In un fascicolo custodito nell’Archivio di Casa Pascoli a Castelvecchio, databile all’anno 1882, si conserva sotto il titolo "Tiberio poppante" una redazione in doppi settenari inedita del poema "Tiberio", pubblicato per la prima volta sul «Marzocco» il 5 luglio 1896 (con errata corrige nel numero successivo) ed entrato nel sistema dei Conviviali con la princeps del 1904. In questo ampio arco di tempo si collocano variamente ‘promemoria’ o elenchi di titoli manoscritti e stesure autografe che da un lato documentano il progressivo delinearsi della raccolta e indicano chiaramente la posizione di "Tiberio" in essa, dall’altro testimoniano il lungo lavorio delle varianti. Il contributo circostanzia e inquadra storicamente la prima redazione del testo nella temperie felsinea degli anni universitari del Pascoli improntata al gusto e all’arte carducciana e segue le tante labili tracce del poema fino all’ultima stesura autografa e al testo licenziato prima su rivista quale munus nuziale, poi per la prima edizione dei Conviviali.
Tiberio poppante e la lunga storia di un Conviviale, in Pascoli e le vie della tradizione. Atti del convegno internazionale di studi (Messina, 3-5 dicembre 2012), Messina 2017
GALATA' FRANCESCO
2017-01-01
Abstract
In un fascicolo custodito nell’Archivio di Casa Pascoli a Castelvecchio, databile all’anno 1882, si conserva sotto il titolo "Tiberio poppante" una redazione in doppi settenari inedita del poema "Tiberio", pubblicato per la prima volta sul «Marzocco» il 5 luglio 1896 (con errata corrige nel numero successivo) ed entrato nel sistema dei Conviviali con la princeps del 1904. In questo ampio arco di tempo si collocano variamente ‘promemoria’ o elenchi di titoli manoscritti e stesure autografe che da un lato documentano il progressivo delinearsi della raccolta e indicano chiaramente la posizione di "Tiberio" in essa, dall’altro testimoniano il lungo lavorio delle varianti. Il contributo circostanzia e inquadra storicamente la prima redazione del testo nella temperie felsinea degli anni universitari del Pascoli improntata al gusto e all’arte carducciana e segue le tante labili tracce del poema fino all’ultima stesura autografa e al testo licenziato prima su rivista quale munus nuziale, poi per la prima edizione dei Conviviali.Pubblicazioni consigliate
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