SUSCETTIBILITÀ AL MORBILLO TRA GLI OPERATORI SANITARI IN UN OSPEDALE DELL’ITALIA MERIDIONALE Calimeri S. , La Fauci V., Squeri R., Lo Giudice D. Università degli Studi ~ Messina ~ Italy INTRODUZIONE: Il morbillo ha ancora oggi in Italia un elevato impatto sulla salute della popolazione e, pertanto, richiede un forte impegno nell’ambito della prevenzione a livello nazionale. Dall’inizio del 2013 fino al 31 dicembre 2016 in Italia, sono stati segnalati 5078 casi di morbillo di cui 2258 nel 2013, 1696 nel 2014, 258 nel 2015 e 866 nel 2016, mentre 4.328 casi e 3 decessi sono stati registrati dall’inizio dell’anno. L’88% dei soggetti colpiti non era vaccinata ed aveva un’età mediana di 27 anni, il 7% era rappresentato da operatori sanitari. Oltre che in Italia, focolai di morbillo sono stati segnalati anche in altri Paesi dell’EU riportando un elevato numero di casi e una rapida propagazione della malattia anche in ambito nosocomiale tra pazienti e personale sanitario. Obiettivo dello studio è valutare la prevalenza del morbillo in un gruppo di operatori sanitari che lavorano presso un ospedale universitario del sud Italia per sensibilizzare i non immuni a vaccinarsi al fine di proteggere se stessi ed i pazienti. MATERIALI E METODI: E’ stato condotto uno studio epidemiologico retrospettivo su 270 operatori sanitari, ottenendo informazioni quali età, sesso, area di servizio, stato di occupazione. La ricerca di IgG anti-morbillo è stata effettuata mediante test immunoenzimatico. RISULTATI: Dei 270 operatori sanitari, l’80% presentavano positività anticorpale nei confronti del morbillo. I dati sono stati analizzati in base all’età, al sesso, al tipo di qualifica ospedaliera. La percentuale più elevata di soggetti immuni aveva un’età >55 anni. Non sono state riscontrate differenze significative tra i maschi e le femmine. Gli infermieri hanno avuto la più alta prevalenza dell’immunità. CONCLUSIONI: Nonostante i risultati evidenziano che la maggior parte degli Operatori sanitari sono immuni al morbillo, il 20 % di suscettibili rappresenta sicuramente un rischio per la diffusione della malattia tra operatori e pazienti. La vaccinazione e l’attività di controllo dei casi sospetti, soprattutto in contesti comunitari, quale l’ambiente ospedaliero, rappresentano le principali misure per prevenire la trasmissione e la diffusione della malattia. Inoltre, per aumentare il tasso di adesione alla vaccinazione negli operatori sanitari suscettibili proponiamo interventi di tipo educazionale e promozionale.
SUSCETTIBILITÀ AL MORBILLO TRA GLI OPERATORI SANITARI IN UN OSPEDALE DELL’ITALIA MERIDIONALE
Calimeri S.;La Fauci V.;Squeri R.;Lo Giudice D.
2017-01-01
Abstract
SUSCETTIBILITÀ AL MORBILLO TRA GLI OPERATORI SANITARI IN UN OSPEDALE DELL’ITALIA MERIDIONALE Calimeri S. , La Fauci V., Squeri R., Lo Giudice D. Università degli Studi ~ Messina ~ Italy INTRODUZIONE: Il morbillo ha ancora oggi in Italia un elevato impatto sulla salute della popolazione e, pertanto, richiede un forte impegno nell’ambito della prevenzione a livello nazionale. Dall’inizio del 2013 fino al 31 dicembre 2016 in Italia, sono stati segnalati 5078 casi di morbillo di cui 2258 nel 2013, 1696 nel 2014, 258 nel 2015 e 866 nel 2016, mentre 4.328 casi e 3 decessi sono stati registrati dall’inizio dell’anno. L’88% dei soggetti colpiti non era vaccinata ed aveva un’età mediana di 27 anni, il 7% era rappresentato da operatori sanitari. Oltre che in Italia, focolai di morbillo sono stati segnalati anche in altri Paesi dell’EU riportando un elevato numero di casi e una rapida propagazione della malattia anche in ambito nosocomiale tra pazienti e personale sanitario. Obiettivo dello studio è valutare la prevalenza del morbillo in un gruppo di operatori sanitari che lavorano presso un ospedale universitario del sud Italia per sensibilizzare i non immuni a vaccinarsi al fine di proteggere se stessi ed i pazienti. MATERIALI E METODI: E’ stato condotto uno studio epidemiologico retrospettivo su 270 operatori sanitari, ottenendo informazioni quali età, sesso, area di servizio, stato di occupazione. La ricerca di IgG anti-morbillo è stata effettuata mediante test immunoenzimatico. RISULTATI: Dei 270 operatori sanitari, l’80% presentavano positività anticorpale nei confronti del morbillo. I dati sono stati analizzati in base all’età, al sesso, al tipo di qualifica ospedaliera. La percentuale più elevata di soggetti immuni aveva un’età >55 anni. Non sono state riscontrate differenze significative tra i maschi e le femmine. Gli infermieri hanno avuto la più alta prevalenza dell’immunità. CONCLUSIONI: Nonostante i risultati evidenziano che la maggior parte degli Operatori sanitari sono immuni al morbillo, il 20 % di suscettibili rappresenta sicuramente un rischio per la diffusione della malattia tra operatori e pazienti. La vaccinazione e l’attività di controllo dei casi sospetti, soprattutto in contesti comunitari, quale l’ambiente ospedaliero, rappresentano le principali misure per prevenire la trasmissione e la diffusione della malattia. Inoltre, per aumentare il tasso di adesione alla vaccinazione negli operatori sanitari suscettibili proponiamo interventi di tipo educazionale e promozionale.Pubblicazioni consigliate
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