L’intento del presente contributo è quello di esplorare, sulla scorta delle acquisizioni teoriche della filosofia della tecnica classica della prima metà del Novecento, alcuni aspetti del movimento di pensiero che da qualche decennio viene indicato con l’etichetta quanto mai ambigua e controversa di post-human, al fine di mostrare come, in un epoca in cui la tecnica diviene la forma pervasiva e totalizzante di ogni nostra modalità esistenziale, i contorni dell’identità di genere rischino di sfumare in un’inquietante indistinzione ed indifferenza da interpretare non soltanto attraverso l’elaborazione psicologica o psicopatologica del fenomeno della disforia di genere, ma in modo più radicale come vera e propria trasmutazione antropologica dell’umano. In tale contesto la corporeità e la sua demarcazione sessuale risultano il luogo in cui in modo paradigmatico si concentrano le dinamiche tecniche di coniugazione tra natura e cultura, biologico e artificiale e si rivela la loro potenza decostruttiva rispetto alle tradizionali partizioni di genere.

Tecnica, post-umano e identità di genere

Sandro Gorgone
2017-01-01

Abstract

L’intento del presente contributo è quello di esplorare, sulla scorta delle acquisizioni teoriche della filosofia della tecnica classica della prima metà del Novecento, alcuni aspetti del movimento di pensiero che da qualche decennio viene indicato con l’etichetta quanto mai ambigua e controversa di post-human, al fine di mostrare come, in un epoca in cui la tecnica diviene la forma pervasiva e totalizzante di ogni nostra modalità esistenziale, i contorni dell’identità di genere rischino di sfumare in un’inquietante indistinzione ed indifferenza da interpretare non soltanto attraverso l’elaborazione psicologica o psicopatologica del fenomeno della disforia di genere, ma in modo più radicale come vera e propria trasmutazione antropologica dell’umano. In tale contesto la corporeità e la sua demarcazione sessuale risultano il luogo in cui in modo paradigmatico si concentrano le dinamiche tecniche di coniugazione tra natura e cultura, biologico e artificiale e si rivela la loro potenza decostruttiva rispetto alle tradizionali partizioni di genere.
2017
978-88-498-5288-2
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