Nel presente lavoro si affronta una duplice problematica. Innanzitutto, viene analizzato il concetto di errore di fatto revocatorio ex art. 395, n. 4, c.p.c., che sussiste quando il giudice suppone, con evidente errore di percezione e non di giudizio, l’inesistenza di un fatto o l’esistenza di un fatto che dagli atti viceversa risulta incontrovertibilmente esistente o inesistente; la sua caratteristica consiste dunque nel risultare da un raffronto tra due rappresentazioni antitetiche del medesimo oggetto, l’una contenuta nella sentenza, l’altra risultante dagli atti e documenti del processo. Per condurre alla revocazione della decisione, si evidenzia come debba in ogni caso sussistere un vero e proprio nesso di causalità tra motivo e sentenza. La seconda problematica concerne il caso di sentenza di legittimità fondata su differenti rationes decidendi, l’una viziata – nel caso di specie, da errore di fatto – l’altra immune dal vizio, e si conclude per l’inammissibilità del ricorso in revocazione. Infatti, l’eventuale accoglimento del ricorso non inciderebbe sulla ratio decidendi non viziata, per cui la sentenza impugnata resterebbe pur sempre fondata, del tutto legittimamente, su di essa.
Errore di fatto e decisione fondata su distinte rationes decidendi
colli vignarelli
Writing – Review & Editing
2017-01-01
Abstract
Nel presente lavoro si affronta una duplice problematica. Innanzitutto, viene analizzato il concetto di errore di fatto revocatorio ex art. 395, n. 4, c.p.c., che sussiste quando il giudice suppone, con evidente errore di percezione e non di giudizio, l’inesistenza di un fatto o l’esistenza di un fatto che dagli atti viceversa risulta incontrovertibilmente esistente o inesistente; la sua caratteristica consiste dunque nel risultare da un raffronto tra due rappresentazioni antitetiche del medesimo oggetto, l’una contenuta nella sentenza, l’altra risultante dagli atti e documenti del processo. Per condurre alla revocazione della decisione, si evidenzia come debba in ogni caso sussistere un vero e proprio nesso di causalità tra motivo e sentenza. La seconda problematica concerne il caso di sentenza di legittimità fondata su differenti rationes decidendi, l’una viziata – nel caso di specie, da errore di fatto – l’altra immune dal vizio, e si conclude per l’inammissibilità del ricorso in revocazione. Infatti, l’eventuale accoglimento del ricorso non inciderebbe sulla ratio decidendi non viziata, per cui la sentenza impugnata resterebbe pur sempre fondata, del tutto legittimamente, su di essa.File | Dimensione | Formato | |
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