L’obiettivo generale della tesi di Dottorato è fornire un contributo per la comprensione dell’eziologia del deficit di attenzione verso gli stimoli sociali nei soggetti con Disturbo dello Spettro Autistico (Autism Spectrum Disorder). Una delle teorie di base a cui si fa riferimento per spiegare tali difficoltà è quella relativa al Deficit Aspecifico di Attenzione Visiva presente sin dalle prime fasi di elaborazione dello stimolo visivo. Secondo questa teoria, tale deficit non è causato da differenze nell’esplorazione visiva degli stimoli sociali, bensì dalle prime difficoltà generali nel controllo dell’attenzione visiva. Tra le variabili che potrebbero determinare il deficit di attenzione visiva, in questa ricerca è stata presa in considerazione la complessità (geometrica e percettiva). Per verificare questa ipotesi, sono stati condotti due studi sperimentali che hanno indagato rispettivamente l’esplorazione visiva e la memoria di riconoscimento dei soggetti con ASD verso due categorie di stimoli: figure geometriche (“Attenzione e memoria di riconoscimento di figure geometriche semplici e complesse nei soggetti autistici: uno studio di eye-tracking”) e immagini (Attenzione e memoria di riconoscimento di immagini semplici e complesse nei soggetti autistici: uno studio di eye-tracking). Sulla base dei risultati ottenuti, è emerso che il deficit di orientamento verso gli stimoli sociali non dipende né dalla complessità degli stimoli (geometrica vs percettiva) né dalla categoria di stimolo (figure geometriche vs immagini), bensì da un deficit aspecifico di attenzione visiva presente sin dalle prime fasi di elaborazione dello stimolo.

Un contributo alla comprensione dell'eziologia del deficit di attenzione nei soggetti con Disturbo dello Spettro Autistico

CARROZZA, CRISTINA
2017-12-13

Abstract

L’obiettivo generale della tesi di Dottorato è fornire un contributo per la comprensione dell’eziologia del deficit di attenzione verso gli stimoli sociali nei soggetti con Disturbo dello Spettro Autistico (Autism Spectrum Disorder). Una delle teorie di base a cui si fa riferimento per spiegare tali difficoltà è quella relativa al Deficit Aspecifico di Attenzione Visiva presente sin dalle prime fasi di elaborazione dello stimolo visivo. Secondo questa teoria, tale deficit non è causato da differenze nell’esplorazione visiva degli stimoli sociali, bensì dalle prime difficoltà generali nel controllo dell’attenzione visiva. Tra le variabili che potrebbero determinare il deficit di attenzione visiva, in questa ricerca è stata presa in considerazione la complessità (geometrica e percettiva). Per verificare questa ipotesi, sono stati condotti due studi sperimentali che hanno indagato rispettivamente l’esplorazione visiva e la memoria di riconoscimento dei soggetti con ASD verso due categorie di stimoli: figure geometriche (“Attenzione e memoria di riconoscimento di figure geometriche semplici e complesse nei soggetti autistici: uno studio di eye-tracking”) e immagini (Attenzione e memoria di riconoscimento di immagini semplici e complesse nei soggetti autistici: uno studio di eye-tracking). Sulla base dei risultati ottenuti, è emerso che il deficit di orientamento verso gli stimoli sociali non dipende né dalla complessità degli stimoli (geometrica vs percettiva) né dalla categoria di stimolo (figure geometriche vs immagini), bensì da un deficit aspecifico di attenzione visiva presente sin dalle prime fasi di elaborazione dello stimolo.
13-dic-2017
autismo, deficit di attenzione, complessità geometrica, complessità percettiva, figure geometriche, immagini, stimoli sociali e stimoli non sociali
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