Una efficace tutela del patrimonio storico e artistico del nostro Paese - per vastità, importanza, eterogeneità e capillarità – ha da sempre costituito una annosa problematica cui le pubbliche amministrazioni devono far periodicamente fronte, spesso offrendo una gamma di soluzioni non sempre sufficientemente tempestive o adeguate alle patologie di degrado riscontrate, sia per mancanza di fondi strutturali sia per una non approfondita conoscenza del patrimonio artistico sotto l’aspetto storico, tecnico e conservativo. Ispirandosi alle esigenze di catalogazione afferente al sistema digitale di banche-dati alfanumeriche e cartografiche, chiamato Sistema Informativo Territoriale della Carta del Rischio (SIT CdR) la presente ricerca ha lo scopo di formalizzare un originale strumento operativo in grado di convogliare preziose informazioni sullo stato globale di conservazione del bene oggetto di indagine, tramite una metodologia rapida ed al contempo esaustiva. Tale screening è in grado di diagnosticare ed intervenire sul degrado dell'organismo attraverso opportuna valutazione delle priorità, propedeutiche a qualunque intervento di programmazione di operazioni tecniche mirate. La metodologia proposta si concretizza attraverso la compilazione, da parte dell’operatore, di una modulistica per schede fondate sulla scomposizione del manufatto in elementi costruttivi e decorativi quali: fondazioni, strutture in elevazione e orizzontamento, coperture, collegamenti verticali, pavimentazioni, rivestimenti, apparato decorativo interno ed esterno, infissi e serramenti . Per ciascun sub-componente tecnologico la metodologia propone una rapida individuazione e valutazione del livello di ispezionabilità dell’elemento, la potenziale causa del fattore di degrado (di tipo meccanico, fisico o biologico) ed un livello di intensità ed estensione del danno stimato in riferimento ai parametri di gravità ed urgenza. Gli interventi potenzialmente attuabili risultano così più efficaci e meno dispendiosi di quelli ottenibili tramite le tradizionali operazioni di restauro potendo essere applicata con facilità, immediatezza e risparmio di risorse economiche configurandosi anche come utile strumento per le valutazioni periodiche atte alla verifica delle condizioni ambientali idonee alla corretta conservazione dei manufatti. Il caso studio scelto come campo di applicazione per effettuare la sperimentazione di tale metodologia è il Castello di Bauso sito nel Comune di Spadafora (ME), pregevole esempio di edilizia fortificata la cui edificazione risale al 1590 da parte del Conte Stefano Cottone, mercante e banchiere tra i più importanti di Messina. La validità di tale operazione di schedatura risiede nell’acquisizione sia dei parametri sullo stato di manutenzione globale sia l'individuazione di specifiche criticità potrebbero costituire un valido supporto in termini progettuali orientati ad una eventuale azione di conservazione o restauro del bene, oltre che per una immediata realizzazione di una banca dati di veloce consultazione afferente ad una mappatura dei potenziali rischi connessi al degrado dei BB.CC.

An investigation methodology on the historic buildings state of conservation. A case study: the castle of Bauso in Villafranca Tirrena, Messina.

CANNISTRARO, Giuseppe;RESTIVO, ROBERTA
2014-01-01

Abstract

Una efficace tutela del patrimonio storico e artistico del nostro Paese - per vastità, importanza, eterogeneità e capillarità – ha da sempre costituito una annosa problematica cui le pubbliche amministrazioni devono far periodicamente fronte, spesso offrendo una gamma di soluzioni non sempre sufficientemente tempestive o adeguate alle patologie di degrado riscontrate, sia per mancanza di fondi strutturali sia per una non approfondita conoscenza del patrimonio artistico sotto l’aspetto storico, tecnico e conservativo. Ispirandosi alle esigenze di catalogazione afferente al sistema digitale di banche-dati alfanumeriche e cartografiche, chiamato Sistema Informativo Territoriale della Carta del Rischio (SIT CdR) la presente ricerca ha lo scopo di formalizzare un originale strumento operativo in grado di convogliare preziose informazioni sullo stato globale di conservazione del bene oggetto di indagine, tramite una metodologia rapida ed al contempo esaustiva. Tale screening è in grado di diagnosticare ed intervenire sul degrado dell'organismo attraverso opportuna valutazione delle priorità, propedeutiche a qualunque intervento di programmazione di operazioni tecniche mirate. La metodologia proposta si concretizza attraverso la compilazione, da parte dell’operatore, di una modulistica per schede fondate sulla scomposizione del manufatto in elementi costruttivi e decorativi quali: fondazioni, strutture in elevazione e orizzontamento, coperture, collegamenti verticali, pavimentazioni, rivestimenti, apparato decorativo interno ed esterno, infissi e serramenti . Per ciascun sub-componente tecnologico la metodologia propone una rapida individuazione e valutazione del livello di ispezionabilità dell’elemento, la potenziale causa del fattore di degrado (di tipo meccanico, fisico o biologico) ed un livello di intensità ed estensione del danno stimato in riferimento ai parametri di gravità ed urgenza. Gli interventi potenzialmente attuabili risultano così più efficaci e meno dispendiosi di quelli ottenibili tramite le tradizionali operazioni di restauro potendo essere applicata con facilità, immediatezza e risparmio di risorse economiche configurandosi anche come utile strumento per le valutazioni periodiche atte alla verifica delle condizioni ambientali idonee alla corretta conservazione dei manufatti. Il caso studio scelto come campo di applicazione per effettuare la sperimentazione di tale metodologia è il Castello di Bauso sito nel Comune di Spadafora (ME), pregevole esempio di edilizia fortificata la cui edificazione risale al 1590 da parte del Conte Stefano Cottone, mercante e banchiere tra i più importanti di Messina. La validità di tale operazione di schedatura risiede nell’acquisizione sia dei parametri sullo stato di manutenzione globale sia l'individuazione di specifiche criticità potrebbero costituire un valido supporto in termini progettuali orientati ad una eventuale azione di conservazione o restauro del bene, oltre che per una immediata realizzazione di una banca dati di veloce consultazione afferente ad una mappatura dei potenziali rischi connessi al degrado dei BB.CC.
2014
9788895620183
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