Gli in estetismi del volto inerenti i tessuti molli (associati o meno a patologie malformative, traumatiche, oncologiche o puramente estetiche) possono essere corretti impiantando nel sottocutaneo prodotti di origine biologica o sintetica denominati “filler”. Queste sostanze hanno simili finalità terapeutica, ma differiscono molto tra loro per caratteristiche biologiche e chimico/fisiche. L’American Society of Aesthetic Plastic Surgery (ASAPS) ha stimato nel 2004 circa 12 milioni di interventi estetici (2,1 milioni di tipo chirurgico e 9,7 milioni di tipo non chirurgico), quasi 900000 interventi riguardano l’uso di sostanze per la revisione del tessuto sottocutaneo. Lo Scopo del lavoro è quello di analizzare le caratteristiche ideali di un filler, criteri di scelta ( area anatomica, tipo di in estetismo), le abitudini procedurali consolidate, gli aspetti medico legali, il comportamento biostrutturale nelle differenti zone anatomiche: pieghe naso-labiali, labbra, commissura orale, piaga labiomentoniera, linea della mandibola, glabella, rughe orizzontali della fronte, sopracciglio, ruga perioculare, occhiaie, solco naso-giurale, ipotrofia del volto AIDS e non Aids correlata, piramide nasale e cicatrici depresse. Materiali e metodi:Abbiamo analizzato le caratteristiche ideali delle sostanze iniettive in base all’area anatomica da trattare e dagli in estetismi estetici derivanti dalle patologie. Abbiamo trattato con filler di Acido Hyaluronico ed Acido Polilattico, rispettivamente due gruppi di 40 pazienti con depressione del terzo medio e terzo inferiore del volto valutando il risultato estetico secondo criteri oggettivi da parte di operatori indipendenti e soggettivi da parte del paziente. Risultati e discussione: Dallo studio è emerso che i filler a base di Acido Hyaluronico sono quelli maggiormente tollerati dai pazienti sia dal punto di vista metabolico che dal punto di vista dei risultati estetici. I filler a base di Acido Hyaluronico sono, come noto, totalmente riassorbibili, con variabilità in termini di tempo in base al loro cross-linkaggio. L’Acido Polilattico invece si è rivelato utile nei pazienti che già avevano eseguito trattamento con Acido Hyaluronico ed erano soddisfatti del risultato, ma non della durata. La curva di apprendimento risulta agevole soltanto dopo uno studio accurato del fisiologico processo di decadimento dei tessuti e dei processi cicatriziali in seguito a patologia.

I FILLERS IN CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE: DALLA PATOLOGIA ALL’ESTETICA.

CATALFAMO, Luciano Maria;CALVO, ALESSANDRO;MICALI, GREGORIO;MATYASOVA, JANA;CRIMI, SALVATORE;RUNCI, MICHELE;D'ALESSANDRO, BIANCA;
2015-01-01

Abstract

Gli in estetismi del volto inerenti i tessuti molli (associati o meno a patologie malformative, traumatiche, oncologiche o puramente estetiche) possono essere corretti impiantando nel sottocutaneo prodotti di origine biologica o sintetica denominati “filler”. Queste sostanze hanno simili finalità terapeutica, ma differiscono molto tra loro per caratteristiche biologiche e chimico/fisiche. L’American Society of Aesthetic Plastic Surgery (ASAPS) ha stimato nel 2004 circa 12 milioni di interventi estetici (2,1 milioni di tipo chirurgico e 9,7 milioni di tipo non chirurgico), quasi 900000 interventi riguardano l’uso di sostanze per la revisione del tessuto sottocutaneo. Lo Scopo del lavoro è quello di analizzare le caratteristiche ideali di un filler, criteri di scelta ( area anatomica, tipo di in estetismo), le abitudini procedurali consolidate, gli aspetti medico legali, il comportamento biostrutturale nelle differenti zone anatomiche: pieghe naso-labiali, labbra, commissura orale, piaga labiomentoniera, linea della mandibola, glabella, rughe orizzontali della fronte, sopracciglio, ruga perioculare, occhiaie, solco naso-giurale, ipotrofia del volto AIDS e non Aids correlata, piramide nasale e cicatrici depresse. Materiali e metodi:Abbiamo analizzato le caratteristiche ideali delle sostanze iniettive in base all’area anatomica da trattare e dagli in estetismi estetici derivanti dalle patologie. Abbiamo trattato con filler di Acido Hyaluronico ed Acido Polilattico, rispettivamente due gruppi di 40 pazienti con depressione del terzo medio e terzo inferiore del volto valutando il risultato estetico secondo criteri oggettivi da parte di operatori indipendenti e soggettivi da parte del paziente. Risultati e discussione: Dallo studio è emerso che i filler a base di Acido Hyaluronico sono quelli maggiormente tollerati dai pazienti sia dal punto di vista metabolico che dal punto di vista dei risultati estetici. I filler a base di Acido Hyaluronico sono, come noto, totalmente riassorbibili, con variabilità in termini di tempo in base al loro cross-linkaggio. L’Acido Polilattico invece si è rivelato utile nei pazienti che già avevano eseguito trattamento con Acido Hyaluronico ed erano soddisfatti del risultato, ma non della durata. La curva di apprendimento risulta agevole soltanto dopo uno studio accurato del fisiologico processo di decadimento dei tessuti e dei processi cicatriziali in seguito a patologia.
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