Il contributo valorizza l'apporto dell’opera scientifica di Cristina Folliero allo sviluppo degli studi di diritto ecclesiastico e canonico in Italia, evidenziando come si tratti di un’opera interamente ispirata ad autentica passione scientifica e precipuamente orientata allo sforzo di stringere contemporaneamente in un solo abbraccio le esperienze di studio passate, presenti e future, per riuscire a cogliere ed evidenziare il filo rosso che le collega. Un'opera, che oltre a risultare apprezzabile dal punto di vista didattico, perché alimenta quel tipo di trasmissione del sapere che mira a stimolare la crescita e la diffusione del libero pensiero, risulta apprezzabile ancora di più come un esempio di quel tipo - sempre più raro - di ricerca scientifica che evita di ridursi a mero riassunto descrittivo e ripetitivo dei risultati raggiunti nel tempo da un singolo studioso e mira invece a guadagnarsi un posto all'interno di un orientamento interpretativo che vanti una portata - spaziale, temporale e sperimentale - “di scuola”. Uno dei principali messaggi che l'opera scientifica interessata mira a trasmettere alle nuove generazioni di studenti e ricercatori è quello per cui bisogna studiare a fondo il diritto ecclesiastico interno, prodotto a livello nazionale, perché, una volta sperimentata la qualifica di soft law più che di hard law delle normative internazionali e comunitarie, il vecchio Stato-Nazione, che sembrava spacciato, torna “ad apparire il luogo politico ove una Costituzione esistente e garante delle libertà fondamentali sia in grado - come nel caso della libertà religiosa - di mantenerle vitali, effettive, insomma esercitabili”. Il pensiero scientifico di Cristina Folliero ne esce valorizzato nella veste di una riflessione non superficiale né distratta sui temi, assai delicati e complessi, dell'intimo legame che unisce il diritto ecclesiastico ai principi - “non scritti” - di legalità e di laicità.
Il pensiero di Maria Cristina Folliero nell'ambito degli studi di Diritto Ecclesiastico e Canonico
SARA DOMIANELLO
2018-01-01
Abstract
Il contributo valorizza l'apporto dell’opera scientifica di Cristina Folliero allo sviluppo degli studi di diritto ecclesiastico e canonico in Italia, evidenziando come si tratti di un’opera interamente ispirata ad autentica passione scientifica e precipuamente orientata allo sforzo di stringere contemporaneamente in un solo abbraccio le esperienze di studio passate, presenti e future, per riuscire a cogliere ed evidenziare il filo rosso che le collega. Un'opera, che oltre a risultare apprezzabile dal punto di vista didattico, perché alimenta quel tipo di trasmissione del sapere che mira a stimolare la crescita e la diffusione del libero pensiero, risulta apprezzabile ancora di più come un esempio di quel tipo - sempre più raro - di ricerca scientifica che evita di ridursi a mero riassunto descrittivo e ripetitivo dei risultati raggiunti nel tempo da un singolo studioso e mira invece a guadagnarsi un posto all'interno di un orientamento interpretativo che vanti una portata - spaziale, temporale e sperimentale - “di scuola”. Uno dei principali messaggi che l'opera scientifica interessata mira a trasmettere alle nuove generazioni di studenti e ricercatori è quello per cui bisogna studiare a fondo il diritto ecclesiastico interno, prodotto a livello nazionale, perché, una volta sperimentata la qualifica di soft law più che di hard law delle normative internazionali e comunitarie, il vecchio Stato-Nazione, che sembrava spacciato, torna “ad apparire il luogo politico ove una Costituzione esistente e garante delle libertà fondamentali sia in grado - come nel caso della libertà religiosa - di mantenerle vitali, effettive, insomma esercitabili”. Il pensiero scientifico di Cristina Folliero ne esce valorizzato nella veste di una riflessione non superficiale né distratta sui temi, assai delicati e complessi, dell'intimo legame che unisce il diritto ecclesiastico ai principi - “non scritti” - di legalità e di laicità.File | Dimensione | Formato | |
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