I due saggi che danno corpo a questo libro si propongono di gettare nuova luce sul significato di Caporetto nella storia d'Italia, e su un dibattito intellettuale e letterario attorno alla Grande Guerra che ha avuto pochi eguali negli altri Paesi europei. Muovendo dall'opera di Curzio Malaparte, scrittore e combattente volontario, Maria Stella Barberi riflette sul "riscatto dei fanti" - o dei santi maledetti - così come esso si configura da Viva Caporetto! fino a Kaputt e a Mamma marcia, i romanzi della seconda guerra mondiale. Giuseppe Fornari approfondisce invece - attraverso alcuni esempli di memorialista italiana e austriaca - il senso del mito di Caporetto, nel rapporto con il reale svolgimento dei fatti e con le dinamiche collettive che li animarono. In entrami i saggi, letteratura, storia e memorialista vengono quindi convocate per ridare voce e dignità ai fanti di Caporetto, che una persistente leggenda nera continua ingiustamente a denunciare come disertori, e per rievocare un'Europa dilaniata allora nelle sue molte patrie, e oggi al contrario svuotata dal suo non riuscire ad essere un'unica patria. A emergere è una meditazione diversificata eppure concorde sulla Grande Guerra quale tragedia italiana ed europea.
Il riscatto dei fanti. Caporetto fra letteratura, storia e memorialistica
Barberi, Maria StellaPrimo
;
2018-01-01
Abstract
I due saggi che danno corpo a questo libro si propongono di gettare nuova luce sul significato di Caporetto nella storia d'Italia, e su un dibattito intellettuale e letterario attorno alla Grande Guerra che ha avuto pochi eguali negli altri Paesi europei. Muovendo dall'opera di Curzio Malaparte, scrittore e combattente volontario, Maria Stella Barberi riflette sul "riscatto dei fanti" - o dei santi maledetti - così come esso si configura da Viva Caporetto! fino a Kaputt e a Mamma marcia, i romanzi della seconda guerra mondiale. Giuseppe Fornari approfondisce invece - attraverso alcuni esempli di memorialista italiana e austriaca - il senso del mito di Caporetto, nel rapporto con il reale svolgimento dei fatti e con le dinamiche collettive che li animarono. In entrami i saggi, letteratura, storia e memorialista vengono quindi convocate per ridare voce e dignità ai fanti di Caporetto, che una persistente leggenda nera continua ingiustamente a denunciare come disertori, e per rievocare un'Europa dilaniata allora nelle sue molte patrie, e oggi al contrario svuotata dal suo non riuscire ad essere un'unica patria. A emergere è una meditazione diversificata eppure concorde sulla Grande Guerra quale tragedia italiana ed europea.File | Dimensione | Formato | |
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