I deficit socio-comunicativi nel Disturbo dello Spettro Autistico (ASD; DSM 5, APA) sono collegati alla difficoltà di attribuire stati mentali a sé e ad altri e di rispondervi con emozioni appropriate (Sucksmith et al., 2013). Gli studi evidenziano le difficoltà per tali soggetti di interpretare le emozioni altrui e di esprimere le proprie emozioni attraverso l’espressione facciale (Klin et al., 1999). La letteratura sottolinea come l’uso dei Robot nel ruolo di mediatori sociali (Dautenhahn, 2006), per sviluppare abilità relazionali in tali soggetti, appaia promettente: i soggetti con ASD presentano una maggiore comprensione del mondo fisico e una deficitaria comprensione del mondo sociale; sono più responsivi a feedback, anche di tipo sociale, quando è coinvolta la tecnologia (Hozonoff, 1995); sono maggiormente coinvolti nel trattamento quando questo include componenti elettroniche e robotiche (Robins, Dautenhan, Dubowski, 2006). Obiettivo dello studio è valutare l’efficacia di un intervento, mediato da un Robot umanoide, volto alla produzione facciale di quattro emozioni di base (felicità, tristezza, paura, rabbia) in un soggetto ASD-HF. Metodo. Partecipante: Un bambino con ASD- Livello 1, età cronologica: 6 anni, 4 mesi (Punteggi nelle scale Griffith: locomotorio 111; personale/sociale 104; linguaggio 96; coordinazione oculomanuale 118; performance 126; ragionamento pratico 99). Strumento: Robot umanoide Zeno (Robokind TM) in grado di produrre le espressioni facciali delle emozioni di base e di riconoscerle (Palestra et al., 2016). Procedura: L’intervento ha previsto un disegno longitudinale articolato in tre fasi di rilevazione. Ogni fase di rilevazione è costituita da un pre-test e un post test di produzione facciale delle emozioni di base e una fase di training (ABA) attraverso l’ausilio del Robot Zeno. Il training prevede 4 sessioni e in ciascuna di esse le emozioni sono presentate, in ordine controbilanciato, 5 volte. Al bambino viene richiesto dal Robot Zeno di riprodurre l’espressione facciale da lui stesso prodotta, senza che ciò implichi il vissuto emotivo connesso alla specifica emozione. Il robot usa rinforzi positivi per le risposte corrette e richiami, in caso di distrazione. Risultati. Il test C (Young, 1941), un test statistico per la ricerca su casi singoli, è stato utilizzato per valutare gli effetti del training considerando ogni singola emozione. Per quanto riguarda la felicità, il bambino raggiunge il tetto durante la prima sessione ABA e mantiene lo stesso punteggio fino all’ultima sessione di somministrazione. Per tale ragione, nessuna analisi è stata applicata. Per quanto riguarda le altre emozioni, emerge che l’intervento produce sempre degli effetti significativi: sulla tristezza, Z(12) = 4.02, p < 0.05; sulla paura Z(12) = 3.47, p<.05; sulla rabbia, Z(12) =5.1, p<.05Conclusioni. L’intervento ha consentito di coinvolgere positivamente il bambino con ASD. I risultati evidenziano l’efficacia dell’intervento per la produzione facciale delle emozioni negative del bambino con ASD. L’uso dell’intervento mediato da un robot umanoide sembra quindi promettente nell’ottica di favorire non solo i processi imitativi, ma anche nel promuovere la capacità di riproduzione facciale delle emozioni di base.

Un intervento sulla produzione delle emozioni di base mediato da un robot: analisi di un caso di un soggetto con disturbo dello spettro autistico-HF

Fabio R. A.
2017-01-01

Abstract

I deficit socio-comunicativi nel Disturbo dello Spettro Autistico (ASD; DSM 5, APA) sono collegati alla difficoltà di attribuire stati mentali a sé e ad altri e di rispondervi con emozioni appropriate (Sucksmith et al., 2013). Gli studi evidenziano le difficoltà per tali soggetti di interpretare le emozioni altrui e di esprimere le proprie emozioni attraverso l’espressione facciale (Klin et al., 1999). La letteratura sottolinea come l’uso dei Robot nel ruolo di mediatori sociali (Dautenhahn, 2006), per sviluppare abilità relazionali in tali soggetti, appaia promettente: i soggetti con ASD presentano una maggiore comprensione del mondo fisico e una deficitaria comprensione del mondo sociale; sono più responsivi a feedback, anche di tipo sociale, quando è coinvolta la tecnologia (Hozonoff, 1995); sono maggiormente coinvolti nel trattamento quando questo include componenti elettroniche e robotiche (Robins, Dautenhan, Dubowski, 2006). Obiettivo dello studio è valutare l’efficacia di un intervento, mediato da un Robot umanoide, volto alla produzione facciale di quattro emozioni di base (felicità, tristezza, paura, rabbia) in un soggetto ASD-HF. Metodo. Partecipante: Un bambino con ASD- Livello 1, età cronologica: 6 anni, 4 mesi (Punteggi nelle scale Griffith: locomotorio 111; personale/sociale 104; linguaggio 96; coordinazione oculomanuale 118; performance 126; ragionamento pratico 99). Strumento: Robot umanoide Zeno (Robokind TM) in grado di produrre le espressioni facciali delle emozioni di base e di riconoscerle (Palestra et al., 2016). Procedura: L’intervento ha previsto un disegno longitudinale articolato in tre fasi di rilevazione. Ogni fase di rilevazione è costituita da un pre-test e un post test di produzione facciale delle emozioni di base e una fase di training (ABA) attraverso l’ausilio del Robot Zeno. Il training prevede 4 sessioni e in ciascuna di esse le emozioni sono presentate, in ordine controbilanciato, 5 volte. Al bambino viene richiesto dal Robot Zeno di riprodurre l’espressione facciale da lui stesso prodotta, senza che ciò implichi il vissuto emotivo connesso alla specifica emozione. Il robot usa rinforzi positivi per le risposte corrette e richiami, in caso di distrazione. Risultati. Il test C (Young, 1941), un test statistico per la ricerca su casi singoli, è stato utilizzato per valutare gli effetti del training considerando ogni singola emozione. Per quanto riguarda la felicità, il bambino raggiunge il tetto durante la prima sessione ABA e mantiene lo stesso punteggio fino all’ultima sessione di somministrazione. Per tale ragione, nessuna analisi è stata applicata. Per quanto riguarda le altre emozioni, emerge che l’intervento produce sempre degli effetti significativi: sulla tristezza, Z(12) = 4.02, p < 0.05; sulla paura Z(12) = 3.47, p<.05; sulla rabbia, Z(12) =5.1, p<.05Conclusioni. L’intervento ha consentito di coinvolgere positivamente il bambino con ASD. I risultati evidenziano l’efficacia dell’intervento per la produzione facciale delle emozioni negative del bambino con ASD. L’uso dell’intervento mediato da un robot umanoide sembra quindi promettente nell’ottica di favorire non solo i processi imitativi, ma anche nel promuovere la capacità di riproduzione facciale delle emozioni di base.
2017
978886531-462-3
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