Il pellegrinaggio alla Madonna Nera di Viggiano richiama ogni prima domenica di settembre nel paese in provincia di Potenza decine di migliaia di pellegrini, molti dei quali provenienti dalla provincia di Salerno. Questa ricerca di campo, iniziata nel 2013, approfondisce quattro modalità differenti di partecipazione di pellegrini provenienti da paesi ricadenti in provincia di Salerno che, accompagnando la Regina delle Genti Lucane dal santuario montano al paese, riannodano il proprio legame identitario con la regione (la Lucania) alla quale, nonostante la divisione amministrativa, appartengono. I pellegrinaggi dei Caggianesi, dei "Devoti di Polla", quello proveniente da Santomenna e la riproposizione de "Il Cammino silenzioso" (tre giorni di cammino con gli asini da Atena Lucana a Viggiano per chiedere la protezione della Madonna dai rischi introdotti dal petrolio nel Vallo di Diano) mostrano il moto dell'"andare" (una delle azioni del pellegrinaggio stesso) contemporaneo, con elementi conservati dalla tradizione o mutuati dalla modernità. L'analisi del rito del pellegrinaggio si concentra poi sul concetto di "confine", approfondendo una particolare forma di ex voto di candele di cera ("cinto"), la rivalità e gli scontri tra le comunità devote alla Madonna Nera, il potere politico e simbolico dell'icona venerata in una terra divenuta nera a causa delle estrazioni petrolifere. Successivamente l'attenzione si sposta sul tema della "restanza", sulla festa patronale di Santomenna, il rapporto con la tradizione di uno dei Caggianesi e il ritorno alla terra dell'ideatore del Cammino silenzioso. L'ultima parte, metodologica, dopo aver analizzato la presenza di Ernesto de Martino a Viggiano, approfondisce il concetto di esperienza e l'importanza del corpo del ricercatore che da osservatore, nel corso degli anni, diventa egli stesso pellegrino.

Castelli di cera. Un pellegrinaggio e l'esperienza di un confine.

VALITUTTO, SIMONE
2017-04-20

Abstract

Il pellegrinaggio alla Madonna Nera di Viggiano richiama ogni prima domenica di settembre nel paese in provincia di Potenza decine di migliaia di pellegrini, molti dei quali provenienti dalla provincia di Salerno. Questa ricerca di campo, iniziata nel 2013, approfondisce quattro modalità differenti di partecipazione di pellegrini provenienti da paesi ricadenti in provincia di Salerno che, accompagnando la Regina delle Genti Lucane dal santuario montano al paese, riannodano il proprio legame identitario con la regione (la Lucania) alla quale, nonostante la divisione amministrativa, appartengono. I pellegrinaggi dei Caggianesi, dei "Devoti di Polla", quello proveniente da Santomenna e la riproposizione de "Il Cammino silenzioso" (tre giorni di cammino con gli asini da Atena Lucana a Viggiano per chiedere la protezione della Madonna dai rischi introdotti dal petrolio nel Vallo di Diano) mostrano il moto dell'"andare" (una delle azioni del pellegrinaggio stesso) contemporaneo, con elementi conservati dalla tradizione o mutuati dalla modernità. L'analisi del rito del pellegrinaggio si concentra poi sul concetto di "confine", approfondendo una particolare forma di ex voto di candele di cera ("cinto"), la rivalità e gli scontri tra le comunità devote alla Madonna Nera, il potere politico e simbolico dell'icona venerata in una terra divenuta nera a causa delle estrazioni petrolifere. Successivamente l'attenzione si sposta sul tema della "restanza", sulla festa patronale di Santomenna, il rapporto con la tradizione di uno dei Caggianesi e il ritorno alla terra dell'ideatore del Cammino silenzioso. L'ultima parte, metodologica, dopo aver analizzato la presenza di Ernesto de Martino a Viggiano, approfondisce il concetto di esperienza e l'importanza del corpo del ricercatore che da osservatore, nel corso degli anni, diventa egli stesso pellegrino.
20-apr-2017
Pellegrinaggio; Madonna di Viggiano; Lucania; ex voto; petrolio
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