Introduzione e obiettivi. Le evidenze in letteratura supportano l’importanza di una diagnosi accurate e tempestiva delle patologie endouterine, che possono essere alla base di sintomatologia sfumata o manifesta e che spesso sottendono altre patologie funzionali del tratto riproduttivo femminile [1]. Generalmente, l’iter diagnostico prevede l’esecuzione di una ecografia transvaginale 2D (TVS) e, in caso di sospetta patologia, l’uso dell’isteroscopia diagnostica (HYS) con eventuale biopsia mirata come esame di conferma [2]. L’avvento della sonoisterografia 3D (SHG) sembra poter essere di ausilio diagnostico nello screening accurato delle patologie endouterine [3]. Per tale motivo, lo scopo del nostro lavoro è stato di valutare il grado di concordanza tra la diagnosi presunta ottenuta con la SHG rispetto all’HYS, e di determinare se la SHG possa avere l’accuratezza necessaria per essere considerata “gold standard” nello screening delle patologie endouterine. Materiali e metodi. Da una popolazione con sospetta patologia endocavitaria alla TVS, abbiamo selezionato 224 pazienti che volontariamente hanno deciso di sottoporsi a SHG (Tab. 1). Le pazienti sono state sottoposte prima a SHG e successivamente a HYS. Per ogni paziente abbiamo registrato il grado di dolore/fastidio durante le due metodiche. Inoltre, abbiamo valutato la sensibilità e specificità della SHG rispetto all’HYS mediante il teorema di Bayes. Risultati. Complessivamente, la diagnosi ottenuta mediante SHG è stata confermata in 156/224 casi (69,64%). Il grado di concordanza (Tab. 2) per l’ispessimento della rima endometriale è stato 0%; per sindrome di Asherman 50%; per polipo 77,78%; per mioma, mucocele e anomalie Mülleriane (utero arcuato, setto e subsetto) 100%. Inoltre, la SHG è stata meglio tollerata rispetto all’HYS (Tab. 3). Conclusione. Nonostante l’accuratezza diagnostica e la scarsa invasività della SHG, suggeriamo che essa non possa sostituire l’HYS nell’iter diagnostico delle patologie endouterine, ma debba essere considerata come metodo di screening per selezionare le pazienti da sottoporre a successiva conferma diagnostica isteroscopica.

Sonoisterografia 3D versus isteroscopia: dati preliminari di uno studio trasversale per la valutazione delle patologie endouterine

LAGANA', ANTONIO SIMONE;CIANCIMINO, LEONARDA;MANCUSO, Alfredo;CHIOFALO, BENITO;TRIOLO, Onofrio
2014-01-01

Abstract

Introduzione e obiettivi. Le evidenze in letteratura supportano l’importanza di una diagnosi accurate e tempestiva delle patologie endouterine, che possono essere alla base di sintomatologia sfumata o manifesta e che spesso sottendono altre patologie funzionali del tratto riproduttivo femminile [1]. Generalmente, l’iter diagnostico prevede l’esecuzione di una ecografia transvaginale 2D (TVS) e, in caso di sospetta patologia, l’uso dell’isteroscopia diagnostica (HYS) con eventuale biopsia mirata come esame di conferma [2]. L’avvento della sonoisterografia 3D (SHG) sembra poter essere di ausilio diagnostico nello screening accurato delle patologie endouterine [3]. Per tale motivo, lo scopo del nostro lavoro è stato di valutare il grado di concordanza tra la diagnosi presunta ottenuta con la SHG rispetto all’HYS, e di determinare se la SHG possa avere l’accuratezza necessaria per essere considerata “gold standard” nello screening delle patologie endouterine. Materiali e metodi. Da una popolazione con sospetta patologia endocavitaria alla TVS, abbiamo selezionato 224 pazienti che volontariamente hanno deciso di sottoporsi a SHG (Tab. 1). Le pazienti sono state sottoposte prima a SHG e successivamente a HYS. Per ogni paziente abbiamo registrato il grado di dolore/fastidio durante le due metodiche. Inoltre, abbiamo valutato la sensibilità e specificità della SHG rispetto all’HYS mediante il teorema di Bayes. Risultati. Complessivamente, la diagnosi ottenuta mediante SHG è stata confermata in 156/224 casi (69,64%). Il grado di concordanza (Tab. 2) per l’ispessimento della rima endometriale è stato 0%; per sindrome di Asherman 50%; per polipo 77,78%; per mioma, mucocele e anomalie Mülleriane (utero arcuato, setto e subsetto) 100%. Inoltre, la SHG è stata meglio tollerata rispetto all’HYS (Tab. 3). Conclusione. Nonostante l’accuratezza diagnostica e la scarsa invasività della SHG, suggeriamo che essa non possa sostituire l’HYS nell’iter diagnostico delle patologie endouterine, ma debba essere considerata come metodo di screening per selezionare le pazienti da sottoporre a successiva conferma diagnostica isteroscopica.
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