OBIETTIVI Il trauma rappresenta, per frequenza ed impiego di risorse, uno dei maggiori problemi sanitari. Più del 60% delle lesioni traumatiche gravi sono conseguenti ad incidenti stradali, ed espongono il paziente a gravi complicanze e morte. Determinante è il ruolo del chirurgo nell’approcciare il trauma, valutando accuratamente la storia anamnestica ed in particolare lo status coagulativo, al fine di prevenire e contenere l’aggravamento delle condizioni, già critiche, del traumatizzato. MATERIALI E METODI Nel semestre Luglio-Dicembre 2013, presso l’UOC di MCAU con OB, abbiamo condotto uno studio osservazionale su 50 pazienti traumatizzati (18F/32M, età media 52 anni  31 SD), con trauma cranico prevalente, a seguito di cadute accidentali in 28 casi (56%), incidenti stradali in 21 (42%) ed 1 infortunio sul lavoro (2%). Tutti i pazienti, presentavano un ISS compreso tra 7-18 ed un GCS di 14-15. L’approccio è stato eseguito secondo le linee guida dell’ATLS e tutti i traumatizzati sono stati inquadrati con esami di laboratorio, ECG in condizioni basali, TC encefalo e rachide cervicale, talora integrati da esami tomografici, ultrasonografici e radiografici mirati di altri distretti in funzione della complessità del trauma. Sono state valutate, altresì, comorbilità ed uso di anticoagulanti. RISULTATI In 11 pazienti (22%) la TC encefalo è risultata positiva per lesioni encefaliche (7 focolai lacero-contusivi parenchimali, 3 emorragie subaracnoidee ed 1 ematoma epidurale), che nel 55% dei casi si associavano a lesioni ossee. Nel 50% dei casi sono state osservate comorbilità (prevalentemente cardiovascolari e dismetaboliche) e nel 12% dei casi patologie neurologiche preesistenti. La funzione coagulativa risultava essere alterata solo in 12 pazienti (24%), di cui 8 in terapia con dicumarolici. I valori medi complessivi del PT% erano 90,3 ± 24,3 con INR 1,2 ± 0,4 ed aPTT 24,7 ± 3,4. Gli 8 pazienti in terapia anticoagulante, con PT% di 46,4 ± 16,8, sono stati tutti ricoverati. Il 58% dei pazienti sono stati dimessi direttamente dal DEA o dopo un’osservazione di 24-48 ore. Non è stata osservata alcuna mortalità. CONCLUSIONI Nel nostro studio osservazionale abbiamo focalizzato l’attenzione sull’influenza della terapia anticoagulante nell’evoluzione clinica dei traumatizzati. Nella nostra casistica, gli 8 pazienti in terapia anticoagulante con funzione coagulativa alterata, hanno necessitato tutti di ricovero. La terapia antitrombotica pre-trauma può influenzare la prognosi dei pazienti, aumentando notevolmente il rischio di sanguinamento post-traumatico a breve e lungo termine. Il nostro studio sottolinea l’importanza di una capillare anamnesi patologica remota, farmacologica ed una routinaria valutazione della funzione coagulativa dei pazienti, al fine di individuare il subset di soggetti di tutte le età potenzialmente suscettibili di sviluppare lesioni encefaliche e che possano necessitare di un periodo di osservazione in ambito ospedaliero.

Esperienza in un Dipartimento di Emergenza nell'approccio al trauma: il trauma cranico nei pazienti con disturbi emocoagulativi

FAMA', FAUSTO;MURABITO, LETIZIA MARIA;BECCARIA, Antonio;GIOFFRE', Maria
2014-01-01

Abstract

OBIETTIVI Il trauma rappresenta, per frequenza ed impiego di risorse, uno dei maggiori problemi sanitari. Più del 60% delle lesioni traumatiche gravi sono conseguenti ad incidenti stradali, ed espongono il paziente a gravi complicanze e morte. Determinante è il ruolo del chirurgo nell’approcciare il trauma, valutando accuratamente la storia anamnestica ed in particolare lo status coagulativo, al fine di prevenire e contenere l’aggravamento delle condizioni, già critiche, del traumatizzato. MATERIALI E METODI Nel semestre Luglio-Dicembre 2013, presso l’UOC di MCAU con OB, abbiamo condotto uno studio osservazionale su 50 pazienti traumatizzati (18F/32M, età media 52 anni  31 SD), con trauma cranico prevalente, a seguito di cadute accidentali in 28 casi (56%), incidenti stradali in 21 (42%) ed 1 infortunio sul lavoro (2%). Tutti i pazienti, presentavano un ISS compreso tra 7-18 ed un GCS di 14-15. L’approccio è stato eseguito secondo le linee guida dell’ATLS e tutti i traumatizzati sono stati inquadrati con esami di laboratorio, ECG in condizioni basali, TC encefalo e rachide cervicale, talora integrati da esami tomografici, ultrasonografici e radiografici mirati di altri distretti in funzione della complessità del trauma. Sono state valutate, altresì, comorbilità ed uso di anticoagulanti. RISULTATI In 11 pazienti (22%) la TC encefalo è risultata positiva per lesioni encefaliche (7 focolai lacero-contusivi parenchimali, 3 emorragie subaracnoidee ed 1 ematoma epidurale), che nel 55% dei casi si associavano a lesioni ossee. Nel 50% dei casi sono state osservate comorbilità (prevalentemente cardiovascolari e dismetaboliche) e nel 12% dei casi patologie neurologiche preesistenti. La funzione coagulativa risultava essere alterata solo in 12 pazienti (24%), di cui 8 in terapia con dicumarolici. I valori medi complessivi del PT% erano 90,3 ± 24,3 con INR 1,2 ± 0,4 ed aPTT 24,7 ± 3,4. Gli 8 pazienti in terapia anticoagulante, con PT% di 46,4 ± 16,8, sono stati tutti ricoverati. Il 58% dei pazienti sono stati dimessi direttamente dal DEA o dopo un’osservazione di 24-48 ore. Non è stata osservata alcuna mortalità. CONCLUSIONI Nel nostro studio osservazionale abbiamo focalizzato l’attenzione sull’influenza della terapia anticoagulante nell’evoluzione clinica dei traumatizzati. Nella nostra casistica, gli 8 pazienti in terapia anticoagulante con funzione coagulativa alterata, hanno necessitato tutti di ricovero. La terapia antitrombotica pre-trauma può influenzare la prognosi dei pazienti, aumentando notevolmente il rischio di sanguinamento post-traumatico a breve e lungo termine. Il nostro studio sottolinea l’importanza di una capillare anamnesi patologica remota, farmacologica ed una routinaria valutazione della funzione coagulativa dei pazienti, al fine di individuare il subset di soggetti di tutte le età potenzialmente suscettibili di sviluppare lesioni encefaliche e che possano necessitare di un periodo di osservazione in ambito ospedaliero.
2014
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