La ripetizione delle storie di cronaca nera che negli ultimi anni riempiono i teleschermi italiani sembra definire una nuova configurazione del format televisivo. Il volume spiega, attraverso una rilettura analitica del “giallo di Avetrana”, come il modello narrativo che affonda le sue radici nel dramma di nera sia oggi linfa per il moltiplicarsi di programmi televisivi di successo che generano una sorta di “meta-format”: un sistema moltiplicatore che permette di creare un grande numero di dispositivi narrativi a partire da una storia sempre uguale. Il fil rouge di questo iper-racconto è una sorta di “aura narrativa” orientata all’intrattenimento del telespettatore che partecipa senza rischi al dramma sceneggiato attraverso l’ibridazione di vita reale e perfetto confezionamento mediale. Storie maledette che, in particolare dal delitto di Cogne al dramma di Avetrana, continuano a riempire i palinsesti televisivi invitando gli spettatori a un macabro gioco investigativo. Si varca il confine del “dolore degli altri”, il nuovo feuilleton criminale si divora di morte in morte, di orrore in orrore. Il testo affianca a strumenti di osservazione legati al linguaggio televisivo un esercizio di lettura che attinge ad elementi di narratologia ed a repertori d’immagini tratte dalla letteratura e dal cinema.

Noir Tv. La cronaca nera diventa format televisivo

CAVA, ANTONIA
2013-01-01

Abstract

La ripetizione delle storie di cronaca nera che negli ultimi anni riempiono i teleschermi italiani sembra definire una nuova configurazione del format televisivo. Il volume spiega, attraverso una rilettura analitica del “giallo di Avetrana”, come il modello narrativo che affonda le sue radici nel dramma di nera sia oggi linfa per il moltiplicarsi di programmi televisivi di successo che generano una sorta di “meta-format”: un sistema moltiplicatore che permette di creare un grande numero di dispositivi narrativi a partire da una storia sempre uguale. Il fil rouge di questo iper-racconto è una sorta di “aura narrativa” orientata all’intrattenimento del telespettatore che partecipa senza rischi al dramma sceneggiato attraverso l’ibridazione di vita reale e perfetto confezionamento mediale. Storie maledette che, in particolare dal delitto di Cogne al dramma di Avetrana, continuano a riempire i palinsesti televisivi invitando gli spettatori a un macabro gioco investigativo. Si varca il confine del “dolore degli altri”, il nuovo feuilleton criminale si divora di morte in morte, di orrore in orrore. Il testo affianca a strumenti di osservazione legati al linguaggio televisivo un esercizio di lettura che attinge ad elementi di narratologia ed a repertori d’immagini tratte dalla letteratura e dal cinema.
2013
Scienze della comunicazione
9788820424749
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