci infestati, poiché non sarebbero conformi alla normativa comunitaria pertinente (Regolamento CE n. 854/2004). Supponendo una possibile relazione tra inquinamento ed aumento dell’infestazione parassitaria, è in atto uno studio sulle popolazioni bentoniche al fine di confermare tale ipotesi.

PRESENZA DI PARASSITI GNATHIIDAE E CYMOTHOIDAE IN Boops boops (LINNAEUS, 1758): VALUTAZIONI IGIENICO-SANITARIE

CONTE, Francesca Laura;LONGO, SABRINA;
2013-01-01

Abstract

L’obiettivo del presente studio è stato quello di valutare l’eventuale infestazione da ectoparassiti in esemplari di Boops (B) boops pescati nelle acque del Golfo di Augusta (SR). Tale specie è diffusa lungo le coste atlantiche europee ed è di frequente riscontro nell’area mediterranea. B. boops vive in banchi formati da numerosi esemplari che alternano, inoltre, l’attività notturna a quella diurna, in relazione alla stagione ed ai siti in cui vivono. I banchi di individui con taglia uniforme permangono in mare aperto, stazionando in profondità nella stagione invernale. All’esordio della primavera si avvicinano alle coste e gli esemplari più piccoli penetrano anche all’interno di porti, tendendo ad ammassarsi nelle imboccature o nelle darsene. Il presente studio è stato condotto su 30 esemplari di Boops boops. I singoli soggetti, dopo un primo esame visivo, sono stati pesati e misurati; i dati ottenuti sono stati messi a confronto con quelli relativi ad un lotto di pesci della stessa specie, prelevati presso il Golfo di Catania, durante lo stesso periodo. Solo gli esemplari pescati nel Golfo di Augusta erano infestati da ectoparassiti. Tali esemplari mostravano un’ipertrofia della lingua che impediva la chiusura della bocc; inoltre, appariva un forte pallore delle branchie, associato alla presenza di un liquido di aspetto sieroso all’interno dei visceri addominali. Le dimensioni ed il peso erano di gran lunga inferiori agli indici medi riscontrati negli individui non infestati. I parassiti asportati dalla cavità buccale e dalle branchie, dopo un esame morfologico mediante stereomicroscopio e microscopia elettronica a scansione, sono stati classificati come Isopodi appartenenti ai generi Gnathia e Ceratothoa. I parassiti adulti, di ambedue i generi, hanno dimensioni molto ridotte (3-5 mm), vivono in gallerie marine preformate, in fondali fangosi o in spugne e madrepore. Gli esemplari giovani sono parassiti ematofagi di pinne, branchie e della cavità orale di pesci neritici, aderiscono saldamente alla lingua, nutrendosi anche di tessuti e fluidi corporei. La femmina incuba le uova fecondate all'interno di un marsupio; i giovani, non ancora completamente sviluppati, restano liberi nelle prime fasi di vita; dopo la metamorfosi, divengono parassiti ematofagi della muscosa buccale o della cute dei pesci. Le infestazioni massive possono determinare lesioni desquamative, emaciazione, flogosi acuta dei tessuti parassitati e, sovente, anche necrosi. La presenza dei parassiti adulti nella cavità buccale dei pesci interferisce con la capacità di alimentarsi; a ciò consegue uno stress cronico, con ritardo nell’accrescimento; tali fenomeni danneggiano il pescato in quanto le carni risultano scadenti sotto il profilo nutrizionale. Inoltre, è ipotizzabile che tali parassiti, al pari di altri, alberghino varie specie batteriche (enterococchi, stafilococchi, etc.). Se tale ipotesi fosse confermata, non sarebbe da escludere che i germi possano raggiungere la muscolatura, con potenziale detrimento della qualità delle carni. Gli isopodi acquatici, quindi, potrebbero costituire un problema per l’igiene, la qualità e la commerciabilità dei pesci infestati, poiché non sarebbero conformi alla normativa comunitaria pertinente (Regolamento CE n. 854/2004). Supponendo una possibile relazione tra inquinamento ed aumento dell’infestazione parassitaria, è in atto uno studio sulle popolazioni bentoniche al fine di confermare tale ipotesi.
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