L'obiettivo della presente ricerca è stato quello di esaminare il ruolo che alcuni comportamenti socialmente orientati, come il face scanning, svolgono nello sviluppo delle abilità percettivo-motorie che intervengono e consentono la progressiva acquisizione della capacità linguistica nel bambino, per poi effettuare una comparazione dello sviluppo ontogenetico di tali abilità nelle specie di primati non linguistici (in particolar modo scimpanzé, a noi prossimi fileticamente). Il metodo utilizzato è quello comparativo, che, applicato all’analisi anatomo-morfologica delle strutture ed etologica dei comportamenti, permette di distinguere le componenti omologhe, cioè condivise da due o più taxa per effetto di discendenza comune, da quelle apomorfe, cioè “nuove” e di pertinenza esclusivamente umana.o sviluppo della capacità linguistica sembra essere ontogeneticamente legato a una varietà di processi fortemente dipendenti da bias attentivi e percettivi che dispiegano il loro potenziale nelle forme di interazione sociale normalmente presenti nei contesti di percezione e produzione linguistica precoci. Il bambino inizia a costruire questa competenza integrando le informazioni percepite acusticamente e visivamente durante gli scambi socio-comunicativi che intercorrono con le figure accudenti nei primi mesi di vita. Anche altre specie di primati oltre l'uomo esibiscono le capacità percettive e “versioni” molto simili dei comportamenti socio-comunicativi che nella nostra specie intervengono nel processo di acquisizione linguistica. In questo contesto le precoci abilità di processamento dei volti dei bambini svolgono un ruolo privilegiato e fondamentale per la progressiva costruzione di questa capacità, innescando dinamiche sociali che gradualmente plasmano le loro abilità percettive, produttive e cognitive. Considerati complessivamente, questi dati indicano la presenza di una continuità filogenetica nei meccanismi che interessano la sfera socio-comunicativa mediata visivamente e audio-vocalmente, supportando un modello evoluzionistico dell'emergenza della facoltà linguistica di tipo multimodale, e non esclusivamente gestuale. Le differenze riscontrate a livello ontogenetico sembrano dipendere da variazioni nei tempi e nei tassi di crescita funzionali allo sviluppo delle forme di comunicazione facciale e audio-vocale specie-specifiche.

Cognizione sociale e linguaggio: il ruolo del processamento dei volti nello sviluppo sensori-motorio del bambino in relazione all'acquisizione della capacità linguistica

PULVIRENTI, GIULIANA
2018-11-20

Abstract

L'obiettivo della presente ricerca è stato quello di esaminare il ruolo che alcuni comportamenti socialmente orientati, come il face scanning, svolgono nello sviluppo delle abilità percettivo-motorie che intervengono e consentono la progressiva acquisizione della capacità linguistica nel bambino, per poi effettuare una comparazione dello sviluppo ontogenetico di tali abilità nelle specie di primati non linguistici (in particolar modo scimpanzé, a noi prossimi fileticamente). Il metodo utilizzato è quello comparativo, che, applicato all’analisi anatomo-morfologica delle strutture ed etologica dei comportamenti, permette di distinguere le componenti omologhe, cioè condivise da due o più taxa per effetto di discendenza comune, da quelle apomorfe, cioè “nuove” e di pertinenza esclusivamente umana.o sviluppo della capacità linguistica sembra essere ontogeneticamente legato a una varietà di processi fortemente dipendenti da bias attentivi e percettivi che dispiegano il loro potenziale nelle forme di interazione sociale normalmente presenti nei contesti di percezione e produzione linguistica precoci. Il bambino inizia a costruire questa competenza integrando le informazioni percepite acusticamente e visivamente durante gli scambi socio-comunicativi che intercorrono con le figure accudenti nei primi mesi di vita. Anche altre specie di primati oltre l'uomo esibiscono le capacità percettive e “versioni” molto simili dei comportamenti socio-comunicativi che nella nostra specie intervengono nel processo di acquisizione linguistica. In questo contesto le precoci abilità di processamento dei volti dei bambini svolgono un ruolo privilegiato e fondamentale per la progressiva costruzione di questa capacità, innescando dinamiche sociali che gradualmente plasmano le loro abilità percettive, produttive e cognitive. Considerati complessivamente, questi dati indicano la presenza di una continuità filogenetica nei meccanismi che interessano la sfera socio-comunicativa mediata visivamente e audio-vocalmente, supportando un modello evoluzionistico dell'emergenza della facoltà linguistica di tipo multimodale, e non esclusivamente gestuale. Le differenze riscontrate a livello ontogenetico sembrano dipendere da variazioni nei tempi e nei tassi di crescita funzionali allo sviluppo delle forme di comunicazione facciale e audio-vocale specie-specifiche.
20-nov-2018
linguaggio; ontogenesi; face processing; metodo comparativo; evoluzione; primati
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Descrizione: tesi di dottorato
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