L’osteoporosi è una ben conosciuta causa di fratture da fragilità ed è responsabile di un considerevole carico socio-sanitario. Purtroppo rimane spesso non diagnosticata. Al fine di promuovere una diagnosi precoce di osteoporosi, abbiamo voluto valutare il rischio di frattura ricorrendo all’algoritmo FRAX® (Fracture Risk Assessment Tool) ed eseguendo inoltre una ultrasonometria ossea a livello delle falangi (QUS) in una popolazione di donne in postmenopausa durante la Giornata Mondilale dell’Osteoporosi 2011. La nostra iniziativa è stata divulgata tramite un singolo comunicato apparso il giorno prima su una televisione ed un giornale locali. Sono state valutate ottanta donne in postmenopausa (età media 60.8±8.6) che non avessero già ricevuto una diagnosi di osteoporosi. Il rischio di fratture maggiori (fratture vertebrali, di femore, avambraccio ed omero) e di frattura di femore a 10 anni è stato calcolato, come suggerito dall’algoritmo di Kanis, considerando multipli fattori di rischio clinici come età, sesso, indice di massa corporea, uso di glucocorticoidi, fumo, assunzione di bevande alcoliche, forme secondarie di osteoporosi, artrite reumatoide, pregressa frattura da fragilità. La mediana della probabilità a 10 anni di frattura maggiore osteoporotica (%) è stata 4.9 (3.5-8.6) in donne con età inferiore ai 55 anni, 7.3 (5.4-11) in donne con età compresa tra i 55 ed i 65 anni e 17.5 (11-27) in donne con età superiore ai 65 anni; la probabilità di frattura di femore (%) è stata di 0.6 (0.3-1.3), 1.5 (0.9-2.5) e 7.2 (3.1-14) rispettivamente. I valori QUS, come atteso, correlavano con il rischio di frattura calcolato tramite FRAX, ed in particolare, una associazione nagativa statisticamente significativa è stata riscontrata con il rischio di frattura di femore (p<0.05). Lo screening di donne in postmenopausa ci ha permesso di individuare soggetti a rischio di frattura osteoporotica e l’indagine QUS alle falangi è stata in grado di riconoscere le donne con il più alto rischio di frattura di femore. Successivamente, fino al 96% delle donne di età superiore ai 65 anni hanno ricevuto una diagnosi di osteoporosi o osteopenia secondo i criteri OMS. Si ritiene che un adeguato screening seguito da un opportuno trattamento di queste donne possa ridurre il rischio di frattura e migliorare la qualità di vita con un risparmio dei costi sociali.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI FRATTURA IN DONNE IN POSTMENOPAUSA AFFERENTI AD UN SINGOLO CENTRO PER L’OSTEOPOROSI: L’ESPERIENZA DI UNA SINGOLA GIORNATA A MESSINA

CATALANO, ANTONINO;MORABITO, Nunziata;BASILE, Giorgio;LASCO, Antonino
2012-01-01

Abstract

L’osteoporosi è una ben conosciuta causa di fratture da fragilità ed è responsabile di un considerevole carico socio-sanitario. Purtroppo rimane spesso non diagnosticata. Al fine di promuovere una diagnosi precoce di osteoporosi, abbiamo voluto valutare il rischio di frattura ricorrendo all’algoritmo FRAX® (Fracture Risk Assessment Tool) ed eseguendo inoltre una ultrasonometria ossea a livello delle falangi (QUS) in una popolazione di donne in postmenopausa durante la Giornata Mondilale dell’Osteoporosi 2011. La nostra iniziativa è stata divulgata tramite un singolo comunicato apparso il giorno prima su una televisione ed un giornale locali. Sono state valutate ottanta donne in postmenopausa (età media 60.8±8.6) che non avessero già ricevuto una diagnosi di osteoporosi. Il rischio di fratture maggiori (fratture vertebrali, di femore, avambraccio ed omero) e di frattura di femore a 10 anni è stato calcolato, come suggerito dall’algoritmo di Kanis, considerando multipli fattori di rischio clinici come età, sesso, indice di massa corporea, uso di glucocorticoidi, fumo, assunzione di bevande alcoliche, forme secondarie di osteoporosi, artrite reumatoide, pregressa frattura da fragilità. La mediana della probabilità a 10 anni di frattura maggiore osteoporotica (%) è stata 4.9 (3.5-8.6) in donne con età inferiore ai 55 anni, 7.3 (5.4-11) in donne con età compresa tra i 55 ed i 65 anni e 17.5 (11-27) in donne con età superiore ai 65 anni; la probabilità di frattura di femore (%) è stata di 0.6 (0.3-1.3), 1.5 (0.9-2.5) e 7.2 (3.1-14) rispettivamente. I valori QUS, come atteso, correlavano con il rischio di frattura calcolato tramite FRAX, ed in particolare, una associazione nagativa statisticamente significativa è stata riscontrata con il rischio di frattura di femore (p<0.05). Lo screening di donne in postmenopausa ci ha permesso di individuare soggetti a rischio di frattura osteoporotica e l’indagine QUS alle falangi è stata in grado di riconoscere le donne con il più alto rischio di frattura di femore. Successivamente, fino al 96% delle donne di età superiore ai 65 anni hanno ricevuto una diagnosi di osteoporosi o osteopenia secondo i criteri OMS. Si ritiene che un adeguato screening seguito da un opportuno trattamento di queste donne possa ridurre il rischio di frattura e migliorare la qualità di vita con un risparmio dei costi sociali.
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