Il saggio rilegge l'itinerario filosofico di Pietro Prini secondo la metafora, cara a Gabriel Marcel, del "viandante": una figura che in Prini sembra sdoppiarsi tra quella del "nomade" e quella del "pellegrino". La prevalenza della cifra del nomade, nei testi in cui il filosofo descrive il suo stesso pensiero, è oggetto di indagine e conduce a riflettere sull'identità di Prini filosofo cristiano: ancorato alla sua fede e al tempo stesso inquieto viandante sui sentieri della ragione. Da qui la suggestione di un pensiero nomade, che parli alle inquietudini del nostro tempo, aperto alle provocazioni del pensiero scientifico, alle sfide della tecnica moderna, innamorato del nuovo e quindi sempre "per via", ma che sia al tempo stesso capace di mantenere, come la metafora del bastone di alcune tribù nomadi, indica col suo stesso nome, "axis mundi", l'orientamento di senso. Un orientamento che il filosofo trova nella sua fede, e che spinge in ultimo ad un accostamento dell'iter filosofico di Prini con quello di un altro insigne filosofo cristiano del nostro tempo, Luigi Pareyson, mettendo a confronto i momenti culminanti, e più arditi, dei loro itinerari: l'ontologia semantica del primo e l'ontologia della libertà del secondo.
Axis mundi. Il pensiero nomade di Pietro Prini
Marianna Gensabella
2018-01-01
Abstract
Il saggio rilegge l'itinerario filosofico di Pietro Prini secondo la metafora, cara a Gabriel Marcel, del "viandante": una figura che in Prini sembra sdoppiarsi tra quella del "nomade" e quella del "pellegrino". La prevalenza della cifra del nomade, nei testi in cui il filosofo descrive il suo stesso pensiero, è oggetto di indagine e conduce a riflettere sull'identità di Prini filosofo cristiano: ancorato alla sua fede e al tempo stesso inquieto viandante sui sentieri della ragione. Da qui la suggestione di un pensiero nomade, che parli alle inquietudini del nostro tempo, aperto alle provocazioni del pensiero scientifico, alle sfide della tecnica moderna, innamorato del nuovo e quindi sempre "per via", ma che sia al tempo stesso capace di mantenere, come la metafora del bastone di alcune tribù nomadi, indica col suo stesso nome, "axis mundi", l'orientamento di senso. Un orientamento che il filosofo trova nella sua fede, e che spinge in ultimo ad un accostamento dell'iter filosofico di Prini con quello di un altro insigne filosofo cristiano del nostro tempo, Luigi Pareyson, mettendo a confronto i momenti culminanti, e più arditi, dei loro itinerari: l'ontologia semantica del primo e l'ontologia della libertà del secondo.File | Dimensione | Formato | |
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