Questo contributo è il risultato di uno studio di speciazione di un legante 3-idrossi-4-piridinonico in soluzione acquosa e in presenza di un catione metallico di interesse biologico in diverse condizioni sperimentali. I 3-idrossi- 4-piridinoni sono prodotti di sintesi, derivati del deferiprone, potenzialmente utilizzabili per applicazioni nel campo della terapia chelante e per la detossificazione del corpo umano da cationi metallici hard (es. Al3+, Fe3+). Essi presentano un gruppo chetonico e uno idrossilico in posizione orto, che conferiscono loro una significativa capacità complessante nei confronti di M2+ e M3+.1 La sintesi del legante, N-extrafunzionalizzato con gruppi alchil-(ammino-carbossilici), è stata già oggetto di pubblicazione.2 Le sue proprietà acido-base e la capacità complessante nei confronti dello Zn2+ sono state investigate mediante varie tecniche analitiche (potenziometria, spettrofotometria, spettroscopia 1H NMR) in diverse condizioni di forza ionica e temperatura. La dipendenza dei parametri termodinamici di protonazione e di formazione dei complessi metallo-legante dalla forza ionica e dalla temperatura è stata studiata rispettivamente mediante le equazioni di Debye-Hückel estesa e di Van’t Hoff. Infine la capacità sequestrante del legante, nei confronti dello Zn2+, è stata investigata mediante il calcolo del parametro empirico pL0.5, che rappresenta la concentrazione totale di legante necessaria a sequestrare il 50% del catione metallico presente in tracce, al variare delle condizioni sperimentali.3
Studio di speciazione di un legante 3-idrossi-4-piridinonico in presenza di un catione metallico di interesse biologico
Anna Irto;Paola Cardiano;Rosalia Maria Cigala;Francesco Crea;Concetta De Stefano;Silvio Sammartano;
2019-01-01
Abstract
Questo contributo è il risultato di uno studio di speciazione di un legante 3-idrossi-4-piridinonico in soluzione acquosa e in presenza di un catione metallico di interesse biologico in diverse condizioni sperimentali. I 3-idrossi- 4-piridinoni sono prodotti di sintesi, derivati del deferiprone, potenzialmente utilizzabili per applicazioni nel campo della terapia chelante e per la detossificazione del corpo umano da cationi metallici hard (es. Al3+, Fe3+). Essi presentano un gruppo chetonico e uno idrossilico in posizione orto, che conferiscono loro una significativa capacità complessante nei confronti di M2+ e M3+.1 La sintesi del legante, N-extrafunzionalizzato con gruppi alchil-(ammino-carbossilici), è stata già oggetto di pubblicazione.2 Le sue proprietà acido-base e la capacità complessante nei confronti dello Zn2+ sono state investigate mediante varie tecniche analitiche (potenziometria, spettrofotometria, spettroscopia 1H NMR) in diverse condizioni di forza ionica e temperatura. La dipendenza dei parametri termodinamici di protonazione e di formazione dei complessi metallo-legante dalla forza ionica e dalla temperatura è stata studiata rispettivamente mediante le equazioni di Debye-Hückel estesa e di Van’t Hoff. Infine la capacità sequestrante del legante, nei confronti dello Zn2+, è stata investigata mediante il calcolo del parametro empirico pL0.5, che rappresenta la concentrazione totale di legante necessaria a sequestrare il 50% del catione metallico presente in tracce, al variare delle condizioni sperimentali.3Pubblicazioni consigliate
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