Questo contributo è il risultato dello studio di speciazione di due bis-3-idrossi-4-piridinoni in soluzione acquosa e in presenza di cationi metallici bivalenti (Ca2+, Zn2+, Cu2+) e trivalenti (Al3+, Fe3+). Tali leganti sono derivati del Deferiprone e rappresentano un’ottima alternativa all’utilizzo della Deferossammina nella terapia chelante per la detossificazione da cationi metallici hard come Al3+ e Fe3+, poiché sono efficaci in condizioni fisiologiche e non presentano significativi effetti indesiderati.1 Lo studio delle loro proprietà acido-base è stato effettuato mediante spettrofotometria UV-Vis e spettrofluorimetria, in differenti condizioni sperimentali. Le costanti di protonazione determinate hanno mostrato un buon accordo tra le due tecniche analitiche utilizzate e con i dati già presenti in letteratura.2,3 La capacità complessante dei due leganti nei confronti dei cationi metallici è stata studiata mediante misure spettrofotometriche e potenziometriche a I = 0.15 mol L-1 in NaCl e a T = 298.15 K. I modelli di speciazione ottenuti sono caratterizzati da specie con differente stechiometria (MpLqHr). Le costanti di stabilità raffinate per la specie ML, non determinata nel caso delle interazioni con l’alluminio, seguono il trend: Fe3+ > Cu2+ > Ca2+ ≥ Zn2+. Infine è stata valutata la capacità sequestrante dei leganti nei confronti dei cationi metallici oggetto di studio, mediante la determinazione di un parametro empirico, il pL0.5, proposto in precedenza dal gruppo di ricerca4, che rappresenta la concentrazione totale di legante necessaria a sequestrare il 50% del catione metallico presente in tracce.

SPECIAZIONE DI BIS-3-IDROSSI-4-PIRIDINONI IN PRESENZA DI CATIONI METALLICI BIVALENTI E TRIVALENTI

Rosalia Maria Cigala;Francesco Crea;Concetta De Stefano;Anna Irto
;
Silvio Sammartano;
2017-01-01

Abstract

Questo contributo è il risultato dello studio di speciazione di due bis-3-idrossi-4-piridinoni in soluzione acquosa e in presenza di cationi metallici bivalenti (Ca2+, Zn2+, Cu2+) e trivalenti (Al3+, Fe3+). Tali leganti sono derivati del Deferiprone e rappresentano un’ottima alternativa all’utilizzo della Deferossammina nella terapia chelante per la detossificazione da cationi metallici hard come Al3+ e Fe3+, poiché sono efficaci in condizioni fisiologiche e non presentano significativi effetti indesiderati.1 Lo studio delle loro proprietà acido-base è stato effettuato mediante spettrofotometria UV-Vis e spettrofluorimetria, in differenti condizioni sperimentali. Le costanti di protonazione determinate hanno mostrato un buon accordo tra le due tecniche analitiche utilizzate e con i dati già presenti in letteratura.2,3 La capacità complessante dei due leganti nei confronti dei cationi metallici è stata studiata mediante misure spettrofotometriche e potenziometriche a I = 0.15 mol L-1 in NaCl e a T = 298.15 K. I modelli di speciazione ottenuti sono caratterizzati da specie con differente stechiometria (MpLqHr). Le costanti di stabilità raffinate per la specie ML, non determinata nel caso delle interazioni con l’alluminio, seguono il trend: Fe3+ > Cu2+ > Ca2+ ≥ Zn2+. Infine è stata valutata la capacità sequestrante dei leganti nei confronti dei cationi metallici oggetto di studio, mediante la determinazione di un parametro empirico, il pL0.5, proposto in precedenza dal gruppo di ricerca4, che rappresenta la concentrazione totale di legante necessaria a sequestrare il 50% del catione metallico presente in tracce.
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