Nei disturbi dello spettro autistico (DSA) i deficit nelle abilità sociali e comunicative si associano a difficoltà di regolazione emotiva (Berkovitz et al., 2016). Quest’ultima si manifesta con livelli significativamente più elevati di emozioni negative (come la rabbia) che i bambini mostrano rispetto ai coetanei con sviluppo tipico e con altre disabilità (Samson et al., 2015). Dagli studi evolutivi emerge che le reazioni del genitore non empatiche (come punire o minimizzare) sono associate nei figli a evitamento e eccessi di rabbia; quelle supportive (coping e incoraggiare l’espressione delle emozioni) ad adeguate abilità di regolazione emotiva (Eisenberg et al., 1996). Tuttavia sono poche le ricerche con bambini con DSA. Il primo obiettivo della ricerca è confrontare il coping alle emozioni negative in genitori di bambini con DSA vs. con sviluppo tipico. Il secondo obiettivo è valutare il ruolo dell’empatia del genitore che, in gruppi non clinici, è risultata correlata con le reazioni supportive (Bryant, 1987). Ci si è chiesti se un’influenza simile possa essere ipotizzata nei genitori dei bambini con autismo, dal momento che studi con DSA evidenziano minori abilità empatiche nei loro genitori (Sucksmith et al., 2013). Metodo La Coping with Children’s Negative Emotion Scale (CCNES; Fabes et al., 1990; Mirabile, 2015) è stata proposta ai genitori del gruppo DSA (n=18) e di un gruppo non clinico (n= 25) equivalente per età dei figli (3-12 anni). La CCNES classifica le risposte del genitore a episodi in cui il bambino manifesta uno stato emozionale negativo (ad es., paura o rabbia) come supportive (expressive encouragement, emotion- e problem focused) e non supportive (punitive, minimization, distress, ignoring). L’Empathy quotient (EQ; Baron-Cohen et al., 2004) è stato utilizzato per misurare l’empatia dei genitori; l’ADOS per valutare la gravità dell’autismo (Lord et al., 2002). Risultati: i genitori di bambini con DSA mostrano una preferenza per il coping supportivo (emotion-focused e problem-focused) e rispetto ai genitori del gruppo di confronto ottengono punteggi più bassi nella minimizzazione. Il quoziente di empatia (EQ) non differenzia i genitori (DSA vs. autismo); tuttavia solo nel gruppo non clinico l’empatia correla positivamente con il coping supportivo. Il coping nel gruppo DSA, invece, risulta maggiormente influenzato dal profilo del figlio con una correlazione negativa tra sintomi dell’autismo (ADOS) e strategie problem focused. Conclusioni. I dati lasciano supporre che i genitori dei bambini con DSA, pur sperimentando frequentemente le emozioni negative dei loro figli, mostrino adeguate competenze empatiche e imparino come modulare il proprio stress e a reagire con comportamenti supportivi. Ai fini dell’intervento, il parenting supportivo può migliorare l’efficacia dei programmi per lo sviluppo delle competenze socio-emotive e l’autoregolazione dei bambini con DSA.

Empatia e coping alle emozioni negative in genitori di bambini con disturbo dello spettro autistico

Benedetto Loredana;Gagliano Antonella;Germanò Eva
2017-01-01

Abstract

Nei disturbi dello spettro autistico (DSA) i deficit nelle abilità sociali e comunicative si associano a difficoltà di regolazione emotiva (Berkovitz et al., 2016). Quest’ultima si manifesta con livelli significativamente più elevati di emozioni negative (come la rabbia) che i bambini mostrano rispetto ai coetanei con sviluppo tipico e con altre disabilità (Samson et al., 2015). Dagli studi evolutivi emerge che le reazioni del genitore non empatiche (come punire o minimizzare) sono associate nei figli a evitamento e eccessi di rabbia; quelle supportive (coping e incoraggiare l’espressione delle emozioni) ad adeguate abilità di regolazione emotiva (Eisenberg et al., 1996). Tuttavia sono poche le ricerche con bambini con DSA. Il primo obiettivo della ricerca è confrontare il coping alle emozioni negative in genitori di bambini con DSA vs. con sviluppo tipico. Il secondo obiettivo è valutare il ruolo dell’empatia del genitore che, in gruppi non clinici, è risultata correlata con le reazioni supportive (Bryant, 1987). Ci si è chiesti se un’influenza simile possa essere ipotizzata nei genitori dei bambini con autismo, dal momento che studi con DSA evidenziano minori abilità empatiche nei loro genitori (Sucksmith et al., 2013). Metodo La Coping with Children’s Negative Emotion Scale (CCNES; Fabes et al., 1990; Mirabile, 2015) è stata proposta ai genitori del gruppo DSA (n=18) e di un gruppo non clinico (n= 25) equivalente per età dei figli (3-12 anni). La CCNES classifica le risposte del genitore a episodi in cui il bambino manifesta uno stato emozionale negativo (ad es., paura o rabbia) come supportive (expressive encouragement, emotion- e problem focused) e non supportive (punitive, minimization, distress, ignoring). L’Empathy quotient (EQ; Baron-Cohen et al., 2004) è stato utilizzato per misurare l’empatia dei genitori; l’ADOS per valutare la gravità dell’autismo (Lord et al., 2002). Risultati: i genitori di bambini con DSA mostrano una preferenza per il coping supportivo (emotion-focused e problem-focused) e rispetto ai genitori del gruppo di confronto ottengono punteggi più bassi nella minimizzazione. Il quoziente di empatia (EQ) non differenzia i genitori (DSA vs. autismo); tuttavia solo nel gruppo non clinico l’empatia correla positivamente con il coping supportivo. Il coping nel gruppo DSA, invece, risulta maggiormente influenzato dal profilo del figlio con una correlazione negativa tra sintomi dell’autismo (ADOS) e strategie problem focused. Conclusioni. I dati lasciano supporre che i genitori dei bambini con DSA, pur sperimentando frequentemente le emozioni negative dei loro figli, mostrino adeguate competenze empatiche e imparino come modulare il proprio stress e a reagire con comportamenti supportivi. Ai fini dell’intervento, il parenting supportivo può migliorare l’efficacia dei programmi per lo sviluppo delle competenze socio-emotive e l’autoregolazione dei bambini con DSA.
2017
978886531-462-3
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