SOMMARIO I dati presenti in letteratura sugli effetti dell'esposizione di cellule immuni del sangue periferico (PBMCs) a differenti fonti luminose sono scarsi e contraddittori. In questo lavoro noi utilizziamo due tipi di sorgenti luminose. Il primo è una lampada compatta a fluorescenza (CFL), caratterizzata da un'efficienza luminosa di 60 lum/W, potenza di 30W, luce fredda 2700K, lumen 1800. Nel range di radiofrequenza, è presente un picco attorno a 40 KHz e da 100 KHz a 3 GHz essa produce un campo elettrico di emissione più alto 6 V/m a circa 10 cm. Il secondo tipo è una lampada a incandescenza (bulbo al tungsteno) con efficienza luminosa di 16 lum/W e la stessa potenza luminosa già descritta. Le citochine, prodotti solubili di cellule immuni attivate, indirizzano il programma di differenziazione dei linfociti T CD4+ verso cellule effettrici Th1, Th2 e Th17 e verso linfociti T regolatori (Tregs). In particolare i linfociti Th1 producono IL-2, IFNγ e TNFα, e sono coinvolti nei processi di immunità cellulo-mediata e rigetto. I linfociti Th2 secernono IL-4, IL-5, IL-13, inibiscono la risposta Th1 e giocano un ruolo-chiave nei processi di fibrosi e neo-angiogenesi. I linfociti Th17 vengono indotti da TGFβ insieme all’IL-6, IL-21 ed IL-23, producono IL-17A, IL-17F ed IL- 22 e favoriscono i processi di infiammazione ed autoimmunità. Infine, i linfociti Tregs vengono indotti da TGFβ insieme ad IL-2 ed acido retinico, sopprimono la risposta immune e mantengono l’immunotolleranza periferica, producendo IL10 e TGFβ. Quindi linfociti e citochine costituiscono un network funzionale per mantenere l'omeostasi e rispondere a stimoli differenti. Scopo di questo lavoro è valutare se le due differenti sorgenti luminose possono provocare modificazioni nella produzione delle citochine. Le PBMCs, isolate da volontari sani sono state poste in piastre di Petri e irradiate con una lampada a fluorescenza e con una ad incandescenza alla distanza di 20 cm, a tempi differenti. Dopo l'esposizione i campioni e i controlli non esposti sono stati incubati in termostato a 37°C, al 5% CO2, in atmosfera umidificata per 24h. Infine, le citochine sono state valutate, mediante metodica ELISA sui sopranatanti raccolti. I nostri risultati dimostrano che l’esposizione per 1.30h a CFL provoca un lieve aumento, statisticamente non significativo, di IL-12, citochina prodotta principalmente dai monociti e dai macrofagi, che svolge un ruolo importante nel modulare la risposta immune innata e acquisita, e la cui azione è critica nell'indirizzare le cellule immuni verso risposte infiammatorie e cellulo-mediate di tipo Th1. Le fonti luminose potrebbero, perciò, rappresentare uno stimolo sterile, capace di attivare le cellule e indirizzare la loro polarizzazione verso differenti risposte.

IN VITRO EXPOSURE TO DIFFERENT LIGHT SOURCES OF PERIPHERAL BLOOD MONONUCLEAR CELLS: EVALUATION OF CYTOKINE RELEASE

DENARO, Lucia;ACRI, Giuseppe;FARAONE, Venera;RUELLO, Elisa Venera;SALMERI, Francesca Maria;SOFO, Vincenza;VERMIGLIO, Giuseppe
2013-01-01

Abstract

SOMMARIO I dati presenti in letteratura sugli effetti dell'esposizione di cellule immuni del sangue periferico (PBMCs) a differenti fonti luminose sono scarsi e contraddittori. In questo lavoro noi utilizziamo due tipi di sorgenti luminose. Il primo è una lampada compatta a fluorescenza (CFL), caratterizzata da un'efficienza luminosa di 60 lum/W, potenza di 30W, luce fredda 2700K, lumen 1800. Nel range di radiofrequenza, è presente un picco attorno a 40 KHz e da 100 KHz a 3 GHz essa produce un campo elettrico di emissione più alto 6 V/m a circa 10 cm. Il secondo tipo è una lampada a incandescenza (bulbo al tungsteno) con efficienza luminosa di 16 lum/W e la stessa potenza luminosa già descritta. Le citochine, prodotti solubili di cellule immuni attivate, indirizzano il programma di differenziazione dei linfociti T CD4+ verso cellule effettrici Th1, Th2 e Th17 e verso linfociti T regolatori (Tregs). In particolare i linfociti Th1 producono IL-2, IFNγ e TNFα, e sono coinvolti nei processi di immunità cellulo-mediata e rigetto. I linfociti Th2 secernono IL-4, IL-5, IL-13, inibiscono la risposta Th1 e giocano un ruolo-chiave nei processi di fibrosi e neo-angiogenesi. I linfociti Th17 vengono indotti da TGFβ insieme all’IL-6, IL-21 ed IL-23, producono IL-17A, IL-17F ed IL- 22 e favoriscono i processi di infiammazione ed autoimmunità. Infine, i linfociti Tregs vengono indotti da TGFβ insieme ad IL-2 ed acido retinico, sopprimono la risposta immune e mantengono l’immunotolleranza periferica, producendo IL10 e TGFβ. Quindi linfociti e citochine costituiscono un network funzionale per mantenere l'omeostasi e rispondere a stimoli differenti. Scopo di questo lavoro è valutare se le due differenti sorgenti luminose possono provocare modificazioni nella produzione delle citochine. Le PBMCs, isolate da volontari sani sono state poste in piastre di Petri e irradiate con una lampada a fluorescenza e con una ad incandescenza alla distanza di 20 cm, a tempi differenti. Dopo l'esposizione i campioni e i controlli non esposti sono stati incubati in termostato a 37°C, al 5% CO2, in atmosfera umidificata per 24h. Infine, le citochine sono state valutate, mediante metodica ELISA sui sopranatanti raccolti. I nostri risultati dimostrano che l’esposizione per 1.30h a CFL provoca un lieve aumento, statisticamente non significativo, di IL-12, citochina prodotta principalmente dai monociti e dai macrofagi, che svolge un ruolo importante nel modulare la risposta immune innata e acquisita, e la cui azione è critica nell'indirizzare le cellule immuni verso risposte infiammatorie e cellulo-mediate di tipo Th1. Le fonti luminose potrebbero, perciò, rappresentare uno stimolo sterile, capace di attivare le cellule e indirizzare la loro polarizzazione verso differenti risposte.
2013
9788896398074
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