Gli inibitori della integrasi (INSTI) costituiscono la classe più innovativa tra i farmaci antiretrovirali. Le più recenti linee-guida di terapia antiretrovirale identificano questo gruppo di farmaci come la classe di riferimento tra i regimi raccomandati per i pazienti naives. Dolutegravir (DTG) è l’ultima molecola appartenente a questa classe apparsa nell’arena clinica. Dolutegravir ha dimostrato una notevole efficacia ed un buon profilo di safety. Una criticità emersa nei trials che hanno portato alla registrazione di questo farmaco è la possibile interferenza con la funzionalità renale: tutti gli studi condotti hanno mostrato un incremento della creatinina e quindi anche una riduzione del filtrato glomerulare stimato (eGFR). L’effetto sui valori di creatinemia è da mettere in relazione alla capacità di dolutegravir di interagire con alcuni trasportatori presenti a livello della cellula tubulare renale e non e’ perciò da considerarsi effettiva espressione di un reale danno renale.
Variazione del filtrato glomerulare e tossicità renale in pazienti trattati con regimi contenenti Dolutegravir, arruolati nella coorte SCOLTA
Pellicanò Giovanni
;
2016-01-01
Abstract
Gli inibitori della integrasi (INSTI) costituiscono la classe più innovativa tra i farmaci antiretrovirali. Le più recenti linee-guida di terapia antiretrovirale identificano questo gruppo di farmaci come la classe di riferimento tra i regimi raccomandati per i pazienti naives. Dolutegravir (DTG) è l’ultima molecola appartenente a questa classe apparsa nell’arena clinica. Dolutegravir ha dimostrato una notevole efficacia ed un buon profilo di safety. Una criticità emersa nei trials che hanno portato alla registrazione di questo farmaco è la possibile interferenza con la funzionalità renale: tutti gli studi condotti hanno mostrato un incremento della creatinina e quindi anche una riduzione del filtrato glomerulare stimato (eGFR). L’effetto sui valori di creatinemia è da mettere in relazione alla capacità di dolutegravir di interagire con alcuni trasportatori presenti a livello della cellula tubulare renale e non e’ perciò da considerarsi effettiva espressione di un reale danno renale.Pubblicazioni consigliate
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