L’indagine muove dalla notizia di Plutarco (Thes. 25,3) su una monetazione col tipo del bue realizzata in Atene da Teseo. Per la paternità di questa tradizione si profila una provenienza da Filocoro, la cui equazione γλαὺξ/τετράδραχμον è attestata nel medesimo scolio agli Uccelli in cui si ricordano i precedenti didrammi caratterizzati dal bue; l’analogia didracmo/bue approda poi in Polluce (Onom. 9, 60) ed una traccia della sua circolazione carsica filtra nell’espressione proverbiale di Zenobio “bue sulla lingua”( (Prov. 2,70). Riguardo al contesto storico in cui si attribuì a Teseo il primato nell’emissione monetale deve essere considerata nevralgica la temperie dell’Atene di VI sec. a.C., con Solone e, soprattutto, con la cinquantennale tirannide pisistratide. In un’Attica, densa di ghene rissosi dai valori competitivi e investita dalla prima esperienza monetale con le cosiddette Wappenmünzen, la silhouette originaria di Teseo si elevò a quella di padre fondatore di un territorio politicamente centralizzato in Atene, di eroe culturale fondatore di agoni e feste, di primo ‘regolatore’ cui attribuire consapevolezza del valore politico della metrologia e della scrittura per disposizioni di interesse pubblico, di precursore in campo economico e monetale. Decisivo, in questa direzione, l’operato di Ippia (al quale nell’Economico è attribuita una manovra di ritiro e riemissione di nomisma con altro charakter: 2,2,4b) e di Ipparco (ideatore delle staffette poetiche introdotte nelle Panatenee e 'indottrinatore' civico-filosofico tramite le erme da lui fatte disseminare per i villaggi dell’Attica: Ps.Plato Hipparch. 228d-229b).
Dal "bue" alla "civetta". Riverberi di un percorso politico e culturale
RACCUIA Carmela
2017-01-01
Abstract
L’indagine muove dalla notizia di Plutarco (Thes. 25,3) su una monetazione col tipo del bue realizzata in Atene da Teseo. Per la paternità di questa tradizione si profila una provenienza da Filocoro, la cui equazione γλαὺξ/τετράδραχμον è attestata nel medesimo scolio agli Uccelli in cui si ricordano i precedenti didrammi caratterizzati dal bue; l’analogia didracmo/bue approda poi in Polluce (Onom. 9, 60) ed una traccia della sua circolazione carsica filtra nell’espressione proverbiale di Zenobio “bue sulla lingua”( (Prov. 2,70). Riguardo al contesto storico in cui si attribuì a Teseo il primato nell’emissione monetale deve essere considerata nevralgica la temperie dell’Atene di VI sec. a.C., con Solone e, soprattutto, con la cinquantennale tirannide pisistratide. In un’Attica, densa di ghene rissosi dai valori competitivi e investita dalla prima esperienza monetale con le cosiddette Wappenmünzen, la silhouette originaria di Teseo si elevò a quella di padre fondatore di un territorio politicamente centralizzato in Atene, di eroe culturale fondatore di agoni e feste, di primo ‘regolatore’ cui attribuire consapevolezza del valore politico della metrologia e della scrittura per disposizioni di interesse pubblico, di precursore in campo economico e monetale. Decisivo, in questa direzione, l’operato di Ippia (al quale nell’Economico è attribuita una manovra di ritiro e riemissione di nomisma con altro charakter: 2,2,4b) e di Ipparco (ideatore delle staffette poetiche introdotte nelle Panatenee e 'indottrinatore' civico-filosofico tramite le erme da lui fatte disseminare per i villaggi dell’Attica: Ps.Plato Hipparch. 228d-229b).Pubblicazioni consigliate
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