Il restauro delle strutture superstiti del castello dei Conti d’Aquino a Belcastro, in provincia di Catanzaro, tra i casi più significativi del sistema di fortificazioni che contraddistingue il territorio calabrese, è stato condotto all’interno di un progetto di valorizzazione diffusa di questo piccolo centro abitato, promosso dall’Amministrazione Comunale nel 2005, avvalendosi di fondi relativi a progetti integrati territoriali (PIT n.15 – Valle del Crocchio/POR Calabria). Il castello di Belcastro si presenta come un interessante palinsesto di tipologie storicamente stratificate che documentano l’evoluzione del complesso fortificato dalla fondazione - probabilmente riconducibile al XIII secolo - delle tecniche costruttive adottate e degli strumenti di difesa approntati, ma al contempo anche i criteri e gli esiti dei successivi interventi di restauro e riparazione che lo hanno interessato fino ai tempi più recenti. Costruito sull’affioramento roccioso nella parte più elevata dell’abitato, il castello, inoltre, con l’imponente donjon medievale che domina visibilmente la valle sottostante, caratterizza fortemente il paesaggio qualificandosi come polo di attrazione del centro storico. Il progetto si è rivelato una straordinaria occasione di approfondimento di tematiche tradizionalmente connesse alla conservazione e valorizzazione delle architetture fortificate. Agli aspetti che accreditano il ruolo e la storia di questo castello e che il progetto di restauro ha posto in evidenza, si sono associati quelli legati alla fragilità di questa tipologia di strutture, caratterizzate - in particolar modo i resti della cinta muraria - da importanti problemi strutturali. Una fragilità aggravata anche dalla sorte che accomuna molti complessi fortificati del territorio, ancora oggi in gran parte poco studiati e tutelati; l’area del castello, infatti, è stata per lungo tempo trascurata o soggetta ad usi impropri che hanno progressivamente contribuito ad accentuare il degrado e l’incuria. Il presente contributo, a partire dalla ricostruzione delle vicende salienti che hanno contrassegnato la storia del manufatto, ripercorre le fasi del progetto, rivelando, in particolare, le strategie che l’hanno guidato. Partendo dalla scelta condivisa con l’Amministrazione di operare nel massimo rispetto delle permanenze, gli aspetti propriamente tecnici finalizzati alla conservazione e manutenzione e quelli legati alla fruizione dell’area sono stati analizzati e studiati in modo integrato. Da un lato, infatti, il progetto ha scelto di applicare tecniche non invasive e reversibili – ma affidabili dal punto di vista della resistenza anche sismica - per i consolidamenti strutturali, dall’altro, la messa in sicurezza delle strutture superstiti è stata un’occasione utile per proporne forme di fruizione - attualmente in fase di realizzazione - compatibili e più attente al ruolo e al significato del complesso fortificato.

Il castello dei Conti D'Aquino a Belcastro (CZ).Progetto di conservazione, esiti e prospettive.

TODESCO, Fabio
2014-01-01

Abstract

Il restauro delle strutture superstiti del castello dei Conti d’Aquino a Belcastro, in provincia di Catanzaro, tra i casi più significativi del sistema di fortificazioni che contraddistingue il territorio calabrese, è stato condotto all’interno di un progetto di valorizzazione diffusa di questo piccolo centro abitato, promosso dall’Amministrazione Comunale nel 2005, avvalendosi di fondi relativi a progetti integrati territoriali (PIT n.15 – Valle del Crocchio/POR Calabria). Il castello di Belcastro si presenta come un interessante palinsesto di tipologie storicamente stratificate che documentano l’evoluzione del complesso fortificato dalla fondazione - probabilmente riconducibile al XIII secolo - delle tecniche costruttive adottate e degli strumenti di difesa approntati, ma al contempo anche i criteri e gli esiti dei successivi interventi di restauro e riparazione che lo hanno interessato fino ai tempi più recenti. Costruito sull’affioramento roccioso nella parte più elevata dell’abitato, il castello, inoltre, con l’imponente donjon medievale che domina visibilmente la valle sottostante, caratterizza fortemente il paesaggio qualificandosi come polo di attrazione del centro storico. Il progetto si è rivelato una straordinaria occasione di approfondimento di tematiche tradizionalmente connesse alla conservazione e valorizzazione delle architetture fortificate. Agli aspetti che accreditano il ruolo e la storia di questo castello e che il progetto di restauro ha posto in evidenza, si sono associati quelli legati alla fragilità di questa tipologia di strutture, caratterizzate - in particolar modo i resti della cinta muraria - da importanti problemi strutturali. Una fragilità aggravata anche dalla sorte che accomuna molti complessi fortificati del territorio, ancora oggi in gran parte poco studiati e tutelati; l’area del castello, infatti, è stata per lungo tempo trascurata o soggetta ad usi impropri che hanno progressivamente contribuito ad accentuare il degrado e l’incuria. Il presente contributo, a partire dalla ricostruzione delle vicende salienti che hanno contrassegnato la storia del manufatto, ripercorre le fasi del progetto, rivelando, in particolare, le strategie che l’hanno guidato. Partendo dalla scelta condivisa con l’Amministrazione di operare nel massimo rispetto delle permanenze, gli aspetti propriamente tecnici finalizzati alla conservazione e manutenzione e quelli legati alla fruizione dell’area sono stati analizzati e studiati in modo integrato. Da un lato, infatti, il progetto ha scelto di applicare tecniche non invasive e reversibili – ma affidabili dal punto di vista della resistenza anche sismica - per i consolidamenti strutturali, dall’altro, la messa in sicurezza delle strutture superstiti è stata un’occasione utile per proporne forme di fruizione - attualmente in fase di realizzazione - compatibili e più attente al ruolo e al significato del complesso fortificato.
2014
9788884208811
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