In Opposta Direzione. Rifugiati italiani in Maghreb nel corso del XVIII secolo

Il saggio esamina le motivazioni alla base delle fughe verso le Reggenze barbaresche di Tripoli, Tunisi ed Algeri, nell'ultima fase del XVIII secolo, da parte di coloro (cadetti di famiglie aristocratiche, avventurieri, militari in cerca di fortuna, prostitute, tecnici e professionisti alla ricerca di maggiori guadagni), che per svariati motivi subiscono il fascino irresistibile delle "oasi proibite" del Levante. In particolare vengono prese in considerazione la cultura dell'emigrazione, gli amori liberi insieme alle droghe, bigamie, matrimoni misti ed apostasie, per concludere con il ruolo da protagonisti spesso raggiunto da questi ribelli e rifugiati come intermediari tra due mondi e l'importanza ricoperta all'epoca dalla lingua franca italiana.